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29/03/2011

Incontriamo Giancarlo Laurini, presidente del Consiglio Nazionale del Notariato

 

Giancarlo Laurini è stato eletto, lo scorso 7 giugno 2010, Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato per il triennio 2010-2013.
Notaio dal 1970 nel distretto di Napoli, è già stato Presidente del Notariato dal 1992 al 1998, nel 1995 ha guidato il CNUE, il Consiglio dei Notariato dell’Unione Europea, e dal 2005 al 2007 l’Unione Internazionale del Notariato, di cui oggi è Presidente onorario. Deputato al Parlamento nella XV legislatura (2006-2008), è stato membro della Commissione Giustizia della Camera. È stato, inoltre, Professore di diritto commerciale presso la Facoltà di Economia dell’Università Federico II di Napoli.

 

 

 

In sintesi, può spiegare ai nostri lettori chi è il notaio, quali i valori che esplica con la sua professionalità, quale la deontologia cui si riferisce?
«Il notaio è un pubblico ufficiale, istituito dallo Stato per ricevere gli atti tra vivi e di ultima volontà e, previo controllo di legalità, attribuirvi pubblica fede. Un elemento essenziale che lo contraddistingue è la sua imparzialità e “terzietà” nei confronti delle parti, che vengono quindi tutelate in ugual misura. Per legge, quindi, il notaio non può fare l’interesse di una delle parti contraenti a danno di altre. 

Oltre ai rapporti nell’ambito della famiglia, dei quali è tra i maggiori esperti, e alle successioni, il notaio è impegnato in molti ambiti, fra cui la circolazione dei beni immobili (compravendita di case, uffici, terreni, capannoni, donazioni, divisioni, contratti ecc…) e i passaggi più rilevanti nell’impresa. In questi casi il ricorso al notaio è imposto dalla legge per far sì che l’autonomia privata non superi i limiti di legalità fissati dalle norme e i suoi atti sono destinati ed essere inseriti nei Registri Pubblici attuando una pubblicità “legale” che ha un impatto fondamentale non solo sui soggetti coinvolti nella transazione, ma più in generale sui terzi e sulla intera collettività.

Grazie ai controlli effettuati dal notaio, in Italia è bassissimo il livello di contenzioso nell’ambito delle transazioni immobiliari: pari allo 0.003% delle transazioni stesse.

Per l’importanza e la delicatezza della loro funzione, i notai sono sottoposti a continui controlli da parte dello Stato: ogni due anni tutti i loro atti sono sottoposti all’ispezione del Ministero della Giustizia e ogni quattro mesi a quello dell’Agenzia delle Entrate».

 

Parliamo ora del Consiglio Nazionale del Notariato, di cui lei è stato rieletto Presidente per il triennio 2010-2013: quale il suo valore e il suo compito nella società civile di oggi? Abbiamo letto che il CNN italiano sta diventando riferimento anche a livello internazionale: quali gli aspetti qualificanti del nostro Consiglio Nazionale e, in generale, del «sistema di notariato latino» oggi?
«Il sistema di Notariato latino, adottato da 81 Paesi nel mondo che coprono oltre il 60% della popolazione mondiale, tra i quali anche l’Italia, si caratterizza per il controllo preventivo garantito dai notai, quali pubblici ufficiali, rispetto alla legalità delle principali operazioni economiche (acquisto della casa, mutuo, gestione del patrimonio, ecc.) che avvengono nella vita di una persona, di una famiglia o di un’impresa. Laddove questo tipo di controllo non esiste, le frodi provocano danni per miliardi di dollari al sistema economico. È il caso degli USA, dove i costi del contenzioso sono i più alti al mondo e di recente hanno provocato - come riconosciuto da autorevoli economisti del calibro di Shiller - la crisi dei mutui subprime. Quanto al Notariato italiano come riferimento a livello internazionale, anche la Cina dal 2003 ha deciso di adottare il sistema di Notariato nell’organizzazione della contrattazione e, più in generale, del sistema di rapporti giuridico-economici. Nel 2010 una delegazione di notai cinese è venuta in Italia per uno stage organizzato da Unione internazionale del Notariato, Consiglio Nazionale del Notariato, Ministero degli Esteri, Guardia di Finanza, Governo e Ministero della Giustizia cinese. Per l’occasione abbiamo organizzato corsi per illustrare il nostro diritto civile e mostrato il funzionamento degli studi notarili, del Catasto, della Conservatoria, dei Registri di commercio e di quanto necessario alla comprensione del nostro sistema al quale i cinesi guardano con enorme interesse. La visita ha avuto un successo tale che 20 giorni dopo il viceministro della Giustizia cinese è venuto in Italia per visitare uno studio notarile e uno studio legale e comprenderne le dinamiche. Se il Notariato interessa cinesi, indonesiani e africani, oltre gli europei di derivazione latina, evidentemente costituisce una formula che soddisfa le esigenze del cittadino comune che ha bisogno di rapidità, sicurezza, consulenza di un professionista pronto a trovare  soluzioni stabili conformi alla ratio e alla lettera della legge».

 

In particolare: quale tipo di attenzione il CNN offre al mondo dell’Associazionismo, che tipo di collaborazioni ha in essere col mondo del non profit? Quali le motivazioni che stanno alla base di questa attenzione?
«Il Consiglio Nazionale del Notariato concede il proprio patrocinio ad iniziative che presentino requisiti di particolare valore culturale, scientifico, sociale, educativo e ambientale che non abbiano scopo di lucro. Tra le associazioni che hanno ricevuto il patrocinio e la collaborazione del Notariato rientra, a pieno titolo, anche l’AISM».

 

Tra le Associazioni con cui il CNN vive una ormai pluriennale collaborazione c’è l’AISM. Quale messagio le sembra che questa collaborazione stia lasciando tanto all’AISM e alle persone con SM quanto allo stesso Consiglio del Notariato?
«Riteniamo che in Italia ci sia una scarsa cultura del lascito testamentario e l’iniziativa promossa dall’AISM ha contribuito, grazie ad una diffusione capillare su tutto il territorio nazionale, ad una maggiore consapevolezza tra i cittadini perché il lascito deve essere un gesto di libertà consapevole. L'esperienza quotidiana ci dimostra che, non di rado, le intenzioni più nobili vengono frustrate da una redazione delle volontà imprecisa, che si presta ad ambiguità e genera controversie lunghe e dispendiose. Anche in questo campo si esplica la caratteristica fondamentale della funzione notarile, che è quella di costruire un assetto di interessi equilibrato e di prevenire il contenzioso. La consulenza notarile nella redazione di un testamento ha in genere un costo molto basso, che può far risparmiare estenuanti e costosi litigi dopo l’apertura della successione». 

 

Perché è importante oggi redigere testamento? Come lo si può fare nel modo più semplice e meno oneroso possibile?
«Redigere testamento è importante e necessario per meglio precisare la distribuzione del patrimonio del testatore sia all’interno che all’esterno della propria famiglia. In questo caso è fondamentale il consiglio del notaio al fine di consentire al testatore una scelta perfettamente consapevole e praticabile, in linea con i principi dell’ordinamento giuridico in materia successoria e sicuramente rispondente alla volontà del testatore. Quanto a semplicità e onerosità, non vi è differenza particolare tra le due forme di testamento maggiormente praticate (olografo e pubblico), piuttosto la scelta va individuata caso per caso in base alle circostanze, alla personalità ed allo stato di salute fisica del testatore e alla sua capacità di scrivere e datare interamente di suo pugno il testamento olografo oltre all'esigenza di conservazione sicura del documento».

 

Si sta molto diffondendo la scelta di nomina quale erede o legatario testamentario una ONLUS. A suo avviso dove trova radice questa scelta, chi sono le persone che la percorrono e per quali motivazioni? E, soprattutto, come si può trovare nel notariato un aiuto competente per questo tipo di scelta? Dove ci si deve rivolgere e con quali modalità/costi? 
«Normalmente le Onlus sono scelte quali erede o legatario soprattutto da chi non ha parenti stretti in vita: il che non esclude, peraltro, che molte persone possano decidere di lasciare una parte del proprio patrimonio anche in presenza di possibili eredi legittimari. In questo caso è ancora più necessario il confronto con il notaio quale professionista specialista nella materia successoria, in grado di conciliare le aspettative del testatore con le norme che riservano obbligatoriamente una quota di eredità a determinati soggetti. Di norma, chi intende effettuare un lascito a favore di una Onlus, è animato di due motivazioni di fondo. La prima consiste nella volontà di compiere un gesto nel senso della diretta solidarietà verso soggetti svantaggiati, oppure della creazione dei presupposti perché situazioni di bisogno, di sofferenza, di ingiustizia vengano in qualche modo alleviate. La seconda motivazione risiede nell'intento, più o meno consapevole, di continuare anche dopo la propria scomparsa ad essere in qualche modo presenti, con il sostegno ad enti che perseguono scopi meritevoli. Il notaio non può influenzare l’individuazione del soggetto destinatario del lascito, ma deve aiutare il testatore a chiarirsi la reale portata delle proprie volontà, a dare alle stesse una forma giuridicamente valida e a costruire, nell'interesse dell'ente beneficiario, la soluzione migliore sia sotto il profilo dell'efficacia della disposizione e della migliore futura gestione dei beni destinati all’ente, sia sotto quello del minor dispendio fiscale».