JOURNAL CLUB SISM - SCLEROSI MULTIPLA, NMOSD e MOGAD: LE INCOGNITE DEL COGNITIVO
Accreditamento ECM per: Infermiere, Infermiere pediatrico, Medico Chirurgo (specializzazione: Neurologia), Psicologo (specializzazioni: psicologia, psicoterapia)
Responsabile scientifico: Stefania Cappiello (VA)
Il webinar è il primo Journal Club SISM della serie dedicata ai sintomi della sclerosi multipla e patologie correlate.
Tra i sintomi più comuni della SM, un certo livello di deficit cognitivo si manifesta tra il 40 e il 70% delle persone che hanno ricevuto la diagnosi.
Si tratta di disturbi che possono coinvolgere varie funzioni cognitive, tra cui la memoria, l’attenzione e la concentrazione, la velocità di processamento dell'informazione, le funzioni esecutive e la percezione visuospaziale, mentre il linguaggio è raramente compromesso.
Anche il 30% circa dei bambini con SM presenta problemi cognitivi come difficoltà di memoria, nell’attenzione complessa e nella velocità di elaborazione cognitiva oltre che, a volte, nel linguaggio.
Disturbi dell’umore, la tendenza alla depressione e all’isolamento sociale e problemi comportamentali, possono essere associati ai disturbi cognitivi nell’adulto e sono riconosciuti in misura sempre maggiore nei bambini con SM.
Come negli adulti con SM, i problemi cognitivi possono essere individuati fin dalle fasi iniziali della malattia, indipendentemente dal livello di disabilità fisica, e possono avere un impatto negativo sullo stile di vita, sui risultati scolastici, oltre che sulla qualità della vita.
In generale per la NMOSD e MOGAD i disturbi cognitivi sono meno frequenti rispetto alla SM, anche se i dati a disposizione sono pochi.
È importante che i pazienti siano monitorati e supportati per quel che riguarda i disturbi cognitivi, perché una diagnosi precoce e un intervento mirato possono fare la differenza nel mantenere una buona qualità di vita.
A questo proposito, oltre al neurologo, l’infermiere, punto di riferimento fondamentale per il paziente, svolge un ruolo importante nel ravvisare anche precocemente questo tipo di disturbi e quindi eventualmente indirizzare la persona allo psicologo per una valutazione neuropsicologica.
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