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22/08/2010

MSIF Newsletter - Agosto 2010

 

MSIF  Research News agosto 2010

 

Risonanza magnetica del midollo spinale nella SM pediatrica
Nelle persone adulte, le lesioni al midollo spinale della SM sono note per contribuire in modo significativo alla disabilità. Gli autori hanno analizzato le caratteristiche radiologiche delle lesioni al midollo spinale in 36 bambini con SM e hanno visto che la maggior parte delle lesioni nei bambini con esordio pediatrico di SM assomigliano moltissimo a quelle di adulti con SM recidivante remittente. Non è stata individuata associazione tra il coinvolgimento del midollo spinale in termini di numero di lesioni e la disabilità clinica. I loro risultati suggeriscono che i bambini recuperano bene dagli attacchi di SM che coinvolgono il midollo, quanto dagli attacchi che coinvolgono precocemente il cervello dalla loro malattia. Comunque rimane incerto se i bambini con lesioni al midollo spinale siano a maggior rischio per lo sviluppo di disabilità relative all’esordio pediatrico di SM, rispetto ai bambini che non hanno un precoce coinvolgimento del midollo spinale: sono pertanto necessarie ulteriori osservazioni longitudinali nell’età adulta.
Magnetic resonance imaging features of the spinal cord in pediatric multiple sclerosis: a preliminary study. Verhey LH, Branson HM, Makhija M, Shroff M, Banwell B. Neuroradiology. 2010 Aug 19. [Epub ahead of print]

 

Fatica, stanchezza e attività fisica nelle persone con SM
Lo studio ha confrontato la fatica e la stanchezza in 80 persone con SM in relazione all’attività fisica. Gli autori hanno osservato, utilizzando una combinazione di punteggi clinici, scale e questionari, che la stanchezza varia notevolmente indipendentemente dalla fatica. La stanchezza e la fatica convergono nelle situazioni, richiedenti un’attivazione su stimolazione attuata dalla persona stessa, mentre differiscono per situazioni nelle quali segnali esterni contribuiscono al livello di attivazione, come guardare la TV o guidare le auto. La sovrapposizione tra fatica e stanchezza nella SM e la mancanza di una chiara distinzione tra i due aspetti sono stati un ostacolo allo svolgimento della ricerca. Questa pubblicazione, comunque, aumenta la nostra comprensione di questa sovrapposizione di sintomi distinti.
Fatigue, sleepiness, and physical activity in patients with multiple sclerosis. S. Merkelbach, H. Schulz, H. W. Kölmel, G. Gora, J. Klingelhöfer, R. Dachsel, F. Hoffmann, U. Polzer: J Neurol. 2010 Aug 18. [Epub ahead of print]

 

 

Sclerosi Multipla e rischio di sviluppare il cancro
Si è pensato, in precedenza, che le persone con la SM avessero un minor rischio di sviluppare patologie oncologiche, ma un lavoro recentemente pubblicato ha messo in discussione questa teoria e ha concluso che non ci sono differenze nel rischio di sviluppare neoplasie  tra persone con SM e la popolazione generale. In questo studio gli autori hanno condotto una meta-analisi, analizzando tutti gli studi realizzati su tale argomento negli ultimi 15 anni, che hanno riportato valutazioni del rischio di neoplasie nella SM rispetto ad una popolazione di controllo. Dal confronto e analisi di tutti i dati a disposizione gli autori hanno visto che c’era un piccola, ma statisticamente significativa, riduzione del rischio di neoplasie nelle persone con SM rispetto ai controlli (OR 0.92 (95% CI 0.87 to 0.97) p=0.004).
Multiple sclerosis and risk of cancer: a meta-analysis. Adam E Handel and Sreeram V Ramagopalan. J Neurol Neurosurg Psychiatry doi:10.1136/jnnp.2009.195776

 

 

La tomografia ad emissione di singolo fotone (SPECT) a confronto con la risonanza magnetica nella SM
La risonanza magnetica è la tecnica ad immagini preferenziale per la SM. Gli autori hanno ipotizzato che la tomografia ad emissione di singolo fotone (SPECT) con tecnezio radioattivo marcato (Tc-99m MIBI o Tc99m ECD) potrebbe essere un buon strumento di valutazione per la SM a causa del ruolo dell’infiammazione e della distruzione della barriera emato-encefalica nei meccanismi alla base della malattia. La SPECT è stata utilizzata per valutare le anomalie del cervello identificate con la risonanza magnetica convenzionale in 16 persone con SM definita ma ha fallito nel rilevare queste alterazioni. Gli autori ipotizzano che la SPECT potrebbe essere utile nella diagnosi differenziale tra la SM e le malattie del tessuto connettivale, che  colpiscono il cervello e che  mostrano segnali di iperperfusione con la SPECT.
Brain Single Photon Emission Computed Tomography with Tc-99m MIBI or Tc-99m ECD in comparison to MRI in Multiple Sclerosis Assadi M, Salimipour H, Seyedabadi M, Saberifard J, Javadi H, Nabipour I, Nemati R. Clin Nucl Med. 2010 Sep;35(9):682-6.

 

 

Alemtuzumab migliora la disabilità nelle persone con SM
Nuovi trattamenti sono disponibili per le forme iniziali di SM recidivante remittente. Gli autori hanno valutato gli effetti dell’alemtuzumab, anticorpo monoclonale umanizzato, nelle persone con SM recidivante remittente e hanno trovato che riduce significativamente il rischio di ricadute e l’accumolo di disabilità se confrontato con interferone beta. Essi hanno analizzato i risultati ottenuti con test clinici e di laboratorio e hanno concluso che il miglioramento nella disabilità dopo trattamento con alemtuzumab potrebbe essere dovuto ad un effetto neuroprotettivo.
Improvement in disability after alemtuzumab treatment of multiple sclerosis is associated with neuroprotective autoimmunità. Jones JL, Anderson JM, Phuah CL, Fox EJ, Selmaj K, Margolin D, Lake SL, Palmer J, Thompson SJ, Wilkins A, Webber DJ, Compston DA, Coles AJ. Brain. 2010 Jul 21

 

 

Periodo di interruzione del trattamento con natalizumab scarsamente tollerato
Il natalizumab è un trattamento approvato per la SM. Alcuni ricercatori hanno suggerito che l’interruzione programmata del trattamento potrebbe prevenire l’insorgenza della leucoencefalopatia multifocale progressiva, associata al trattamento con il farmaco. Per tale motivo gli autori hanno studiato questa interruzione del trattamento in 10 persone con SM monitorandole per 6 mesi dopo l’interruzione delle infusioni. Sette delle 10 persone con SM hanno avuto problemi di ricadute cliniche e/o lesioni captanti mezzo di contrasto alla risonanza magnetica. Nonostante il numero dei partecipanti allo studio fosse  troppo piccolo, gli autori concludono che la sospensione del natalizumab è scarsamente tollerata.
Natalizumab drug holiday in multiple sclerosis: Poorly Tolerated. Killestein J, Vennegoor A, Strijbis EM, Seewann A, van Oosten BW, Uitdehaag BM, Polman CH. Ann Neurol. 2010 Jul 26.

 

 

Cellule staminali mesenchimali e regolazione del sistema immunitario
Le cellule staminali umane mesenchimali (hMSCs) sono un tipo di cellule staminali valutate nell’ambito della SM. Gli autori hanno studiato, in vitro, l'effetto di queste cellule staminali in un sottogruppo specifico di cellule del sistema immunitario e hanno visto che i prodotti solubili derivanti dalle hMSCs inibiscono le risposte di alcune cellule immunitarie che sono coinvolte nel processo infiammatorio. Essi hanno concluso che gli ulteriori lavori pre-clinici e di immuno-controllo possono definire gli effetti hMSC sulla malattia, in diverse condizioni della malattia.
Reciprocal Th1 and Th17 regulation by mesenchymal stem cells: Implication for multiple sclerosis. Darlington PJ, Boivin MN, Renoux C, François M, Galipeau J, Freedman MS, Atkins HL, Cohen JA, Solchaga L, Bar-Or A. Ann Neurol. 2010 Jul 26.

 

 

 

Studio preclinico sulla metiltioadenosina per il trattamento della SM
La metiltioadenosina (MTA) è un metabolita  naturale con proprietà immunomodulatorie che ha dimostrato di migliorare il decorso clinico in un modello animale di SM (EAE). Gli autori hanno studiato questo trattamento in un trial preclinico comparando  l'efficacia con un trattamento di prima linea in uso per la SM e hanno sviluppato una formulazione orale. In questo studio preclinico, nel modello sperimentale di SM, il trattamento con MTA è risultato più efficace rispetto alle altre terapie utilizzate, con una maggior efficacia  in risposta alla dose quando MTA viene combinata con interferone-beta o glatiramer acetato.
Preclinical studies of methylthioadenosine for the treatment of multiple sclerosis. Moreno B, Fernandez-Diez B, Di Penta A, Villoslada P. Mult Scler. 2010 Jul 29 

 

 

 

MSIF  Research News del 16 agosto 2010

 

Nessuna associazione tra CCSVI e SM
La sclerosi multipla (SM) è caratterizzata da demielinizzazione attorno alle vene cerebrali. Studi recenti hanno suggerito che questa localizzazione specifica potrebbe essere causata da una stenosi venosa, una condizione chiamata insufficienza cerebrospinale venosa cronica (CCSVI). Gli autori hanno condotto uno studio di ultrasonografia con ecocolordoppler su 56 persone con SM e 20 volontari sani. Gli autori non hanno trovato differenze tra i gruppi. Concludono che i loro risultati cambiano l’ipotesi che la stenosi cerebrale venosa possa giocare un ruolo significativo nella SM.
No cerebrocervical venous congestion in patients with multiple sclerosis. Doepp F, Paul F, Valdueza JM, Schmierer K, Schreiber SJ.Ann Neurol. 2010 Aug;68(2):173-83.
Versione originale del sito della Multiple Sclerosis International Federation 

 

Studio del flusso venoso e cerebrospinale nella SM
Nell'ultimo anno l’eziopatogenesi della sclerosi multipla(SM) è stata messa in dubbio dall’ipotesi dell’insufficienza cerebrospinale venosa cronica (CCSVI). Gli autori del lavoro hanno studiato 21 persone con SM recidiva remittente e 20 volontari sani utilizzando  tecniche di risonanza magnetica  non convenzionale. Inoltre, hanno effettuato l’angiografia con risonanza magnetica nelle persone con SM. Essi non hanno trovato differenze del flusso delle vene giugulari interne  o del flusso del liquido cerebrospinale. In conclusione, gli autori, non hanno trovato evidenze sperimentali che confermino l’ipotesi vascolare della SM.
Venous and cerebrospinal fluid flow in multiple sclerosis: A case-control study. Sundström P, Wåhlin A, Ambarki K, Birgander R, Eklund A, Malm J.Ann Neurol. 2010 Aug;68(2):255-9.
Versione originale del sito della Multiple Sclerosis International Federation

 

Effetti del “core stability training” in persone con SM
Il “core stability training”, un corso di ginnastica per ottenere un adeguato controllo motorio e una postura corretta della zona lombare e pelvica (core) è molto popolare nella gestione delle persone con sclerosi multipla (SM). Gli autori hanno studiato otto persone con SM utilizzando questo specifico corso d’addestramento e hanno osservato che 8 settimane di  programma di core stability training potrebbero migliorare la mobilità motoria in persone deambulanti con SM. Comunque, suggeriscono che altri studi potrebbero aiutare a confermare questi risultati e identificare chi potrebbe beneficiare maggiormente di questo trattamento.
The effect of core stability training on balance and mobility in ambulant individuals with multiple sclerosis: a multi-centre series of single case studies Freeman J, Gear M, Pauli A, Cowan P, Finnigan C, Hunter H, Mobberley C, Nock A, Sims R, Thain J. Mult Scler. 2010 Aug 10.