Salta al contenuto principale

11/10/2012

CCSVI e SM: FAQ sullo studio CoSMo

 

I risultati

 

Secondo i risultati dello studio CoSMo la CCSVI è associata alla SM? In che percentuale?
I risultati dello studio dicono che il 97% circa delle persone con sclerosi multipla non ha la CCSVI, il restante 3% non ha rilevanza statistica ai fini della sclerosi multipla, poiché l’altro dato che emerge dallo studio è che la CCSVI è riscontrabile in percentuali del tutto analoghe anche in pazienti con altre malattie neurologiche (3,1%) e persino nei controlli sani (2,1%). Da questi dati si evince che la CCSVI non è specifica della sclerosi multipla.

 

La CCSVI è associata ad una forma particolare di SM?
I lettori non hanno visto differenze sostanziali nelle prevalenza della CCSVI in tutti i tipi di SM. Le persone con SM reclutate presentavano CIS (Clinically Isolated Syndrome) o sindrome clinicamente isolata, sclerosi multipla a decorso recidivante-remittente (SM-RR), primariamente progressivo (SM-PP), e secondariamente progressivo (SM-SP). Le prevalenze di CCSVI riscontrate in relazione con le diverse forme di SM sono le seguenti: CIS: 0%; RR: 3.7%; PP: 2,8%; SP: 2,5%. Non sono differenza significative.

 

Ci sono altri fattori di rischio legati alla relazione tra SM e CCSVI?
Nell’analisi dei dati di CoSMo, non sono stati trovati fattori di rischio statisticamente rilevanti - come età, sesso, territorio di provenienza, durata della malattia - per la prevalenza di CCSVI nella sclerosi multipla.

 

Come si spiega la differenza nei risultati da centro a centro?
In tutte le letture locali, anche in presenza di una certa escursione tra i diversi Centri, si verifica sempre una notevole vicinanza nelle percentuali di presenza della CCSVI nei tre gruppi studiati. ( I Centri che vedono ‘più’ CCSVI nelle persone con SM ne registrano la presenza e una simile percentuale  anche nei pazienti con altre malattie e nei controlli sani).

 

Quale è lo scenario delle conoscenze scientifiche su SM e CCSVI, che si delinea con la conclusione dello studio CoSMo?
Da diverso tempo, la comunità scientifica aveva già escluso l’idea che la CCSVI potesse essere la causa della SM. Ma non si poteva escludere a priori che questa condizione avesse qualche ruolo, anche secondario, nella sclerosi multipla. I risultati di CoSMo evidenziano che questo legame non c’è e perciò n esiste motivo che possa indurre a curare la CCSVI per curare la sclerosi multipla.

 

Come si colloca lo studio CoSM nel quadro della ricerca internazionale e degli altri studi già pubblicati sull’associazione SM-CCSVI?
Lo studio CoSMo, unico nel suo genere per rigorosità scientifica, segna un notevole passo avanti nella ricerca sulla CCSVI in relazione alla sclerosi multipla. Il risultato più importante di CoSMo è aver dimostrato che non c’è differenza significativa tra la presenza di CCSVI nelle persone con SM e nei controlli sani o con altre malattie neurologiche.

 

In base ai risultati dello studio CoSMo cosa devono fare le persone con SM?
Dai risultati dello studio emerge che un ipotetico trattamento della CCSVI, ad oggi, non sarebbe specifico per la SM.

I risultati dello studio CoSMo evidenziano alcuni elementi utili alle persone con SM per comprendere meglio la CCSVI:

- il primo è che la grande maggioranza (circa il 97%) delle persone con SM non soffre di questa condizione

- il secondo è che la percentuale di persone con SM che soffre di questa condizione è pressoché simile a quella delle persone sane e con altre malattie neurologiche.

Questo significa che si tratterebbe di una variazione anatomica “normale”, come succede in ogni parte dell’organismo umano.

 

Come influiscono risultati scientifici di CoSMo sulle ricerche attualmente in corso?
Grazie a questo elemento, e al rigore complessivo dello studio, CoSMo ha dato risposte che rappresentano un punto fermo, una svolta in questo ambito di ricerca, che nessun studio può ignorare.

 

 

Informazioni sullo studio CoSMo

 

Studio CoSMo: cos’è?
Cosmo è uno studio finanziato dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla e della sua Fondazione FISM - con uno stanziamento fuori bando di circa 1 milione e mezzo di euro - e promosso con lo scopo primario di dare una risposta alla domanda: la CCSVI è correlata alla sclerosi multipla? Si tratta di uno studio osservazionale di prevalenza, multicentrico, randomizzato, condotto in doppio cieco. Principal investigator dello studio sono: il Professor Giancarlo Comi, dell’Università Vita e Salute San Raffaele di Milano, Presidente della Società Italiana di Neurologia (SIN) e membro del Consiglio di amministrazione FISM; il Professor Gianluigi Mancardi, Università di Genova e Presidente del Comitato Scientifico AISM. Inoltre, hanno partecipato a CoSMo – coinvolti nella lettura centrale degli esami - il Prof. Erwin Stolz, uno dei maggiori esperti internazionali di SM, della Clinica Neurologica di Giessen in Germania; il Dottor Massimo Del Sette - presidente di SINSEC, Società Italiana di Neurosonologia ed Emodinamica Cerebrale - e il Dottor Malferrari, Presidente della SINV – Società Italiana Interdisciplinare Neurovascolare.

 

Quali sono i numeri dello studio?
Sono stati coinvolti 1767 individui adulti, di cui 1165 persone con SM, 376 persone con altre malattie neurologiche, 226 controlli sani. 35 centri clinici coinvolti su tutto il territorio italiano. 26 i neurosonologi certificati che hanno effettuato gli esami ecocolor Doppler.

 

Come si è svolto lo studio CoSMo?
Lo studio è stato suddiviso in tre tappe fondamentali:

1) una formazione accurata con certificazione finale dei medici sonologi addetti all’esame diagnostico, per garantire che l’esame stesso venisse svolto esattamente nello stesso modo in tutti i centri, da personale adeguatamente qualificato. Hanno avuto accesso alla formazione per CoSMo sonologi già altamente qualificati per esperienza e pubblicazioni precedentemente effettuate;

2) l’arruolamento dei pazienti e dei controlli sani per lo studio;

3) l’effettuazione degli esami;

4) la lettura degli esami in cieco localmente;

5) la lettura degli esami in cieco da parte di un esperto internazionale;

6) analisi dei risultati.

 

Quali sono stati i tempi di svolgimento dello studio?
Dopo un lungo tempo di preparazione, per predisporre un accurato protocollo scientifico di riferimento, effettuare la formazione, ottenere l’approvazione dei diversi Comitati etici dei Centri partecipanti e reclutare l’ampio numero di partecipanti previsti, lo studio è iniziato il 30 dicembre 2010. I risultati finali sono stati presentati alla comunità scientifica a Lione - in occasione di ECTRIMS (European Committee for Treatments and Research on Multiple Sclerosis) – il 13 ottobre 2012.

 

 

La metodologia

 

Come si è valutata la presenza di CCSVI?
Per l’analisi degli esami ecocolor Doppler è stato utilizzato il protocollo con i 5 criteri elaborati dal Professor Paolo Zamboni secondo i quali - per definire la presenza o l’assenza della CCSVI - è necessaria la presenza di almeno 2  criteri su 5. L’esame è stato poi sottoposto a una doppia lettura in cieco, sia dal sonologo locale del centro clinico partecipante allo studio, sia da un lettore centrale esperto del settore, sempre in cieco.

 

Come si è svolto l’esame?
Lo studio CoSMo ha previsto un esame base, della durata di un’ora e mezza circa - per valutare la presenza di CCSVI - e un esame avanzato, nell quale il numero di immagini in alcuni casi è addirittura raddoppiato. In media ogni esame ha previsto oltre allla registrazione video, 80/120 immagini.

 

Quali sono le caratteristiche principali dello studio?
- La doppia cecità. Gli esami eseguiti in cieco nei diversi Centri partecipanti sono stati registrati in un sistema informatico e inviati in modo randomizzato (casuale) per essere analizzati e refertati definitivamente da tre lettori centrali, i quali, non avendo alcuna informazione sulla persona analizzata, erano nelle migliori condizioni possibili per arrivare a un giudizio non influenzato da alcun fattore esterno;

- Campione: la popolazione su cui è stata effettuata l’indagine è la più ampia sinora analizzata in questo campo;

- Multicentricità: è una la caratteristica fondamentale. La possibile associazione di una condizione con una malattia deve essere osservabile in qualsiasi luogo, non può dipendere da un solo operatore o da un unico macchinario, e dunque molti devono essere i Centri partecipanti a uno studio che voglia definire con evidenza scientifica se un certo fenomeno è legato a una certa malattia;

- Materiale registrato: tutti gli esami sono stati registrati e sono disponibili Ciò costituisce una garanzia della controllabilità dei dati e dunque del rigore scientifico dello studio, oltre a rappresentare un potenziale scientifico disponibile per eventuali esigenze di approfondimento.

 

Cosa significa doppio cieco?
La procedura del "doppio cieco" (double-blind control procedure), viene così chiamata poiché – in genere - sia i soggetti esaminati che gli sperimentatori ignorano alcune informazioni fondamentali sulla materia in studio, che potrebbero influenzarne i risultati. Nel caso dello studio CoSMo consiste in una doppia lettura dell’esame diagnostico ecocolor Doppler. Dopo il referto eseguito dal sonologo che ha condotto l’esame, l’esame viene analizzato anche da tre lettori centrali, i quali non hanno nessuna informazione sulla persona esaminata.

 

Come è svolta concretamente la lettura degli esami?
Il sonologo sperimentatore ha effettuato l’esame alla persona a lui inviata dal neurologo senza sapere se fosse una persona con sclerosi multipla, una persona con altra malattia neurologica o una persona sana. Sulla base di questa analisi ‘cieca’ è stato   redatto il referto poi  inviato al Centro coordinatore con le immagini  dell’esame effettuato. Il Centro coordinatore a sua volta inviava in modo randomizzato le clip degli esami effettuati a uno dei tre sonologi esperti della commissione di lettura centrale. L’esperto, assolutamente in cieco cioè, senza conoscere la provenienza dell’ esame né su chi fosse stato effettuato  ( controllo sano, persona con sclerosi multipla o un'altra malattia neurologica), ha emesso le propriie valutazioni e stilato le conclusioni diagnostiche in un referto. Il Centro coordinatore ha dunque verificato se i due referti fatti dal sonologo sperimentatore del centro periferico e dal sonologo esperto della commissione di lettura centrale coincidessero. In caso di parere identico il referto è stato dichiarato definitivo. Qualora invece la refertazione non ha coinciso, l’esame dubbio è stato mandato ai tre lettori esperti della commissione di lettura, ciascuno dei quali ha effettuato un referto. La diagnosi conclusiva è stata stilata sulla base della concordanza del giudizio dei tre sonologi esperti. Questo doppio meccanismo dell’esame in cieco ha garantito l’assoluta appropriatezza dell’esame e della eventuale diagnosi di CCSVI, seguendo ovviamente i criteri indicati nel protocollo e proposti dagli studi del Professor Zamboni. I tre lettori centrali dello studio sono il Prof. Erwin Stolz, uno dei maggiori esperti internazionali di SM, della Clinica Neurologica di Glessen in Germania; il Dottor Massimo Del Sette - presidente di SINSEC, Società Italiana di Neurosonologia ed Emodinamica Cerebrale - e il Dottor Malferrari, Presidente della SINV – Società Italiana Interdisciplinare Neurovascolare).