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11/12/2013

Servizio civile. CNESC: “serve continuità”

 

L’appello alla presentazione del 14° rapporto della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile, di cui AISM fa parte. La richiesta: mettere a regime 40.000 posti l’anno.

 

Nel 2014 è prevista una boccata d’ossigeno per il Servizio Civile: il Governo ha deciso infatti di aumentare a 115 milioni i fondi destinati. È un segnale importante, che però non può rimanere isolato di fronte alla crisi che da alcuni anni investe un istituto fondamentale per la nostra società. Questo il messaggio lanciato dalla Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) alla presentazione del consueto rapporto annuale, avvenuta a Roma l’11 dicembre, cui anche AISM era presente.

“Da questo incontro emergono due aspetti molto significativi per guardare al futuro– dice Paolo Bandiera, Direttore Affari Generali AISM - In primo luogo, il coinvolgimento di realtà come quelle di ISFOL e dei Giovani imprenditori,  non direttamente coinvolte nel Servizio civile, è un segnale importante per allargare la riflessione oltre il recinto dell’Istituto e aprire a potenziali partnership e percorsi comuni di collaborazione oltre che di studio e ricerca. Viene infatti ribadito il valore del Servizio civile come difesa della patria con mezzi non armati e non violenti, ma nel contempo riconosciuto trasversalmente il valore dell’esperienza per la crescita della persona anche ai fini dell’acquisizione di competenze che oggi il sistema di istruzione non è in grado, nella generalità dei casi, di fornire e che possono costituire un valore aggiunto ai fini dell’occupabilità dei giovani. Esemplare, sotto questo punto di vista, l’intervento tenuto all'incontro da John Lelli, persona con SM e volontario AISM da diversi anni. In secondo luogo, è stata sottolineata nell’intervento dell’Assessore Rambaudi, coordinatore degli assessori al welfare nella conferenza delle regioni, l’importanza dell’esperienza dei Patti di sussidiarietà anche applicati al servizio civile a partire da quanto sperimentato, in modo particolare, nel ‘modello’ ligure di servizio civile regionale. Con questo nuovo approccio dei patti di sussidiarietà, che auspichiamo trovi sempre maggiore diffusione, viene a superarsi la logica di concorsualità e competizione legata a sistemi di Bando riconoscendo alla rete territoriale il compito di coprogettazione trasversale sui diversi ambiti di intervento. Siamo orgogliosi di dire che AISM è in prima fila assieme con altri enti nella sperimentazione di questo modello”.

AISM è dunque impegnata da tempo nell’individuazione di strade percorribili per il futuro del Servizio civile. Attualmente - come avevamo già descritto all’inizio del 2013: la crisi dell’Istituto ha portato il numero dei volontari impiegati da 40.000 del 2006 a circa 18.000 nel 2012. Dal 14° Rapporto CNESC emerge inoltre un calo dei progetti presentati: dai 1.882 progetti nel  2010, si è passati ai 1.477 del 2011 e 1.425 del 2012. Gli enti di servizio civile sono riusciti comunque ad mettere posti a bando nel 2012 (7.012), rispetto al 2011 (6.294), a fronte di 17.776 domande.

 “Dal 2008 a oggi l'istituto del Servizio civile è andato a calare – ha detto Primo Di Blasio, Presidente CNESC -  Il bando di ottobre è stato il più piccolo dopo quello del 2008. All'inizio del prossimo anno intendiamo incontrare i parlamentari che hanno presentato un proposta di riforma per il servizio civile con l'obiettivo di giungere a un testo unico, che metta a regime 40mila posti l'anno, che ridefinisca i ruoli dell'Ufficio Nazionale del Servizio Civile, delle Regioni e degli Enti locali e che dia uno status ai giovani in servizio civile, così come avviene per i volontari di leva”.

Ma per AISM come per tutti gli enti che vi sono impegnati, al di là dei numeri, il Servizio civile è un’esperienza di crescita umana e professionale per i ragazzi, una scuola di cittadinanza attiva, di difesa della patria non armata e nonviolenta. Per questo il senso del Servizio civile va ben oltre il dato economico. Per questo riteniamo che, per costruire un futuro in cui i valori della solidarietà e i diritti siano sempre più a fondamenta della nostra società, è essenziale dare continuità a questo Istituto.