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26/09/2013

Newsletter MSIF - settembre 2013

 

10 settembre 2013

 

 Intervento comportamentale per i sintomi e l’attività fisica nella sclerosi multipla
Questo gruppo di studio ha esaminato come promuovere l'attività fisica nelle persone con SM.

 

I ricercatori hanno condotto uno studio clinico randomizzato di sei mesi che ha analizzato l’efficacia di un intervento comportamentale, attraverso l’uso di internet, per migliorare disturbi come la  fatica, la depressione, l'ansia, il dolore, la qualità del sonno e altri parametri collegati alla qualità di vita, in 82 persone deambulanti con SM. Hanno osservato significativi effetti positivi sulla gravità della fatica, sulla depressione e sull’ansia. Non sono stati osservati miglioramenti significativi sul  dolore, qualità del sonno e salute fisica correlata alla qualità di vita. Questi risultati dimostrano che gli interventi comportamentali rivolti all’attività fisica nello stile di vita possono aiutare nella gestione di alcuni sintomi della SM.

 

Randomised controlled trial of a behavioural intervention targeting symptoms and physical activity in multiple sclerosis. Pilutti L, Dlugonski D. Mult Scler. 2013 Sep 5. [Epub ahead of print]

 

Valutazione dei livelli di osteopontina come biomarcatore nella SM
Questo studio ha analizzato i livelli plasmatici di osteopontina (OPN) in 492 persone con SM, al fine di valutarlo come possibile  biomarcatore dell’attività di malattia e/o nei diversi sottotipi, utilizzando il metodo ELISA. L'OPN è una citochina proinfiammatoria coinvolta nei meccanismi infiammatori e di immunità. I livelli di OPN  erano più elevati nelle persone con SMRR e con SMSP, quando venivano confrontati con i livelli di soggetti controllo. I ricercatori non hanno trovato nessuna associazione significativa tra i livelli di OPN e l’attività di malattia. Un terzo delle persone con SM con livelli OPN elevati, presentavano patologie concomitanti che potrebbero essere la causa dell'aumentata espressione di OPN. Pertanto questo studio non supporta l’uso dei livelli plasmatici di OPN come biomarcatore dell’attività di malattia in un ambiente clinico eterogeneo. Comunque, questo non esclude il possibile ruolo di OPN nel fluido cerebrospinale

 

Evaluation of circulating osteopontin levels in an unselected cohort of patients with multiple sclerosis: relevance for biomarker development. Kivisäkk P, Healy BC. Mult Scler. 2013 Sep 4. [Epub ahead of print]

 

6 settembre 2013

 

 Analisi della risposta immunitaria dopo trattamento con alemtuzumab in persone con SM
Questo studio pilota caso-controllo ha analizzato l’immunocompetenza in 24 persone con SM trattate con alemtuzumab, anticorpo monoclonale umanizzato anti-CD52 che riduce i linfociti. I ricercatori hanno voluto valutare se l’alemtuzumab colpisce la memoria immunitaria e la risposta del sistema immunitario verso un nuovo antigene. I ricercatori hanno misurato la risposta anticorpale verso tre vaccini (vaccino per difterite, tetano e poliomelite, vaccino per Haemophilus influenzae di tipo B e meningococco del gruppo C coniugato e vaccino pneumococcico polisaccaridico). Inoltre, sono stati misurati anticorpi per parotite, rosolia, varicella-zoster e virus di Epstein-Barr, prima del trattamento con alemtuzumab, a 1, 9 e 11 mesi dopo il trattamento. I ricercatori hanno osservato che gli anticorpi sierici erano rilevabili dopo il trattamento e le risposte ai vaccini erano normali verso antigeni di richiamo cellule T-dipendenti,  verso un nuovo antigene cellula T-dipendente e antigeni cellule T-indipendenti.

 

Nel complesso lo studio ha dimostrato che le persone con SM mantengono la memoria immunitaria umorale così come la risposta immunitaria verso un nuovo antigene dopo il trattamento con alemtuzumab, pertanto le persone con SMRR sembrano mantenere la propria immunocompetenza dopo trattamento con alemtuzumab.

 

Immune competence after alemtuzumab treatment of multiple sclerosis. McCarthy CL, Tuohy O.Neurology. 2013 Aug 7. [Epub ahead of print]

 

Misure di risonanza del contenuto di ferro come marcatore di gravità di malattia
Questo studio ha analizzato la relazione tra marcatori di risonanza magnetica (imaging di fase e mappatura di rilassamento trasversale (R2*) a 4.7T) del contenuto di ferro e la gravità di malattia in 17 persone con SM e 17 controlli per un periodo di due anni. I ricercatori hanno osservato che la mappatura R2*, utilizzando misurazioni ripetute a due anni di differenza, aveva una correlazione con la gravità di malattia più alta se confrontata alla mappatura R2* utilizzando una misurazione singola e imaging di fase. Si è osservato un aumento significativo in R2*, durante due anni, nella sostanza grigia e nel globo pallido, che sono entrambi predittori della malattia all’analisi di regressione. Questo studio dimostra che avvengono cambiamenti significativi del contenuto di ferro nella sostanza grigia profonda in persone con SM durante un periodo di due anni misurati con immagini di RM e che i cambiamenti correlano fortemente con la disabilità fisica. Anche le misure longitudinali potrebbero produrre una maggior correlazione con la gravità di malattia rispetto alle misure singole, poiché il contenuto di ferro basale è variabile tra i soggetti.

 

Longitudinal MR imaging of iron in multiple sclerosis: An imaging marker of disease

Walsh AJ, Blevins G. Radiology. 2013 Aug 7. [Epub ahead of print]

 

Trattamento riabilitativo computerizzato per le disfunzioni di attenzione nella SM
Questo studio italiano ha analizzato un programma computerizzato utilizzato da casa, per riabilitare le funzioni attentive nella SM. Lo studio ha incluso 88 persone con SMRR che avevano fallito più di due test di attenzione. Queste persone sono state successivamente randomizzate per ricevere un trattamento computerizzato specifico o non-specifico, che comprendeva una sessione di un’ora, due volte a settimana, per tre mesi.

 

55 persone con SM sono state randomizzate nel braccio di trattamento specifico e 33 in quello non specifico. Le misure di outcome includevano valutazioni neuropsicologiche, depressione, fatica, attività quotidiane e una scala analoga a quella visuale che valuta le performance attentive (VAS). Le valutazioni sono state ripetute dopo gli interventi e dopo altri tre mesi. Nel complesso, i ricercatori hanno riscontrato un beneficio del trattamento specifico con il test PASAT (Paced Auditory Serial Addition Test). Comunque, non c’erano differenze tra il gruppo con trattamento specifico e quello con trattamento non specifico dei risultati percepiti e auto-riferiti dalle persone con SM.

 

Computer-assisted rehabilitation of attention in patients with multiple sclerosis: results of a randomised, double-blind trial. Amato M, Goretti B. Mult Scler. 2013 Aug 19. [Epub ahead of print]