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12/05/2013

La Social Card si sdoppia per aiutare le famiglie numerose e con figli minori disabili

 

Partirà nei prossimi mesi in 12 Comuni italiani la sperimentazione di una nuova social card, che si affianca alla carta acquisti già in vigore

 

In 12 comuni italiani (Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia, Verona) partirà a breve la sperimentazione di una nuovo social card, che si affianca alla carta acquisti già esistente. Gli enti dovranno informare i cittadini sulle modalità di presentazione della domanda e sui requisiti richiesti per accedervi, avviare la raccolta e valutazione delle istanze, infine stilare, entro il prossimo settembre, la graduatoria degli aventi diritto.

 

La nuova social card servirà per dare maggiori possibilità di reimpiego di adulti, ma anche aiutare i bambini ed i ragazzi a scuola, una sorta di buono per acquistare servizi, che si integra con gli interventi ed i servizi sociali già erogati dai Comuni. È rivolta infatti a famiglie in condizioni economiche e lavorative estremamente disagiate e che abbiano figli minori di età.

 

Per accedere sono previsti diversi requisiti di reddito (es. ISEE non superiore a 3.000 euro, ecc.) e grave disagio lavorativo (es. disoccupazione di tutti i membri adulti oppure, in caso di occupazione, redditi da lavoro complessivamente inferiori a euro 4.000 nei sei mesi precedenti, ecc.), con una priorità anche per i nuclei con figli minorenni con disabilità.

 

L’aiuto economico sarà calcolato in base alla numerosità della famiglia sino ad un massimo di 400 euro ogni due mesi. Il beneficio dev’essere legato, almeno nella metà dei casi, ad un progetto individualizzato di presa in carico, avente per scopo il superamento della condizione di povertà, il reinserimento lavorativo e l’inclusione sociale del nucleo familiare. Il progetto dev’essere redatto con la famiglia che ha l’obbligo poi di sottoscriverlo (pena l’esclusione dal beneficio) e deve prevedere attività di contatto con gli operatori del Comune che seguono il progetto con la famiglia; ricerca attiva di lavoro; adesione a progetti di formazione o inclusione lavorativa; frequenza e impegno scolastico; comportamenti di prevenzione e cura volti  alla  tutela  della salute.

 

Continuerà ad essere distribuita anche la “vecchia” social card, in vigore dal 2008, che, nel frattempo, dal primo Gennaio 2013, è stata aggiornata nei limiti di reddito ISEE, necessari per accedere, (perequati al tasso di inflazione ISTAT).