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Barometro della SM 2021 - Partecipazione e inclusione sociale

Il Progetto IDEA

AISM si è sempre occupata delle donne; in questi anni ha continuato a fare informazione puntuale per le donne, per le mamme e a fornire consulenze legali ed attraverso il numero verde a tutte le problematiche che man mano si sono evidenziate costruendo avanzamenti  sui punti dell’agenda relativi  alla Inclusione, che richiama particolare attenzione alla condizione di donna con SM, al Diritto al lavoro, dove si esplicita la necessità di una specifica attenzione a contrastare fenomeni di doppia discriminazione delle donne con SM e il punto 10 dell’Agenda SM 2020 dedicato alla piena realizzazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, con una attenzione particolare al fatto che questo dovesse essere perseguito tenendo in considerazione diverse esigenze e condizioni personali legate ad età, genere, situazione familiare, gravità e provenienza geografica.

Grazie al lavoro dell’osservatorio e al lavoro della rete di accoglienza ci siamo resi conto che il fenomeno della discriminazione multipla e della parità di genere fosse non solo emergente, ma urgente e destinato all’aggravamento nel contesto della pandemia. Di fronte a questa prospettiva la strategia scelta è stata quella di concentrare le energie su un progetto fatto con le donne e per le donne, specificatamente sulla discriminazione multipla e la violenza.

Il progetto I>DEA - Inclusione Donne Empowerment e Autodeterminazione ha evidenziato tre linee di lavoro:

  1. Costituzione di una rete di donne con SM che, formate e supportate, possa diventare il punto centrale per l’evidenza dell’emersione e il monitoraggio dei casi di discriminazione e violenza sulle donne con disabilità
  2. Piano di formazione e sensibilizzazione di tutta la rete di accoglienza Aism, della rete avvocati, della rete psicologi sul tema della discriminazione multipla e violenza per alzare i livelli di attenzione e abilitare a risposte specifiche
  3. Una linea specifica dedicata al problema della discriminazione delle donne sul lavoro con interventi di supporto e accompagnamento all’inserimento lavorativo.

Il progetto, nato per le donne con SM, grazie al lavoro di rete e alle partnership avviate, ha di fatto ampliato l’orizzonte a tutte le donne con disabilità favorendo l’integrazione delle esperienze e la condivisione di dati, seppure ancora non sufficienti per una visione completa del fenomeno. E proprio questa carenza di dati significativi rappresenta il limite maggiore in questo ambito perché in questa situazione risulta complesso indirizzare efficacemente le azioni future.

Il contesto si è aggravato nel tempo della pandemia con un aumento significativo di fenomeni di discriminazione sul lavoro, segregazione, violenza fisica e psicologica. Secondo i dati pubblicati dall’ISTAT[1] tra il 2019 e il 2020 le richieste di aiuto di vittime di violenza familiare giunte al numero contro violenza e stalking 1522 sono passate da 6.483 a 9.501 (+47%), mentre la quasi totalità dei circa 100.000 posti di lavoro persi tra febbraio e dicembre 2020 sono stati persi da donne.[2] Anche l’aver cominciato ad approfondire e a destinare più attenzione al problema fa emergere la necessità di dedicare una linea di azione specifica ed una declinazione più mirata dei diritti di inclusione e parità delle donne con disabilità.

Questo anche perché per superare il problema è necessario un cambio culturale profondo che lavori prima di tutto sugli stereotipi di genere e su quelli relativi alla disabilità e il cambio culturale è un lavoro lungo che necessità di un impegno finalizzato e preciso.

 

[1] ISTAT Report di analisi dei dati del numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking 1522 Dati al 30 ottobre 2020 [Report-di-analisi-dei-dati-del-numero-verde-contro-la-violenza-e-lo-stalking-1522-22112020.pdf (istat.it)]

[2] ISTAT Flash – Occupati e disoccupati Dati provvisori dicembre 2020 [Occupati e disoccupati-Dicembre 2020 (istat.it)]