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05/12/2013

ISEE: approvato il nuovo regolamento. Cosa cambia per le persone con disabilità?

Sconti in arrivo per famiglie con più figli e per persone con disabilità. “Pesa” di più la casa di proprietà. A breve un dossier di AISM sull'argomento

 

La riforma dell’ISEE, introdotta dal decreto “Salva Italia” (n.201/2011, leggi il dossier di AISM sul decreto) è stata finalmente varata, ma non è ancora operativa. Dopo la firma del Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri), la riforma verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, e saranno emanati altri provvedimenti attuativi. Tramite Decreto del Ministero del Lavoro, sarà istituito un comitato consultivo (composto da rappresentanti dei ministeri interessati, dell’INPS, delle Regioni e delle Province, dell’ANCI – Comuni – delle parti sociali e delle associazioni nazionali portatrici di interessi) che avrà il compito di monitorare l’attuazione del nuovo indicatore e proporre eventuali correttivi.

 

Ecco le principali novità della riforma ISEE di interesse per le persone con SM e disabilità.

 

Nel nuovo ISEE vengono considerate tutte le forme di reddito, comprese quelle fiscalmente esenti.
Il calcolo si allarga quindi a TFR, introiti di cedolare secca sugli affitti, assegni sociali e indennità, ma introduce uno sconto generale per dipendenti e per le persone che percepiscono prestazioni monetarie con finalità assistenziale: l’abbattimento è del 20%, fino a una detrazione massima di 3mila euro per i dipendenti, e di mille euro per coloro che percepiscono pensioni, trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari.

 

Per le famiglie in affitto, quelle numerose (con 3 o più figli) e per le persone con disabilità il nuovo meccanismo amplia le voci di reddito rilevate, ma si dimostra decisamente più attento a modulare sconti e franchigie. Il nuovo sistema introduce infatti una nuova franchigia per le famiglie con componenti disabili: la franchigia è di 4mila euro (5.500 se il componente è minorenne) nel caso di disabilità media;  sale a 5.500 euro (7.500 se minorenni) con disabilità grave e arriva a 7mila (9.500 se minorenni) per persone non autosufficienti.

 

Per le persone non autosufficienti è poi ammessa la deduzione delle  spese certificate per i collaboratori domestici e gli addetti all’assistenza personale, delle rette dovute per il ricovero presso strutture residenziali, e   delle  spese relative alla situazione di disabilità, certificate a fini fiscali (fino ad un massimo di 5.000 euro).

 

In riferimento alle prestazioni sociosanitarie per persone con disabilità, si sottolinea che nel nucleo familiare del beneficiario si considerano esclusivamente il coniuge e i figli (la persona adulta, anche con disabilità, che vive con i propri genitori può pertanto fare nucleo a sé ); inoltre, nel caso delle prestazioni residenziali (es. RSA, case protette ect), è possibile tenere conto della condizione economica anche dei figli del beneficiario non inclusi nel nucleo familiare.

 

Tra le disposizioni contenute nel Dpcm si evidenzia inoltre:

- la riduzione dell’area dell’autodichiarazione, consentendo di rafforzare i controlli per ridurre le situazioni di accesso indebito alle prestazioni agevolate;

- l’introduzione della possibilità di calcolare un ISEE corrente nel caso di variazioni del reddito corrente superiori al 25% rispetto a quello risultante dall’ultima dichiarazione dei redditi;

- la particolare attenzione alle famiglie numerose - con tre o più figli - con un incremento delle franchigie per ogni figlio successivo al secondo;

- l’aumento del peso della componente patrimoniale perché si considera il valore degli immobili rivalutato ai fini IMU, si riduce la franchigia sulla componente mobiliare e si considera il patrimonio all’estero.

Per ulteriori approfondimenti sul tema, si rimanda alla consultazione di un dossier di approfondimento disponibile a breve sul sito.