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La storia di Federico

“30 chili fa ero ipocondriaco, sono rinato con la corsa.”

Ciao Federico, com’è iniziata la tua storia di Runner.

Per molto tempo ho trascurato il mio corpo, con la scusa comune a molti: “non ho tempo”, questo fin quando, dopo un periodo di forte stress, la depressione e un’ossessione per il mio stato di salute mi hanno trascinato in un incubo. Oggi peso 91 chili ma quando ho iniziato ad allenarmi ne pesavo 123. Mi sono reso conto che tutto questo condizionava la mia vita familiare e il mio lavoro. Al punto da indurmi a prenotare valanghe di visite specialistiche ed esami, dall’esito sempre negativo.

Quando la sclerosi multipla è entrata nella tua vita?

Pensavo di avere problemi al cuore, non riuscivo a dormire, poi, avendo difficoltà anche a salire le scale, pensavo di avere la sclerosi multipla ed infine, dopo alcuni controlli alla tiroide, mi sono convinto di avere un tumore, ho fatto decine di visite tutte con esito negativo, le persone a me vicine cercavano di aiutarmi ma io ero convinto di non stare bene e di avere qualcosa di brutto.

Ero l’unico realmente convinto che mi stesse accadendo qualcosa di brutto. Le persone che mi stavano accanto soffrivano senza potermi aiutare.

Poi qualcosa è cambiato…

La vera spinta per cambiare l’ho avuta grazie all’attività fisica, ho cominciato con lunghe camminate con il mio “coach”, diventate pian piano corse e così ho allontanato gli spettri dalla mia mente, avere un obiettivo a lungo termine, un programma da seguire e perdere i primi chili sono stati la mia vera medicina e da allora non mi sono più fermato. Il cambiamento più grande l’ho notato nell’approccio alla fatica, adesso so che nel nostro corpo ci sono risorse a cui possiamo attingere anche quando pensiamo che vorremmo smettere e fermarci, questo vale sia nello sport che nella vita di tutti i giorni.

Dalla tua storia, oltre ad aprire il blog “Runner Extra-Large”, hai scritto un libro “Corri che ti passa”, i cui proventi saranno devoluti interamente ad AISM. Sei diventato una fonte di ispirazione per molte persone, ti aspettavi questa responsabilità?

Spesso le persone mi chiedono informazioni su alimentazione e corsa, o mi raccontano la loro storia. In parte questa responsabilità mi spaventa, perché io non sono né un medico, né un coach”. Il consiglio ovviamente è di affidarsi agli specialisti, ma anche di mettere in conto che per raggiungere veri risultati servono sacrificio e forza di volontà, è lì che le persone falliscono, perché sono abituate a cercare rimedi facili, soprattutto sul web. L’ho fatto anche io ed è stato pericoloso. Quando soffrivo i disturbi della depressione, infatti, sono caduto nella tentazione della cura fai-da-te: ho inserito su Google i sintomi e mi sono convinto di avere la sclerosi multipla. Una cosa che mi ha segnato profondamente. L’ho “avuta” per qualche giorno ed è stato orribile. Ogni giorno però ci sono persone, spesso giovani, che ricevono davvero la mazzata della diagnosi. La vera fatica è la loro, non quella che provo io dopo una corsa di 15 chilometri, per questo motivo ho deciso di devolvere tutti i proventi del mio libro ad AISM.

 

 

 

Nelle prossime 3 ore una persona riceverà una diagnosi di sclerosi multipla:
con il tuo sostegno alla ricerca possiamo trovare una cura.

 

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