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21/12/2011

Perché è utile farlo

Uno strumento di saggezza, una possibilità di altruismo

Il testamento ha la funzione primaria di individuare con chiarezza i soggetti che subentreranno in tutto il patrimonio attivo e passivo della persona che lo redige, indicando con precisione come ripartire i beni tra gli eredi e i legatari.

Attraverso il testamento si possono dettare le regole secondo cui procedere alla divisione del patrimonio ereditario; designare un esecutore testamentario che curi l'adempimento delle volontà, individuare una persona terza – non un erede – cui affidare la stima del valore del patrimonio da ripartire; dividere i beni tra gli eredi in modo che all’apertura della successione ciascuno divenga titolare di beni determinati, evitando situazioni di comproprietà che possono essere fonte di controversie.
Ma l’utilità e il valore del testamento hanno anche altri risvolti, di tipo sia patrimoniale, sia non patrimoniale.

Nel testamento è possibile indicare a chi devolvere il proprio patrimonio nel caso gli eredi nominati o legatari rinuncino o muoiano prima del testatore; ugualmente si può stabilire a chi debba accrescersi la quota nel caso uno dei chiamati non possa o non voglia accettare la quota a lui riservata.

Inoltre si possono inserire ulteriori disposizioni, anche di carattere non patrimoniale. A volte, anzi, un testamento può contenere unicamente disposizioni non patrimoniali con cui è possibile riconoscere un figlio naturale, designare un tutore per il proprio figlio incapace di gestire il patrimonio, indicare come si intende ricevere il funerale ed essere sepolti.

Se le disposizioni sono state sapientemente maturate, anche grazie ai suggerimenti di consulenti ed esperti, il testamento può quindi contribuire a generare un clima di serenità e di solidarietà familiare, anche nel momento difficile della scomparsa di una persona amata.