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19/09/2018

Sclerosi multipla e dieta: una ricerca USA si concentra ruolo degli omega-3

Mangiare pesce e integratori a base di olio di pesce ha un impatto sul rischio di sviluppare la patologia? Non ci sono certezze di relazione causa effetto tra alimentazione e SM. Una dieta sana ed equilibrata fa bene in generale.

 

 

Una nuova ricerca ha dimostrato che mangiare pesce (ovvero acidi grassi omega-3) almeno una volta alla settimana o da una a tre volte al mese, oltre a prendere integratori giornalieri di olio di pesce, potrebbe ridurre il rischio di sviluppare la sclerosi multipla (SM). Lo studio è stato presentato al meeting annuale internazionale dell'American Academy of Neurology.

 

Il ruolo della dieta e dello stile di vita nella sclerosi multipla è un argomento di grande interesse per le persone che ne sono affette perché si tratta di abitudini che è possibile gestire e modificare. Sebbene siano necessari ulteriori approfondimenti, la ricerca ha mostrato che gli acidi grassi polinsaturi e, in particolare, gli omega-3 presenti nel pesce e nei frutti di mare possono essere utili nella gestione della sclerosi multipla.

 

Un nuovo studio condotto da Annette Langer-Gould del Kaiser Permanente, nel sud della California, si aggiunge a quelli già realizzati in questo campo, focalizzandosi sul consumo di pesce e sull'uso di integratori di olio di pesce. Lo studio ha coinvolto 1.153 persone. I partecipanti sono stati classificati in due gruppi chiamati "alto consumo" o "basso consumo", in base alla quantità di pesce consumata. I primi mangiavano una porzione di pesce a settimana o da una a tre porzioni al mese, oltre a prendere integratori giornalieri di olio di pesce; i secondi assumevano meno di una porzione di pesce al mese e nessun integratore di olio di pesce.

 

Le risposte di persone con sclerosi multipla o con CIS (sindrome clinicamente isolata) sono state poi confrontate con le risposte di persone che non avevano la SM. Del gruppo di grandi consumatori facevano parte 251 persone senza SM e 180 persone con SM. In queste queste ultime hanno registrato una riduzione del rischio di sviluppare sclerosi multipla. Gli scienziati hanno sottolineato che si tratta di uno studio di associazione cioè una ricerca che mostra che due fattori sono collegati, ma che non dimostra la correlazione di causa ed effetto.

 

La seconda parte dello studio si è concentrata sulla genetica dei partecipanti. I ricercatori hanno esaminato 13 differenze nei geni che regolano il metabolismo degli acidi grassi, identificandone due  legate a un rischio ridotto di sviluppare la sclerosi multipla, indipendentemente dalla quantità di pesce presente nella dieta di una persona. Questo suggerisce che sia la nostra dieta sia il nostro patrimonio genetico possono influenzare il rischio individuale di sviluppare la SM.

 

Lo studio degli effetti della dieta e dello stile di vita può essere complicato. È infatti particolarmente difficile separare i fattori che si vogliono analizzare dalle altre abitudini e dai fattori ambientali a cui si è esposti lungo tutto l’arco della vita. Tuttavia, avere una dieta sana che contenga alti livelli di cibi freschi, una vasta gamma di sostanze nutritive essenziali, e limitare cibi troppo elaborati, è importante per il benessere delle persone con e senza SM. Questo studio aggiunge ulteriori evidenze che gli acidi grassi polinsaturi omega 3 possano essere utili alle persone a rischio di sviluppare la sclerosi multipla.

 

Fonte MSIF