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Attività socio-assistenziali

QUARANTENA E STANCHEZZA: PAROLA ALLA PSICOLOGA

La Dott.ssa Sara Bertoni, Psicologa di riferimento per la sezione AISM di Lucca e responsabile del servizio di stimolazione neurocognitiva, ci spiega come in questo lungo periodo di quarantena sia una condizione diffusa quella di sentirsi più affaticati del solito, e fornisce alcuni suggerimenti per poter ritrovare un maggior senso di benessere.


• Sto a casa tutto il giorno, dovrei sentirmi riposato e invece sono più stanco. Perché?

Nonostante la quarantena abbia portato ritmi di vita molto più lenti, è frequente avvertire maggior stanchezza del solito. L’isolamento imposto dalla pandemia ha portato a mettere fra parentesi tutte le nostre abitudini e le sicurezze, impattando fortemente sui nostri pensieri e sulla nostra sfera emotiva. Il senso di spossatezza profonda e generalizzata percepito, non è altro che la risposta del nostro corpo al sovraccarico mentale ed emotivo dovuto al protrarsi di una situazione rispetto alla quale si avverte mancanza di controllo e probabilmente rassegnazione. Lo stress e l’ansia legati a tale carico di lavoro mentale, sono dunque i diretti responsabili della mancanza di energie. In particolare, a causa proprio di tali stati psicologici, si possono notare anche alterazioni della qualità del sonno, che a sua volta può rendere le persone più stanche e ansiose. Un’ulteriore conseguenza è anche un calo dell’efficienza delle funzioni cognitive, in particolare della concentrazione e della memoria. È del tutto normale perciò che ad esempio anche solo leggere un libro sia diventato estremamente faticoso.

 

 

• È possibile migliorare questa condizione?

Le solite attività quotidiane che vanno dal lavorare al tenersi in contatto con amici e parenti al fare un po’ di attività fisica sono sì decisamente più faticose da sostenere in questo momento della quarantena, ma continuare a tenere fede ai propri impegni appare più che mai di importanza fondamentale, perché paradossalmente meno siamo attivi, più ci sentiamo stanchi. Stabilire una struttura chiara nella propria giornata può permetterci di mantenere un certo controllo sulla propria vita, favorendo il ritrovo di un benessere mentale: possiamo trovarne conferma osservando persone che vivono in situazioni estreme, come ad esempio gli astronauti, che combattono il senso di isolamento e le sensazioni negative tenendosi impegnati con un’agenda strutturata al minuto. L’ideale sarebbe riuscire a creare routine di attività a cui attenersi il più possibile: cercare di svegliarsi all’ora consueta, dedicare un momento preciso ai pasti, decidere gli orari da dedicare al lavoro, alle incombenze domestiche, allo svago e all’attività fisica. Potrebbe esserci di aiuto una programmazione quotidiana o settimanale a cui attenerci. Il riposo non è ovviamente vietato, anzi è necessario ed è da inserire fra le varie attività. La routine programmata serve allo scopo di non avere un accumulo di tempo “vuoto”, che potrebbe accrescere la percezione di confinamento, incrementando le sensazioni di apatia e mancanza di motivazione.

 

• L’importanza dell’esercizio fisico

Fare un po’ di attività fisica è un metodo potente per contrastare lo stress: comporta infatti un aumento dei livelli di neurotrasmettitori come serotonina, noradrenalina, dopamina ed endorfine che migliorano l’umore, contrastando le preoccupazioni che sostengono l’ansia. Una sana stanchezza fisica data dal movimento assieme alla riduzione dello stress inoltre, porta un migliore sonno, che contribuirà a sua volta a ridurre la sensazione di spossatezza e affaticamento mentale. Inoltre, gli studi dimostrano che l’attività sportiva promuove la plasticità cerebrale e la neurogenesi, supportando così una miglior efficienza cognitiva.

 

• Vivere nel presente

Così presi a preoccuparci del futuro, lasciamo che il presente ci sfugga, e con esso anche le potenziali pur piccole gratificazioni che possiamo ritrovarci. L’impossibilità di pianificare il futuro è sicuramente uno degli aspetti più frustranti della situazione, ma rimuginare ore su ciò che può aspettarci non ci aiuterà a stare meglio. Proviamo a puntare su ciò che è per noi del tutto gestibile: riportiamo la nostra attenzione sul momento presente, dandoci piccoli obiettivi a breve termine (giornalieri come settimanali) e godiamo delle gratificazioni che può comportare il perseguirli.

 

• Praticare la gentilezza verso se stessi: è “ok” non essere “ok”!

L’apatia, la mancanza di motivazione, lo sconforto, non sono stati d’animo per i quali dobbiamo rimproverarci. Colpevolizzare se stessi per non avere l’energia di fare molto non è di aiuto, ma contribuisce anzi a rafforzare i pensieri negativi e lo stress, con tutte le conseguenze appena esposte. I propri stati d’animo negativi, come abbiamo capito sono il segnale che si sta tenendo duro in una condizione estrema, mai sperimentata prima. Proviamo a pensare cosa diremmo a un caro amico che sta provando le nostre stesse sensazioni: molto probabilmente riusciremmo ad essere comprensivi con lui. E’ importante imparare a rivolgersi a se stessi proprio come ci rivolgeremmo a un caro amico, accettando il proprio modo di adattarci a questa difficile situazione, e lasciare spazio alla comprensione verso di sé. Diamoci il permesso di non essere sempre “ok”: siamo umani, non dimentichiamolo.

 

• Cosa fare se la stanchezza diventa eccessiva?

Può accadere però che la stanchezza diventi invalidante e impedisca ad esempio anche di alzarsi la mattina, lavarsi e iniziare la propria giornata. Questo può essere un segnale da non sottovalutare, e potrebbe essere utile consultarti con un professionista per capire meglio la situazione.

 

• Il contributo di AISM Lucca

Presa consapevolezza di quanto la mente in questo periodo possa sentirsi affaticata, l’AISM di Lucca mette a disposizione per i suoi iscritti l’opportunità di partecipare a gruppi di “ginnastica per la mente”. L’obiettivo è di mantenere stimolate le funzioni cognitive quali la memoria, l’attenzione e le funzioni esecutive tramite esercizi creati ad hoc, tesi a stimolare la plasticità corticale. Un ampio spazio è dedicato alla condivisione delle preoccupazioni legate alle difficoltà percepite in questo duro periodo. Gli incontri di gruppo avvengono ogni martedì dalle 16.30 alle 18 su Skype, dando la possibilità ai soci di AISM di usufruire di quest’importante servizio anche a casa propria. Un appuntamento da inserire nella programmazione settimanale!

 

Dott.ssa Sara Bertoni

 

 

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