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Servizi residenziali e semiresidenziali

 

Per servizi residenziali e semiresidenziali si intende il complesso integrato di prestazioni, interventi, procedure e attività sanitarie e socio-sanitarie, tutelari, assistenziali e alberghiere erogate nell’arco delle 24 ore.

Questi servizi hanno una regolamentazione nazionale molto limitata: una definizione generale viene data all’interno del DPCM del 14/02/01; sono poi le Regioni però che stabiliscono altri criteri di classificazione, accreditamento e definizione di standard di qualità delle prestazioni.

In genere questi servizi vengono classificati in base ad un modello di tipo medico e obsoleto: le strutture vengono suddivise in base al livello di assistenza sanitaria che offrono (ad esempio le RSA prevedono l’infermiere 24ore su 24) , senza tener conto delle disabilità complesse e delle situazioni specifiche delle persone.
In particolare c’è una forte tradizione di strutture per le persone anziane, con disabilità psichiche e per i minorenni, che seguono quindi un modello molto tutelare rispetto alla persone, senza tener conto di principi di vita indipendente della persona; nulla di specifico per le altre disabilità.

 

Per le persone con disabilità e SM
Per le persone con SM (in relazione all’estrema varietà di sintomi e soprattutto di situazioni di vita e alla fascia d’età d’incidenza, di solito giovane) non ci sono strutture specifiche.

Per informazioni sui servizi del proprio territorio è quindi utile rivolgersi alla propria ASL di appartenenza, al proprio Comune ed alla sede AISM più vicina).


Percorsi d’inserimento in struttura
In ogni caso l’individuazione e l’inserimento della persona di una struttura idonea è una circostanza delicata dove entrano in gioco le esigenze specifiche della persona e la sua situazione personale globale prima di tutto; poi l’offerta e la qualità dei servizi presenti effettivamente sul suo territorio.
Anche in questo caso quindi è prima di tutto fondamentale la presa in carico della persona per la creazione e la realizzazione di un piano individualizzato, il progetto personalizzato di assistenza, in cui possono risultare poi necessarie anche prestazioni residenziali, che vanno però attentamente valutate in relazione alla sua situazione complessiva ed alle sue reali esigenze, e ponderate in alternativa ad esempio ad altri tipi di prestazione come l’assistenza domiciliare ed altri servizi di aiuto e sostegno alla persona.
In generale comunque esistono tre percorsi per l’inserimento in servizi residenziali: tramite le ASL di residenza; tramite il Comune di residenza oppure privatamente.
Invece per i servizi semiresidenziali (es. Centri diurni) in genere si passa tramite i servizi sociali del Comune, in quanto spesso sono servizi previsti a livello locale dagli enti come servizi di sostegno alla famiglia.