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11/10/2015

ECTRIMS: passi avanti per la ricerca sulle staminali

A Barcellona sono stati presentati gli avanzamenti del progetto MESEMS, fortemente voluto da AISM e la sua Fondazione. Parla Antonio Uccelli, coordinatore dello studio

 

«MESEMS è uno studio sempre più internazionale e le infusioni di staminali mesenchimali sinora somministrate si dimostrano sicure». Il professor Antonio Uccelli (Università di Genova), sintetizza così lo stato dell’arte del progetto che coordina, e che è co-finanziato da AISM e la sua Fondazione. Si tratta del primo studio internazionale di fase II, effettuato in doppio cieco e multicentrico, impegnato a sperimentare la sicurezza di un trattamento con cellule staminali mesenchimali su persone con sclerosi multipla.

 

Presente al Congresso ECTRIMS con un poster (MESEMS: a randomized, double blind placebo-controlled cross-over study to evaluate safety and efficacy of intravenous administration of autologous mesenchymal stem cells in patients with multiple sclerosis), il progetto, spiega ancora Uccelli «ha visto nel 2015 l’ingresso di Francia e Canada che hanno già reclutato diversi pazienti per la ricerca. Presto inizierà la collaborazione anche di Austria e Iran. Anche per questo, con il determinante supporto di AISM, abbiamo implementato la CRO (Central Research Organization) che consentirà di avere un’adeguata capacità di controllo, coordinamento e monitoraggio della mole sempre più consistenti di dati che stanno pervenendo dai diversi Centri internazionali».

 

Sinora sono stati reclutati 111 pazienti che vengono ‘randomizzati’ - cioè inviati in modo casuale e ‘segreto’ a loro stessi e ai ricercatori - in due diversi gruppi, uno trattato con infusione di staminali mesenchimali e uno con placebo. Dopo 6 mesi dalla prima infusione, il gruppo trattato in cieco con placebo riceve l’altra infusione, con staminali, mentre quello trattato con le mesenchimali riceve il placebo. Le persone sono, quindi, monitorate per altri 6 mesi: «con l’ingresso dei nuovi Centri contiamo di arrivare a reclutare entro la fine del 2016 tutti i 160 pazienti previsti dal disegno della ricerca– afferma Antonio Uccelli.  Dunque, 12 mesi dopo l’ultima infusione, più o meno alla fine del 2017, si dovrebbero conoscere i risultati ufficiali di questa impegnativa e innovativa ricerca fortemente sostenuta da AISM con la sua Fondazione».