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19/01/2014

Fondo sanitario nazionale: verso il Patto per la Salute

Secondo il Ministro Lorenzin i tempi sono maturi per la riforma del Servizio Sanitario Nazionale con i costi standard e senza nuovi tagli


Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin - dopo l’accordo raggiunto tra le Regioni sul riparto del Fondo Nazionale Sanità 2013, nel periodo prenatalizio – ha affermato che ci sono i presupposti per arrivare in tempi brevi al Patto per la Salute: una grande riforma del Sistema Sanitario Nazionale che vedrà l'applicazione del sistema di costi standard e l'assenza di nuovi tagli. Tra le priorità del Patto vi sono la definizione del quadro di programmazione economico finanziaria di riferimento, l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), la riorganizzazione della rete ospedaliera e la rivisitazione dei piani di rientro. Il processo di definizione del testo dovrebbe concludersi in tempi brevissimi, per poi condividere quanto predisposto con le parti sociali e gli operatori del settore. 

Costi standard
L’accordo trovato alla Conferenza Stato Regioni sul riparto del Fondo Sanitario Nazionale 2013, per la prima volta vede l’introduzione dei costi standard. Per aumentare la qualità e l’efficienza dell’intero sistema, infatti, nonché per dividere equamente il Fondo Sanitario Nazionale tra le varie Regioni, si è deciso di prendere alcune realtà locali - quelle con i bilanci più sani - come punto di riferimento in fatto di spesa. Per il FNS 2013 tali Regioni sono: Umbria, Emilia Romagna e Veneto.  Il Fondo ammonta in totale a circa 107 miliardi ma in realtà ne spartisce tra le Regioni al momento 104,082 miliardi per il cosiddetto finanziamento indistinto (a queste risorse vanno infatti aggiunti 2,062 miliardi vincolati per specifiche voci ed enti). Si veda tabella riparto FNS 2013


Fondino salva Regioni
Per evitare sperequazioni e differenziazioni tra le Regioni, è stato inoltre trovato un punto di equilibrio attraverso il finanziamento di un “fondino”  ad hoc (circa 429 milioni delle quote premiali per gli anni 2012 e 2013) che servirà per riequilibrare le perdite più consistenti di alcune Regioni riguardo il riparto del Fondo Sanitario Nazionale 2013.