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05/04/2010

Due nuovi studi sul collegamento tra virus di Epstein Barr e rischio di sviluppare la SM

Pubblicati due lavori sulle possibili correlazioni tra virus di Epstein Barr e SM; la prima ricerca è stata pubblicata sulla rivista online Annals of Neurology, ad opera del dottor Albert Ascherio di Boston e il secondo studio sulla rivista Multiple Sclerosis (2010; 16(3) :355-358) ad opera del dottor Manuel Comabella di Barcellona

 

Il virus di Epstein-Barr è un herpesvirus responsabile della mononucleosi. Diversi studi precedenti hanno suggerito un possibile legame tra EBV e SM, ma anche altri agenti infettivi sono stati legati alla SM, portando alcuni ricercatori a suggerire che il modo in cui il sistema immunitario reagisce alle infezioni, piuttosto che l'agente infettivo di per sé, possa portare all’insorgenza della SM.

Il primo lavoro intitolato Primary infection with the epstein-barr virus and risk of multiple sclerosis è stato condotto su 305 casi di SM definita o probabile, presenti nelle banche dati elettroniche delle forze armate degli Stati Uniti di America. Per ciascuna di queste persone sono stati ottenuti un massimo di tre campioni di sangue, in particolare era presente anche un campione di sangue prelevato prima della data di esordio della SM.
Per ciascun caso sono stati scelti due controlli senza SM tra le stesse banche dati per un totale di 610 persone nel gruppo di controllo. All'inizio dello studio, tutti i 305 casi di SM tranne 10 (3,3%) e tutti i 610 controlli, ad eccezione di 32 (5,2%) avevano campioni di sangue, che sono risultati positivi al virus EB. Ciò significa che gli individui in oggetto, o per meglio dire il loro sistema immunitario, è venuto a contatto con questo virus determinandone una risposta immunitaria. Non è stata trovata nessuna associazione tra SM e citomegalovirus, per esempio, e gli autori pertanto concludono il lavoro affermando che il rischio di sviluppare la SM è basso nelle persone che non sono state infettate con il virus EB, mentre aumenta notevolmente in quegli individui invece esposti a tale virus. Naturalmente dopo queste conclusioni sono necessari ulteriori studi allo scopo di stabilire una relazione causa-effetto e quindi poter identificare nel virus di Epstein Barr il trigger scatenante la SM.


Il secondo lavoro internazionale, intitolato Antiviral immune response in patients with multiple sclerosis and healthy siblings, coordinato dal dottor Comabella, ha valutato le reazioni immunitarie ad una proteina specifica associata all'infezione da Epstein Barr detta EBNA1, in una popolazione costituita da 25 persone con SM e 49 persone sane che erano fratelli del gruppo con SM.
L’obiettivo dello studio era rispondere alla domanda: “se si ritiene che il virus di Epstein Barr sia responsabile della SM perché fratelli esposti allo stesso virus non hanno sviluppato la malattia?”
I ricercatori hanno valutato non solo la risposta immunitaria al virus di Epstein Barr, ma anche ad altri virus come il citomegalovirus, il virus del morbillo e herpes virus 6, eseguendo diversi dosaggi anticorpali tra cui quello per la proteina EBNA1.
Dall'elaborazione dei dati è emerso che la distribuzione anticorpale era uniforme in entrambi i gruppi di persone, l’unico parametro che  era diverso era un marcato aumento delle immunoglobuline di tipo G contro EBNA1 nelle persone che avevano la SM. I meccanismi alla base di questo fenomeno non sono chiari, si potrebbe ipotizzare che questa differenza associata alla SM sia dovuta ad una infezione di un tipo particolare di virus di Epstein Barr legato alla SM. Le possibili ipotesi di spiegazione dovranno essere valutate con altri studi e che ulteriori studi sono necessari per capire il meccanismo attraverso il quale le risposte immunitarie ad una proteina del virus potrebbero contribuire ad aumentare il rischio di sviluppare la  SM.

 

La Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, consapevole dell’importanza di tale ambito di ricerca, finanzia un progetto di tre anni intitolato Coinvolgimento del virus di Epstein-Barr nella eziopatogenesi della SM: da ''se'' a ''come'', i cui responsabili sono il Professor Marco Salvetti dell'Università “La Sapienza”, Centro neurologico e Terapie Sperimentali (CENTERS) di Roma e la Professoressa Francesca Aloisi dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma.

 

A tale proposito il Prof. Marco Salvetti dell'Università “La Sapienza”, Centro neurologico e Terapie Sperimentali (CENTERS) di Roma ha affermato: "Entrambi i lavori continuano a rinforzare il dato di associazione fra EBV ed SM. Il primo suggerisce che questa associazione potrebbe essere causale. Il secondo conferma che la risposta anticorpale al virus, e forse proprio alla proteina virale EBNA-1, potrebbe far luce in futuro sui meccanismi alla base del coinvolgimento di EBV".