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27/02/2013

AISM presenta ai medici la collaborazione con INPS

Paolo Bandiera
Nella foto: Paolo Bandiera, Direttore Affari Generali AISM

 

Venerdì 1 marzo a Roma si svolge l'incontro '1971-2013- Invalidità civile 42 anni dopo. Aspettative, risultati, punti critici, proposte'. L'associazione presenta il percorso che ha portato alla Comunicazione tecnico-scientifica per l'accertamento dell'invalidità nella SM

 

L’Associazione nazionale Medici INPS-FENEPA ha organizzato oggi - venerdì 1 marzo 2013 - un incontro a Roma dal titolo 1971-2013- Invalidità civile 42 anni dopo. Aspettative, risultati, punti critici, proposte, che vede la presenza di un folta rappresentanza dei medici INPS, del presidente Antonio Mastrapasqua e di diversi dirigenti dell’Istituto. Sarà presente anche il Direttore Affari Generali AISM, Paolo Bandiera, il quale proporrà alla platea un intervento sul percorso effettuato da AISM insieme con INPS durante lo scorso anno, che ha portato a dicembre 2012 alla ufficializzazione di una nuova Comunicazione tecnico-scientifica per l’accertamento degli stati invalidanti correlati alla sclerosi multipla.

 

Dopo aver definito cosa sia la sclerosi multipla, il nuovo documento inquadra per i medici INPS chiamati a valutare l’invalidità delle persone con SM i diversi tipi di decorso della malattia, i fattori che possono dare indicazioni sul suo sviluppo futuro e i sintomi che la caratterizzano.

 

«L’incontro - conferma Bandiera -è per AISM l’occasione importante per presentare, presso tanti medici INPS, il cammino sin qui compiuto in stretta collaborazione con INPS nazionale e per lanciare e promuovere ‘in presa diretta’ proprio il documento per la valutazione della SM che i diversi medici hanno ricevuto dal proprio Istituto».

 

Un’opportunità interessante. Quale passo può favorire nell’azione di AISM a tutela del diritto alla salute?
«AISM, in questo incontro, ha l’opportunità di diffondere una crescente conoscenza e di promuovere l’effettivo utilizzo della “Comunicazione medico-scientifica per la SM”. Inoltre in questa sede l’Associazione può prospettare possibili sviluppi della collaborazione con INPS, con ulteriori attività e iniziative di informazione e sensibilizzazione su questo importante strumento presso le diverse categorie interessate, a partire dai componenti delle commissioni medico legali delle ASL».

 

42 anni dopo le prime leggi sull’invalidità civile, qual è il più forte elemento critico del sistema in vigore?
«Attualmente l’accertamento è fondato su un sistema squisitamente sanitario, che dobbiamo in realtà a ripensare, a partire dalla Convenzione ONU per le persone con disabilità. Dobbiamo pensare a un nuovo e diverso sistema di accertamento che non sia fondato su menomazioni o incapacità lavorative, categorie ormai superate e limitate. Sarà invece determinante riuscire a fondare la valutazione sulla disabilità intesa come relazione tra l’individuo e l’ambiente. Oggi stiamo lavorando insieme ad INPS affinché dentro il sistema di valutazione vigente ci siano adeguate tabelle per la valutazione della SM, più ampiamente nei prossimi anni si tratterà di ripensare l’intero sistema dentro un orizzonte differente».

 

Andrà cambiato solo il sistema della valutazione della disabilità?
«Bisognerà che il sistema di valutazione dell’invalidità venga inquadrato in una visione organica della presa in carico e dell’accesso ai servizi. La valutazione sull’invalidità, insomma, non dovrà più essere in futuro una misura isolata, ma inserirsi in un percorso unico che il cittadino compirà per il governo consapevole e progettuale della propria condizione».

 

L’incontro odierno propone che la banca dati dell’Istituto, oltre che per erogare le provvidenze, possa funzionare come strumento di prevenzione al servizio del cittadino. È interessante per AISM questa prospettiva?
«L'argomento è certamente di forte interesse. Ci sono esperienze assolutamente stimolanti, come quelle avviate per esempio da INPS per l’Osservatorio sulla condizione assistenziale dei malati oncologici. In quel caso, il database di INPS rappresenta una fonte importantissima di dati per una migliore comprensione della condizione assistenziale delle persone».