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26/11/2015

Sclerosi multipla: nuovi target per capire la forma secondariamente-progressiva

Tramite tecniche innovative di risonanza magnetica è possibile rilevare le alterazioni cerebrali. Un gruppo di ricercatori di Londra ha analizzato gli elementi chimici che potrebbero portare al danno nel cervello e nel midollo

Risonanza

Nelle forme progressive di sclerosi multipla si verifica un un irreversibile e continuo declino neurologico. Per comprendere meglio la patologia e sviluppare trattamenti che la contratino, è fondamentale comprendere i meccanismi ch eportano al danno nel cervello e nel midollo spinale. La risonanza magnetica (RM), è molto utile per la diagnosi e il monitoraggio di molte malattie neurologiche, e le tecniche di RM di ultima generazione possono rilevare anche le alterazioni cerebrali.

 

Un gruppo di ricerca dell’UCL Institute of Neurology a Londra, utilizzando una tecnica di RM avanzata chiamata spettroscopia di risonanza magnetica protonica, ha analizzato elementi chimici del tessuto cerebrale con valori anormali. In particolare si sono focalizzati sull’acido gamma-amminobutirrico (GABA), un prodotto chimico ampiamente distribuito nel cervello.

 

I ricercatori hanno osservato un'associazione tra livelli bassi di GABA nelle aree cerebrali che controllano il movimento e le sensazioni, e le ridotte prestazioni motorie di persone con SM secondariamente progressiva (SMSP). Questi risultati non solo suggeriscono che i livelli alterati di GABA potrebbero essere un biomarcatore di danno cerebrale, ma anche che questa sostanza chimica potrebbe contribuire al danno cerebrale nella SMSP e concludono che GABA può essere un target importante per sviluppare terapie neuroprotettive nella SM progressiva.

 

Reduced gamma-aminobutyric acid concentration is associated with physical disability in progressive multiple sclerosis.
Cawley , et al,  Brain  2015: 138; 2584–2595

 

Fonte: MSIF (pagina esterna)