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08/02/2019

Reddito di cittadinanza e diritto all’inclusione delle persone con disabilità

«AISM continua nel suo impegno di confronto con le Istituzioni per i diritti. Ed anche su un tema complesso come quello del Reddito di cittadinanza abbiamo chiesto, e ottenuto, assieme con FISH, di essere sentiti dalle Istituzioni per portare il nostro contributo per un miglioramento della norma nell’interesse delle persone con SM e, più in generale, delle persone con disabilità e dei caregiver familiari”, evidenzia Paolo Bandiera, Direttore Affari Generali AISM.

 

Il 6 febbraio scorso assieme con FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) AISM ha incontrato la Presidente ed una delegazione della XI Commissione del Senato -Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale per un confronto sul “Reddito di cittadinanza” previsto dal Decreto Legge 4/19 (Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni)».

 

Il Decreto 4/19 è stato pubblicato il 28 gennaio sulla Gazzetta Ufficiale e dovrà essere convertito dal Parlamento in Legge entro il 29 marzo. È attualmente in discussione presso il Senato il Disegno di legge che potrà confermarne o modificarne i contenuti.

 

E in questo percorso la voce delle persone con sclerosi multipla non può mancare, come afferma Angela Martino, Presidente Nazionale AISM: «Come abbiamo scritto sull'Agenda della Sclerosi Multipla 2020, noi persone con sclerosi multipla non vogliamo essere compatite, vogliamo poter decidere del nostro presente e del nostro futuro il più serenamente possibile. Per questo siamo impegnate in prima linea, a dare il nostro contributo perché le norme in discussione al Parlamento rendano reali i nostri diritti e l'inclusione di tutti in una 'cittadinanza' dove ciascuno diventa risorsa per l'intera collettività».

 

Lo stesso Bandiera ha ricordato come la scelta di inserirsi nel percorso decisionale sul Reddito di cittadinanza, si colloca all’interno della complessiva strategia dell’Agenda della Sclerosi Multipla 2020, «laddove mira a garantire concretamente il diritto enunciato nella Carta dei Diritti delle persone con SM ad una piena inclusione. In quella sede AISM, in primo luogo, partendo dai dati del Barometro della SM 2018, ha sostenuto la posizione della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, di cui AISM è da sempre una delle Associazioni aderenti, per qualificare la normativa ed i meccanismi applicativi rispetto alle persone con disabilità, chiedendo l’accesso alla pensione di cittadinanza per persone con più di 67 anni che abbiano nel proprio nucleo familiare una persona con disabilità; rivedendo le scale di equivalenza nel caso di nuclei familiari con più componenti per garantire una adeguata ponderazione delle persone con disabilità; eliminando le provvidenze assistenziali legate alle minorazioni civili dal computo del reddito; ampliando le soglie del patrimonio mobiliare per l’accesso alla misura nel caso di presenza nel nucleo di persone con disabilità; vincolando l’accesso agli incentivi per i datori di lavoro che assumano i beneficiari del reddito di cittadinanza al rispetto delle quote d’obbligo anche ammettendo il cumulo di tali benefici con quelli previsti dalla recente riforma della Legge 68/99».

 

«Considerando questo provvedimento come un intervento di contrasto alla povertà assoluta e all’esclusione sociale, esso deve valutare più correttamente la disabilità, sia in termini di erogazione di sostegni economici che di politiche per favorire l’inclusione sociale», ha detto il Presidente FISH, Vincenzo Falabella.

 

Oltre a sostenere le richieste di FISH, AISM, ha poi proposto alcuni emendamenti per assicurare alle persone con disabilità e ai caregiver familiari che gli interventi di integrazione reddituale si raccordino in un disegno più ampio con l’insieme delle politiche e dei programmi esistenti, così da integrare le politiche di lotta alla marginalità e alla povertà con misure attive per la promozione dell’accesso e mantenimento al lavoro (Legge 68/99), con programmi e interventi sanitari e socio sanitari, con politiche educative e formative, con interventi sulla mobilità ed accessibilità.

 

Nella memoria depositata in Senato da AISM al termine dell’incontro, l’Associazione ha posto un forte accento sulla necessità di integrare nella Legge in discussione la complessa realtà delle persone con disabilità e dei caregiver familiari, senza con ciò andare ad assorbire o sostituire misure e politiche di settore specifiche. Coerentemente, conclude Paolo Bandiera, «per AISM è fondamentale definire strumenti precisi per valutare l’impatto della misura sulle persone con disabilità e caregiver familiari, assicurando il coinvolgimento delle Associazioni di rappresentanza nel processo di monitoraggio, anche per individuare insieme eventuali aree di miglioramento e di raccordo delle misure di questa Legge con le politiche, i programmi e le misure dedicate».