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22/03/2015

Massimo Russo: «Nell’era del web il diritto a disporre di noi stessi è quello di gestire i dati che ci riguardano in Rete»

È il direttore della rivista Wired Italia. Ha partecipato alla stesura della "Carta dei diritti in internet", una sorta di Costituzione del web. L'intervista su SM Italia 1/2015

 

Massimo Russo
Nella foto: Massimo Russo, direttore di Wired Italia

 

L’accesso a Internet è un nuovo diritto dei nostri anni. Prima non c’era. È come la conoscenza del latino in altre epoche: la chiave per entrare da protagonisti nel proprio tempo, uno strumento senza il quale è impossibile godere di una piena cittadinanza». Così la pensa Massimo Russo. Giornalista professionista, Russo è l’attuale Direttore del mensile Wired Italia, ritenuto una sorta di ‘Bibbia dell’innovazione tecnologica’. Di recente ha partecipato alla stesura italiana della prima bozza della ‘Carta dei diritti in internet’, all’interno di un’apposita commissione costituita presso la Camera dei Deputati. Insieme a Russo proviamo allora a navigare nei cambiamenti epocali, nei nuovi diritti, nelle opportunità e nei conflitti che si stanno sviluppando dentro e intorno a Internet. E che ci riguardano tutti, qualsiasi sia la nostra età e condizione.

 

Direttore, viviamo giorni difficili, anche ‘per colpa di Internet’. Le persone si indignano per il terrorismo che usa il web per riempire i nostri occhi di ostaggi bruciati vivi o sgozzati. È questa la nuova terra promessa da internet?
«L’unica reazione sensata a chi vuole terrorizzarci è non negoziare su nessuno dei nostri valori fondamentali. Se non cadiamo nella spirale della paura, il terrorismo è sconfitto. Non possiamo nemmeno commettere l’errore di limitare la libertà nell’uso di Internet. Per nessun motivo, neanche per controllare il terrorismo o per esigenze di sicurezza. La nostra società è fortissima proprio perché è aggredibile, aperta, permeabile».

 

Perché dobbiamo restare permeabili a tutto?
«È una legge fisica, prima che una visione ingenuamente etica: il nostro corpo è aperto ogni giorno all’invasione di tutti i virus. Ma quando viene attaccato sviluppa gli anticorpi e diventa più forte. Siamo esseri ‘resilienti’: quando veniamo assaliti, ci modifichiamo, ma non ci spezziamo. Invece un diamante durissimo può anche sbriciolarsi, se chi lo attacca trova un punto debole».

 

Stefano Rodotà ha scritto un libro intitolato ‘Il diritto di avere diritti’. Massimo Violante, invece, ha pubblicato ‘Il dovere di avere doveri’. Dal tuo osservatorio, nell’epoca di Internet conviene ancora investire nei diritti e nei doveri?
«Non ho dubbi. Siamo alla vigilia di un’età simile alla rivoluzione industriale, al termine della quale avremo nuovi e più solidi diritti. Crescerà la ricchezza di cui disporremo e aumenterà la nostra possibilità di scelta. Il farsi della storia, però, non è mai rettilineo e privo di squilibri. Anzi, è pieno di conflitti. E spesso sono proprio i conflitti a generare e fare crescere i diritti».

 

Per leggere l'intervista completa di Giuseppe Gazzola sfoglia o scarica SM Italia 1/2015, la rivista d'informazione di AISM, cliccando in fondo a questa pagina

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SM Italia 1/2015