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14/03/2011

CCSVI e ipoperfusione cerebrale nella SM: uno studio preliminare

 

Pubblicato sulla rivista scientifica BMC Medicine uno studio preliminare che  ipotizza una possibile relazione tra l’ipoperfusione venosa cerebrale e la CCSVI nella SM.  I dati preliminari che emergono da questo studio dovranno essere riconfermati in una popolazione di persone con SM più ampia.


Un nuovo studio condotto dal prof. Zamboni (Università di Ferrara-Bellaria) e coordinato dal prof. Zivadinov (Università di Buffalo, USA) ha analizzato una possibile relazione tra l’ipoperfusione venosa cerebrale riscontrata nella SM e anomalie del flusso venoso extracranico, condizione nota come insufficienza cerebrospinale venosa cronica (CCSVI).
Queste anomalie del flusso sanguigno cerebrale in persone con SM erano già state riscontrate in altri studi precedenti.

 

Gli autori di questo studio hanno analizzato 16 persone con SM che presentavano anche la CCSVI e 8 persone sane di controllo. Le persone incluse nello studio presentavano forme di SM clinicamente definita e SM recidivante remittente (RRSM), con EDSS tra 0 e 5,5, età compresa tra i 18 e i 65 anni e con durata di malattia da 5 a 10 anni.


I ricercatori hanno utilizzato tecniche particolari di Risonanza Magnetica per misurare il flusso sanguigno cerebrale, il volume cerebrale del sangue e il tempo minimo di transito nella sostanza grigia e bianca e nella zona subcorticale della sostanza grigia cerebrale.


La gravità della CCSVI è stata misurata tramite “il punteggio di gravità dell’insufficienza emodinamica venosa” (VHISS), valutato sulla base del numero di segmenti venosi con anomalie di flusso.


I risultati di questo studio hanno dimostrato una relazione significativa tra il grado di gravità della CCSVI e la diminuzione del flusso venoso nella maggior parte di regioni cerebrali analizzate.


La correlazione più forte è stata osservata per la sostanza grigia e bianca (r = -0.70 a -0.71, P < 0.002 e P corretto = 0.022), e per le regioni del putamen, talamo, nucleo pulvinare, nucleo talamico globo pallido e ippocampo (r = -0.59 a -0.71, P < 0.01 e P corretto < 0.05). Non é stata rilevata, invece, alcuna correlazione tra il punteggio VHISS e il volume cerebrale del sangue o il tempo minimo.

Sulla base di questi dati, gli autori pertanto suggeriscono che la ipoperfusione potrebbe contribuire al meccanismo noto come “ipossia virtuale” che porta alla degenerazione degli assoni, caratteristica della SM.


Per validare questi risultati preliminari, gli autori chiariscono che dovranno essere riconfermati in una popolazione più ampia di persone con SM.

 

Hypoperfusion of brain parenchyma is associated with the severity of chronic cerebrospinal venous insufficiency in patients with multiple sclerosis: a cross-sectional preliminary report.
Zamboni P, Menegatti E, Weinstock-Guttman B, Dwyer MG, Schirda CV, Malagoni AM, Hojnacki D, Kennedy C, Carl E, Bergsland N, Magnano C, Bartolomei I, Salvi F, Zivadinov R. BMC Med. 2011 Mar 7;9(1):22. [Epub ahead of print]