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Ciao, sono la Mela di AISM. Sono pronta, ti aspetto in piazza

Le Mele stanno arrivando: ci aspettano in piazza l'1, 2 e il 4 ottobre. Ecco cosa abbiamo scoperto nelle cooperative dell'Emilia Romagna che le preparano per AISM, da più di vent’anni. Insieme, condividiamo una lunga storia di futuro per la libertà dalla sclerosi multipla.

29/09/2022

 

«Eccomi, son qui, stavo aspettando te. Non ti fermare all’apparenza, prova ad assaggiare come sono davvero. Non te ne pentirai. Ho il sapore delle cose che valgono tanto perché sono frutto dell’impegno di tanti. Sono vent’anni che mi preparo per te. Adesso fermati, prendimi con te, portami a casa tua».

 

Se potessero parlare come donne e uomini innamorati, le mele che stanno per arrivare nelle nostre piazze con La Mela di AISM, sabato 1, domenica 2 e martedì 4 ottobre, Giornata Nazionale del Dono, probabilmente ci farebbero un discorso di questo tipo.

 

 

Una cosa è sicura: dopo le elezioni e le campagne elettorali, nel prossimo weekend in piazza parleranno le Mele. Le nostre Mele di AISM. Con i loro colori vivaci, il giallo delle Golden, il rosso delle Noared, il verde delle Granny Smith.

Forse, se passando qualcuno si fermerà a guardarle attentamente, con calma, con il cuore in ascolto, magari le sentirà veramente raccontare una storia di passione lunga vent’anni.

 

Così, almeno, ci hanno detto le persone delle due cooperative, Agrintesa di Bagnacavallo (Ravenna) e Patfrut di Monestirolo (Ferrara) e dell’Organizzazione di produttori (OP) “Apo Conerpo” di Villanova di Castenaso (Bologna), in cui sono consorziate insieme ad altre 50 cooperative che raccolgono 6.000 produttori.

 

Una grande squadra per una squadra grande come AISM.

 


La sede di Agrintesa a Bagnacavallo (Ra), la cooperativa che, insieme alla Patfrut di Monestirolo (Fe), prepara le Mele di AISM

 

Siamo andati a trovarli insieme alla troupe della trasmissione “Succede sempre di venerdì” e abbiamo scoperto che, dietro le quinte, dietro i sacchetti che offriamo agli italiani perché scelgano di sostenere la ricerca, i servizi delle nostre Sezioni, la voglia di vivere una vita piena di tanti giovani con sclerosi multipla, ci sono storie lunghe di passione, di impegno, anche di orgoglio nello stare al fianco di AISM.

 

Da vent’anni, in una storia splendida perché così durevole, queste due cooperative, nelle giornate frenetiche di metà settembre, curano con passione meticolosa la raccolta, la conservazione alla giusta temperatura, la selezione, l’insacchettamento e la distribuzione fino alle nostre Sezioni delle Mele che poi saranno protagoniste indiscusse del weekend in tremila piazze italiane.

 

E non si limitano a preparare le Mele per noi: le Mele di AISM sono anche cosa loro. Le scelgono loro per primi, per sostenere la causa delle persone con SM, proprio come tanti altri italiani. Qui nessuno si astiene.

 


Ecco come vengono preparate le Mele per i nostri sacchetti

«L’anno scorso – ci racconta Mauro Melandri, direttore dello stabilimento Agrintesa di Bagnacavallo – due nostri dipendenti sono passati per caso in una piazza dove i volontari di AISM distribuivano le Mele. Quegli stessi sacchetti, qui in stabilimento, potremmo comprarli a un prezzo irrisorio. Ma loro hanno scelto di prendere i sacchetti delle Mele di AISM in piazza, di dare il loro contributo solidale in cambio, perché AISM per noi è AISM e crediamo tanto nella ricerca. In più, ha giocato anche il pensiero che magari quei sacchetti erano proprio quelli che avevamo preparato qui, nel nostro stabilimento Perché per tutti noi quei sacchetti raccontano impegno, passione e un po’ di orgoglio di giocare la nostra parte per dare forza al diritto di tutte le persone con sclerosi multipla a vivere la vita che desiderano».

 


Da sinistra: Gabriele Ferri (Apo Conerpo- Naturitalia), Cristian Moretti (Agrintesa), Mauro Melandri (Agrintesa), Cristiano Pilotto (Apo Conerpo)

 

Insieme più forti, insieme più grandi. Passione e condivisione sono le parole chiave delle cooperative, delle persone che, per un po’ di giorni, aggiungono al loro lavoro quotidiano anche il lavoro per preparare i nostri sacchetti.

 

Il valore di queste Mele, per chi le produce, le raccoglie, le prepara per le piazze, sta nel mettersi in sintonia con persone per cui questa Mela è speranza, concretezza, sostegno.

 

Cristian Moretti, Direttore di Agrintesa, ha trovato una forte connessione tra la storia della sua cooperativa e quella di AISM: «La parola intesa, che portiamo nel nostro nome – racconta - indica proprio il nostro valore chiave: l’unione, la cooperazione tra tante strutture che magari erano in competizione tra loro, ma poi hanno capito che era meglio mettere insieme le forze. Per noi, come per AISM, metterci insieme significa alzare lo sguardo verso il futuro, avere le forze per migliorare, per fare sentire meglio la nostra voce. Per noi stare “insieme” significa che i protagonisti sono gli agricoltori, che compongono il nostro consiglio di amministrazione e guidano le nostre scelte, proprio come in AISM le persone con SM sono protagoniste nei Consigli direttivi e indirizzano le scelte dell’associazione. Il nostro slogan è “insieme più grandi”. Assomiglia a quello di AISM : “insieme, una conquista dopo l’altra”. Per questo il progetto di AISM, da vent’anni, si sposa bene con i nostri ideali. Insieme facciamo qualcosa di importante per il futuro. C’è ancora tanto da fare per la sclerosi multipla e ci appassiona dare il nostro contributo».

 


Agricoltori, dirigenti e dipendenti di Agrintesa e Patfrut:
"firmiamo la Carta dei Diritti perchè ci crediamo"

 

Persone con persone

I valori e gli ideali sono concreti come le Mele perché incontrano le persone. AISM è fatta di persone. Le aziende, le cooperative, i consorzi sono fatti di persone. Persone che conoscono la sclerosi multipla e la sfidano insieme a noi.

 

«Ho un’amica cara che ha la sclerosi multipla da 5 anni –  ci racconta sottovoce Leonardo Fabbri Nuccitelli, responsabile dello stabilimento Patfrut di Monestirolo -. Un giorno è venuta a casa mia, a Faenza, ha visto uno scatolone dell’AISM e mi ha detto: devo dirti una cosa, non te l’ho mai detta, anche io ho la SM».

 

Vedi a volte quanta strada fanno gli scatoloni delle nostre Mele per arrivare ad aprire una confidenza. Una confidenza che diventa condivisione: «Se c’è una cosa –continua Leonardo - di cui la mia amica si lamenta non è la fatica, ma l’ignoranza. Lei ci rimane male quando qualcuno le chiede se la sua sclerosi multipla è contagiosa. Anche per questo è per noi bello e importante preparare le Mele per AISM: sappiamo che in piazza i volontari si fermeranno a parlare con i nostri concittadini, che spiegheranno cosa è veramente la sclerosi multipla e come si può insieme contribuire a trovare una cura che la risolva per tutti».

 


Da sinistra:  Leonardo Fabbri Nuccitelli (Patfrut), Marco Borgatti (Patfrut), Andrea Severi (Apo Conerpo) nella sede di Patfrut a Monestirolo

 

Andrea Severi, responsabile della logistica di Apoconerpo, aggiunge: «quello che amo nel rapporto con AISM è proprio il rapporto. Noi tutti, presi dall’attività quotidiana, rischiamo di dimenticare che prima di tutto si parte dal rapporto tra persone, che non sono solo numeri di telefono, e-mail e organizzazione. Preparando le Mele di AISM facciamo del bene anche a noi stessi perché in un mondo complicato, conflittuale, dove bisogna sempre difendere un proprio interesse, rapportandoci col mondo di AISM, con le persone di AISM, siamo liberi di essere noi stessi».

 

 

Una Mela attenta all’ambiente, a chi la lavora, a chi la mangia

«Le nostre Mele gialle sono rugginose, come è tipico delle mele di pianura – racconta ora Marco Borgatti Responsabile Qualità e Certificazioni della cooperativa Patfrut - ma come con un mio amico che ha la SM, come con tutte le persone con SM non bisogna fermarsi all’apparenza, non bisogna scegliere con gli occhi, ma … con il palato. Se le assaggi, scopri un mondo inaspettato, migliore magari di altri mondi con colori sgargianti ma molto meno saporiti. E poi, non dimentichiamolo che le 120 aziende che fanno capo alla nostra cooperativa sono anche certificate “Global GAP” (Good Agricoltural Practice) uno standard mondiale di buone pratiche agricole. Uno standard che chiede rispetto dell’ambiente nelle tecniche di coltivazione, attenzione alla sicurezza alimentare e anche alla sicurezza dei lavoratori, contrasto attivo allo sfruttamento del lavoro minorile e alla discriminazione, garanzia di una giusta remunerazione. Chi sceglie le Mele di AISM sceglie anche il rispetto del prodotto, dell’ambiente, della sicurezza alimentare, della dignità di chi lavora per le mele».

 

 

 

Un’opera d’arte, una lunga storia di futuro e libertà dalla SM

«Noi - conclude Gabriele Ferri, Direzione Generale Apo Conerpo -Naturitalia  - pensiamo che un frutto così bello e soprattutto buono, generato dalle piante in condizioni climatiche complesse, superando tanti problemi, prima il freddo poi l’acidità dell’aria e il caldo di siccità, sia alla fine una vera opera d’arte. Pensiamo, vogliamo, siamo sicuri allora che altri nostri cittadini sceglieranno le nostre Mele, le Mele di AISM lasciando in cambio un contributo solidale, del denaro frutto anche per loro della fatica e del lavoro, per condividere il desiderio di dare forza a chi affronta la SM ogni giorno. Questo è il valore straordinario della Mela di AISM».

E allora, non resta che andare in piazza e portarci tutti quelli che conosciamo: le Mele di AISM stanno arrivando, con tutti questi sapori, con tutti questi valori,, con tutta la loro voglia di costruire un futuro di libertà dalla sclerosi multipla in una società giusta, inclusiva, dove il mettersi insieme conta sempre di più.