Si è svolto il 28 aprile 2025, presso il Centro Congressi Augustinianum di Roma, il Convegno nazionale “Noi» pellegrini di speranza”, organizzato dal Servizio Nazionale della CEI per la pastorale delle persone con disabilità, in coincidenza con l’apertura del Giubileo delle Persone con Disabilità. Due i focus centrali dell’evento: il Progetto di Vita come diritto alla piena realizzazione personale e sociale e il delicato rapporto tra scienza, tecnologia ed etica. Diversi ed emozionanti gli interventi che hanno messo al centro la vita delle persone e che si possono vedere nel video della giornata.
Anche AISM era presente all’evento e Paolo Bandiera (intervento visibile nel video sopra dal minuto 1.32.25 al minuto 1.48.22)– Direttore Affari Istituzionali e Relazioni Istituzionali dell’Associazione, nonché coordinatore del gruppo Progetto di vita in seno all’Osservatorio Nazionale Disabilità del Ministero per le Disabilità - ha approfondito la portata del Progetto di Vita, una sfida profonda e complessa ma piena di opportunità per cambiare concretamente la vita delle persone con disabilità.
«Non si tratta solo di un documento o di una procedura, ma di un percorso esistenziale, che coinvolge desideri, aspirazioni e valori. Un cammino che richiede il superamento della frammentazione dei servizi e degli approcci iperspecialistici per riconsegnare centralità autentica alla persona».
Il Progetto di Vita prende corpo a partire dalla Legge Delega della Disabilità (Decreto 62) ma parte da molto più lontano. «Noi abbiamo più di 20 anni di esperienza di progettazione individuale con le persone con disabilità. Ma ora si prospetta un coraggioso cambio di passo rispetto al passato», prosegue Bandiera. Ispirato ai principi della Convenzione ONU, della Carta di Solfagnano e dell’Agenda 2030, il Progetto di Vita è uno strumento “individuale, personalizzato e partecipato”, capace di tradurre i principi in azioni concrete: dalla valutazione multidimensionale alla definizione di obiettivi, fino alla costruzione di piani di sostegno personalizzati. Innovativo è anche l’approccio dinamico, adattabile nel tempo e nei contesti: «perché anche gli obiettivi delle persone cambiano».
Soprattutto, il Progetto di vita non è una scelta che riguarda solo l’individuo in una comunità, anzi. «con il progetto di vita si realizza un cambiamento per la propria vita e quella degli altri».
Infine, il Progetto di Vita deve essere espressione dell’armonia delle diversità, capace di unire persone, istituzioni, politiche, disabilità diverse. «Lo ha scritto anche Papa Francesco nella lettera di apertura del Giubileo. Parlando del cammino comune del pellegrinaggio lo definisce come “armonia nella diversità”. Come nella musica, in cui l’armonia è una combinazione di più note, che creano ognuna con la propria attenzione, posizione, risoluzione, una nuova bellezza. Questo è un progetto di vita».
All’evento AISM era presente anche con Marco Pizzio (intervento visibile nel video sopra dal minuto 2.37.52 a minuto 2.42.42), quale referente di Accessibile EU che ha preso parte alla seconda sessione dedicata al tema della tecnologia per le persone con disabilità. «Tecnologia e intelligenza artificiale hanno e avranno impatto sempre più rilevante nelle nostre vite – dice Pizzio - La Commissione Europea sta attivando diversi programmi per governare questi aspetti. Il progetto Accessible UE, una delle principali iniziative della strategia della Commissione per promuovere i diritti delle persone con disabilità, intende far sì che gli strumenti di accessibilità dell’UE diventino patrimonio di tutti. Oggi il network include tutti i Paesi membri dell’UE ed è focalizzato in quattro ambiti: quello edilizio, quello dei trasporti, la Information and Communication Technology, e la policy. Tra gli obiettivi principali del progetto: fare ricerca sull’accessibilità, per radunare i tantissimi studi che oggi sono fatti in modo slegato; attuare la legislazione (per esempio lo European Accesibility Act che entrerà in vigore il 28 giugno 2025), fare rete e soprattutto formazione su questi temi».
