08/12/2012
La prima volta che ho incontrato la sclerosi multipla è stata quando ho letto queste due parole sul foglio di dimissioni dell’ospedale. Fu un impatto fortissimo e inizialmente non volevo proprio accettarlo, subito ho negato tutto e ho fatto finta che la SM non esistesse.
E poi una brutta ricaduta mi ha fatto capire che c’era e che sarebbe rimasta con me per sempre. La cosa più difficile è stata fare i conti con me stessa, perché appunto per 4 anni avevo evitato tutto.
E poi ho dovuto affrontare le altre persone, tantissime se ne sono andate, lasciandomi sola.
È stato un periodo molto buio e insieme alla solitudine è arrivata la mia paura più grande: non poter diventare mamma.
4/05/2023
Fortunatamente, grazie anche ai passi avanti della ricerca, sono rimasta incinta e il periodo della gravidanza è stato per me un successo, per Andrea è stato più un’ansia, una paura, perché comunque sapevamo che il farmaco che stavo assumendo, anche se compatibile con la gravidanza, non era sicuro per me.
Quando ho visto Gioia Luce per la prima volta
ho pensato che la vita è meravigliosa
e che vale sempre la pena lottare perché a mollare sono capaci tutti, è lottare che è un po’ più difficile
e quando lottare ti fa raggiungere il sogno della tua vita come per me è stata Gioia Luce, è qualcosa che non si può spiegare.
1/10/2023
Gioia Luce era il sogno della mia vita.
Però lei non ha chiesto di nascere, non ha chiesto di avere una mamma con sclerosi multipla, non ha chiesto nulla e la mia paura più grande è quella di essere un limite per lei, un limite nella sua crescita, nella sua spensieratezza di bambina.
Io voglio essere per lei una mamma al 100%. Io voglio darle molto di più di ciò che merita, perché lei è l’amore della mia vita e merita tutto. Io so che oggi sto bene e non so come starò domani, per questo bisogna continuare a sostenere la ricerca perché io, come anche le altre mamme con sclerosi multipla, vogliamo andare avanti ad essere un punto di riferimento per i nostri figli e soprattutto non vogliamo rischiare di essere mamme a metà.
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