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01/07/2018

Sclerosi multipla: identificato un possibile trattamento per le forme progressive

Un team canadese ha analizzato circa 250 farmaci già in uso per altre patologie cercando di capire se potrebbero avere un'influenza sulla sclerosi multipla. Ecco cosa hanno scoperto

 

Negli ultimi anni ci sono stati notevoli progressi nel trattamento della sclerosi multipla recidivante remittente (SMRR). Tuttavia, per le persone con forme progressive di SM (sia primarie che secondarie), i progressi sono stati più limitati. La maggior parte dei trattamenti approvati per forma recidivante si sono rivelati infruttuosi in persone con SM progressiva, con l'eccezione di ocrelizumab, farmaco recentemente approvato in un certo numero di paesi per il trattamento della sclerosi multipla.

 

Ciò avviene perché, con molta probabilità, i meccanismi alla base della sclerosi multipla progressiva sono diversi da quelli della SM recidivante. La prima mostra meno coinvolgimento del sistema immunitario, ma una maggiore degenerazione delle cellule nervose.

 

Nel tentativo di trovare un nuovo trattamento per la sclerosi multiplaprogressiva, un gruppo di scienziati canades ha pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Communications, i risultati di uno studio in cui hanno analizzato 249 farmaci già usati per trattare altre malattie, per vedere se potrebbero influenzare alcuni dei meccanismi alla base della SM progressiva. Questo processo - noto come "riposizionamento del farmaco” - ha il vantaggio di riposizionare un farmaco che ha già superato i test di sicurezza e può quindi passare più rapidamente attraverso gli studi clinici e i processi di approvazione delle agenzie regolatorie.

Partiti da un numero iniziale di 1040 farmaci, gli scienziati hanno subito quindi escluso tutti i farmaci che non possono essere somministrati per via orale e non possono attraversare la barriera emato-encefalica, giungendo così a 249. Il team ha testato la capacità di questi ultimi di proteggere i neuroni da una serie di possibili processi dannosi. Sono stati così identificati 14 farmaci che potrebbero proteggere i neuroni. Dopo ulteriori test, il numero si è ridotto a quattro farmaci e infine a uno. Si tratta di un antidepressivo chiamato clomipramina. Questo promettente candidato è passato attraverso esperimenti più complessi e costosi, necessari per valutare un'infliuenza sulla progressione della malattia.

 

Gli  scienziati hanno usato modelli sperimentali con due diversi tipi di patologia progressiva simile alla sclerosi multipla. In entrambi la clomipramina è stata in grado di ridurre la gravità clinica della malattia, inclusa la riduzione della progressione della disabilità. L’analisi dei risultati  ha suggerito che questo potrebbe essere dovuto a una riduzione del numero e dell'attività delle cellule immunitarie che si spostano nel cervello e nel midollo spinale. Si è osservata anche una minor neurodegenerazione delle cellule nervose negli animali trattati con clomipramina.

 

Questo studio non solo ha identificato un possibile farmaco per le persone con forme progressive di SM, ma ha anche mostrato un approccio sistematico per scremare farmaci già in uso. Benché non ancora nella fase di sperimentazione clinica, questa ricerca su composti già noti potrebbe passare più rapidamente dal laboratorio a studi clinici.

 

Systematic screening of generic drugs for progressive multiple sclerosis identifies clomipramine as a promising therapeutic. Faissner S, Mishra M, Kaushik DK, et al. Nature Communicationsvolume 8, Article number: 1990 (2017) doi:10.1038/s41467-017-02119-6