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01/02/2018

Tenere sotto controllo la sensibilità al calore? Basta acqua fredda

La temperatura corporea può essere un problema per le persone con sclerosi multipla, soprattutto quando fa molto caldo o si fa attività fisica. Uno studio australiano ha analizzato una strategia molto semplice ma a quanto pare efficace per farvi fronte

 

La sensibilità al calore è un problema importante per le persone con sclerosi multipla (SM). Quando la temperatura corporea aumenta, anche se solo di poco, è frequente avvertire un peggioramento di sintomi come la fatica, che può limitare la capacità di esercitare e svolgere attività quotidiane. Perché le persone con sclerosi multipla siano così sensibili al calore non è ancora chiaro. Si ritiene che un aumento della temperatura corporea interna di circa 0,5 ˚C possa rallentare o bloccare i segnali che viaggiano lungo i nervi già stati danneggiati o demielinizzati. Questo è noto come fenomeno di Uhtoff, da Wilhelm Uhthoff, che lo descrisse per la prima volta intorno al 1890.

 

Gli scienziati di tutto il mondo stanno lavorando sulle migliori strategie per gestire la sensibilità al calore durante l’attività fisica, che è molto importante per le persone con sclerosi multipla. Alcune strategie come indossare giubbotti di raffreddamento contenenti ghiaccio o immergere la metà inferiore del corpo in acqua fredda prima esercizio, potrebbero non essere molto pratiche. Un team di ricercatori australiani ha pubblicato una nuova ricerca sulla rivista scientifica Medicine & Science in Sports & Exercise sull'efficacia di una semplice strategia per ridurre la sensibilità al calore durante l'esercizio: bere acqua fredda.

 

In questo studio, gli scienziati hanno reclutato 20 persone: 10 con SM e 10 senza SM. Ai partecipanti è stato chiesto in tre occasioni separate di pedalare su una cyclette in un ambiente controllato impostato ad una temperatura di 30° C e umidità del 30%. Hanno dovuto pedalare fino a quanto riuscivano a resistere, o per un massimo di 60 minuti. Ai partecipanti è stata somministrata una bevanda di acqua di 3,2 ml per chilogrammo di peso corporeo ogni 15 minuti. L'acqua era fredda (1,5 gradi) o a calda (37 gradi).

 

Il gruppo di controllo che non aveva la sclerosi multipla riusciva a completare il ciclo di 60 minuti, mentre solo 3 delle 10 persone con SM sono riusciti a resistere 60 minuti a 30° C con acqua calda. Tuttavia, quando alle persone con SM veniva somministrata acqua fredda da bere, cinque su dieci pedalavano per 60 minuti completi, mentre quelli che non riuscivano a completare i 60 minuti di esercizio riuscivano comunque a pedalare circa il 30% del tempo in più.

 

Durante l'attività, sono state misurate la temperatura corporea interna, la temperatura della pelle e la frequenza cardiaca. Sorprendentemente, visti gli effetti che ha avuto sulla durata dell'allenamento e sulla percezione della fatica, l'acqua fredda non ha avuto alcun impatto sulla frequenza cardiaca, la temperatura corporea interna o la temperatura della pelle. Il team di ricerca suggerisce che potrebbero essere i sensori di temperatura nella bocca, nel tratto digestivo e nell'addome a svolgere un ruolo nella segnalazione al cervello per influenzare la percezione della fatica, piuttosto che un cambiamento della temperatura corporea.

 

I ricercatori stanno ora pianificando di approfondire questa scoperta. In pratica, è possibile che, poiché la maggior parte dei sensori di temperatura si trovano nella bocca e sulla lingua, tenere l’acqua fredda in bocca senza deglutizione potrebbe ridurre la sensibilità al calore nelle persone con SM e il team esaminerà ulteriormente questa possibilità.

 

Cold-Water Ingestion Improves Exercise Tolerance of Heat-Sensitive People with MS.
Chaseling GK, Filingeri D, Barnett M, Hoang P, Davis SL, Jay O.
Med Sci Sports Exerc. 2017 Nov 15.