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28/07/2010

Qual è la storia che voglio raccontare?

 

Prima di tutto: scegliere il soggetto giusto

 

Si potrebbe iniziare dalla domanda che vedi sopra, per poi continuare: Quale è il significato di questa storia? Potresti rispondere che la storia che vuoi raccontare parla di tua mamma, delle vacanze o del tuo primo vero lavoro, d'accordo, questo è ovvio, ma cosa c'è fra le righe? E cosa c'è di veramente autentico, che ti riguarda e ti tocca? Una storia può raccontare di qualsiasi cosa, anche l'oggetto più banale, supponiamo un tostapane. Però il significato che sta dietro al tostapane è il profumo del pane tostato che ti ricorda l'infanzia, le giornate passate a fantasticare di mille avventure, giornate fantastiche che adesso non ci sono più, perché gli impegni e le responsabilità lo impediscono, e nessuno ti prepara più la merenda con il pane tostato....

 

Chiarire (anche a se stessi) di cosa parla veramente una storia non è facile. È come un viaggio in cui il punto di vista del narratore evolve, a volte fino ad arrivare a prospettive inaspettate. 

 

Perché questa storia? E perché raccontarla ora? Per chi la racconti? Sono altre domande da porsi. Il mondo in cui tu scegli di raccontare una storia è dovuto al pubblico a cui ti vuoi rivolgere. Ciò che stai cercando di dire, e come lo dici, dipende da chi ascolta, ciò che sanno già o che non sanno. Una storia che racconti solo per il tuo piacere di narrare potrebbe poi diventare una storia che cambia il modo di vedere o di sentire le cose di qualcun altro.

 

La storia che vuoi raccontare può anche non essere la “tua” storia. Può essere una storia che non riguarda solo te, ma “voi”, la tua vita insieme ad un'altra persona, i risultati ottenuti insieme alla tua squadra di pallavolo e così via. Oppure può essere una storia che riguarda “loro”. Le persone che lavorano in un'associazione, il loro programma di solidarietà, le loro campagne di informazione, le loro attività per la raccolta fondi. E allora? Come puoi raccontare le loro storie? Qual'è la tua versione delle loro storie, il tuo punta di vista? Dai siti Internet delle associazioni, così come dalle brochure informative si possono apprendere molte informazioni, riguardo alla missione, le  attività e così via. Vi si troveranno anche molte fotografie delle persone che ci lavorano e da coloro che da queste vengono aiutate. Quindi perché raccontare il tuo punto di vista?

 

I siti web, le brochure informative non sempre catturano quella che è l'essenza emotiva, le motivazioni delle persone, le loro speranze così come le loro frustrazioni, ciò che veramente fanno ed anche perché lo fanno. Una storia digitale invece può toccare le corde più intime delle persone. Una storia non presenta una lista di attività, di scopi e di obiettivi. Vuole invece suscitare empatia, spingere le persone a partecipare, emotivamente, ma anche attivamente, che si tratti di potenziali volontari o di donatori.