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05/09/2016

Sostegno per l'Inclusione Attiva (SIA): chi ha diritto ai contributi e come può accedervi

Dal 2 settembre è possibile presentare al proprio Comune la domanda di “Sostegno per l’Inclusione Attiva” (SIA): un contributo mensile per i nuclei estremamente poveri, a supporto di progetti di reinserimento lavorativo e sociale. Cosa è importante sapere per le persone con sclerosi multipla

 

Dal 2 settembre 2016 si può presentare al proprio Comune di residenza la domanda di “Sostegno per l’Inclusione Attiva” (SIA): si tratta in particolare di un contributo economico mensile - dagli 80 ai 400 euro - concesso ai nuclei familiari estremamente poveri e che abbiano determinate caratteristiche.


Requisiti
Per accedere è necessario innanzitutto essere cittadini italiani o comunitari, o cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno (CE per soggiornanti di lungo periodo), residenti da almeno 2 anni ed avere un ISEE inferiore ai 3.000 euro. Per beneficiare del SIA è necessario anche che nel nucleo familiare siano presenti: un figlio minore; o un figlio disabile; oppure una donna in stato di gravidanza accertata (non prima di quattro mesi dalla data presunta del parto). È anche necessario non beneficiare di altri trattamenti economici rilevanti (pensioni o indennità non devono superare i 600 euro mensili); non ricevere indennità o sostegni per la disoccupazione; non possedere auto comprate da meno di un anno, o da meno di 3 anni con cilindrata superiore ai 1300 cc, o moto con cilindrata superiore ai 250 cc.

 

Accertamenti
Il Comune quindi dovrà verificare i requisiti di cittadinanza, di reddito e il possesso di veicoli e inviare all’INPS le domande dei nuclei rispondenti ai criteri citati. L’ente previdenziale a sua volta dovrà controllare il requisito relativo ai trattamenti economici (inferiori ai 600 euro mensili), il requisito economico (ISEE≤3000) e la presenza nel nucleo di un minorenne o di un figlio disabile e attribuire il punteggio di valutazione multidimensionale. Quest’ultima consiste in una valutazione dei carichi di famiglia, dei redditi e della situazione lavorativa del nucleo, espressa in un punteggio, secondo dei precisi criteri ministeriali (Decreto del Ministero politiche sociali e del Lavoro 26 maggio 2016). Per accedere al SIA è necessario quindi anche un punteggio di valutazione multidimensionale uguale o superiore a 45. Il punteggio è assegnato dall’INPS sulla base dei documenti inviati.

Terminati gli accertamenti, l’INPS (entro 10 giorni da quando riceve le richieste dai Comuni), deve a sua volta trasmettere ai Comuni l'elenco dei beneficiari che corrispondono a tutti i requisiti e inviare a Poste italiane (gestore del servizio Carta SIA) le disposizioni per l'erogazione del beneficio​, riferite al bimestre successivo a quello di presentazione della domanda.

Poste invia quindi le comunicazioni ai cittadini per il ritiro della carta SIA, ovvero della carta elettronica dove vengono poi accreditati i contributi, pari a:

1 membro: importo mensile 80 €

​2 membri: ​ importo mensile 160 €

​3 membri: importo mensile ​240 €​

​4 membri: importo mensile 320 €

​5 o più membri: ​ importo mensile 400 €

 

Il contributo poi è accreditato sulla SIA ogni due mesi.

 

Con la Carta si possono effettuare acquisti in tutti i supermercati, negozi alimentari, farmacie e parafarmacie abilitati al circuito MasterCard. La Carta può essere anche utilizzata presso gli uffici postali per pagare le bollette elettriche e del gas. Dall’ammontare del beneficio vengono sottratte eventuali altre misure di sostegno al reddito (ad esempio: social card “ordinaria” per i titolari minorenni; bonus bebè; assegno per nucleo familiare con almeno tre figli minori).

 

Infine entro 60 giorni dall'accreditamento del primo bimestre (entro 90 giorni per le richieste presentate fino al 31 ottobre) i Comuni dovranno predisporre il progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa” insieme al nucleo familiare con l’obiettivo generale di migliorare le competenze, potenziare le capacità e favorire l'occupabilità dei componenti della famiglia; fornire loro gli strumenti per fronteggiare il disagio e promuoverne l’inclusione sociale.