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21/04/2025

L'abbraccio di AISM a Papa Francesco

Carissimo Papa Francesco,
hai benedetto e abbracciato tutte le persone, tutti noi, fino all’ultimo giorno, fino al giorno di Pasqua, quando la vita di Dio si è rivelata più forte della morte, più forte di tutto.

 

Fino all’ultimo ci siamo sentiti abbracciati da te anche tutti noi, ogni persona con disabilità, ogni persona che affronta la malattia, verso cui Tu hai avuto sempre un’attenzione autentica, tutte le donne e uomini, ragazzi e bambini con sclerosi multipla, come quel giorno del 2018, quando siamo stati da te, in Vaticano, per festeggiare i 50 anni di vita della nostra associazione, nata per non lasciare indietro nessuno, per dare a tutte le persone con sclerosi multipla, a ogni persona con disabilità, a chiunque si trova ad affrontare una malattia la possibilità di vivere fino in fondo una vita più forte della malattia.

 

Quell’abbraccio, in tutti questi anni, ce lo siamo tenuto caro.

 

«In quel tuo gesto che si chinava per abbracciare noi tutti – ricorda Angela Martino, la Past Presidente di AISM che Papa Francesco abbracciò nell’incontro del 2018 – ho percepito l’universalità di un amore che va oltre ogni barriera e ogni confine. Un amore che accoglie con la forza gigantesca di un colosso e la tenerezza di un padre, in una dimensione di forte connessione umana. Ti siamo riconoscenti e ci chiniamo di fronte al tuo coraggio, al tuo volere essere dalla parte degli ultimi e dei fragili fino all’ultimo respiro».

 

Sei stato un Papa che ha lasciato il segno, ispirazione per tutti, chi tra noi crede e chi tra noi non è credente, perché l’amore dato e ricevuto è un linguaggio universale, persino più grande della fede:  fa toccare con mano, come hai scritto nella tua ultima Enciclica, la “Dilexit nos”, che abbiamo tutti un cuore, che il nostro cuore coesiste con altri cuori che lo aiutano ad essere un tu, che nessuno è solo con la sua malattia se c’è qualcuno che lo abbraccia, che condivide quella “scienza delle carezze” di cui Tu sei stato uno dei massimi esperti al mondo.

 

Con la tua sorridente vicinanza, caro Papa Francesco , ci hai ricordato che noi siamo Associazione proprio perché è il noi che aiuta ognuno ad essere un tu.

Incontrandoti, abbiamo capito una volta di più quello che i nostri 57 anni di storia ci insegnano ogni giorno: solo stringendoci forte, tutti insieme, solo condividendo lo stesso slancio verso la vita autentica, ognuno di noi può vivere fino in fondo la propria vita, dentro e oltre la malattia.

 

 

Papa Francesco  AISM - 2018

 

«Al di là dei momenti e pensieri personali, tra cui il non dimenticare mai che a mio figlio nel 2015 ho dato il nome Francesco perché era il nome del Papa che ascoltavo con il cuore – ricorda Mario A. Battaglia - come Presidente della Federazione Internazionale delle Associazioni Sclerosi Multipla ricordo con gratitudine la benedizione per tutte le persone con SM del mondo quella domenica in Piazza San Pietro, in occasione della Giornata Mondiale e so che ci starà vicino continuando la preghiera con noi per un futuro libero dalla SM»


«Come tu, caro, carissimo Papa Francesco, sei stato vicino a tutte noi 140.000 persone con sclerosi multipla – conclude Francesco Vacca, il nostro attuale Presidente - sia ora l’abbraccio di tutte noi persone con sclerosi multipla, dei nostri familiari, dei volontari, dei collaboratori, di chi lavora in AISM, insieme a quello di tutte le donne e gli uomini del mondo, ad accompagnare te, verso l’ultima meta della Tua vita generosa, verso l’abbraccio di Dio. Come hai fatto con noi, come hai fatto per l’intera umanità, solo e sotto l’acqua, in quel Venerdì Santo della pandemia, avvicinandoci tutti mentre la storia ci teneva distanti, continua a benedire tutti noi. E noi continueremo a volerti bene da qui, e a costruire un mondo di pace in cui ogni persona sia un valore immenso, sempre, in ogni condizione».