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18/10/2010

Studio sull’utilità della meditazione per il miglioramento della qualità di vita delle persone con SM

 

Pubblicato sulla rivista Neurology un lavoro sull’utilità della meditazione (2010, 75:1141-1149) nelle persone con SM, tale studio per numero di persone coinvolte rappresenta il più grande condotto fino ad oggi in questo ambito. Il tipo di meditazione impiegata è definito “mindfulness” si riferisce ad una tecnica basata sul miglioramento della consapevolezza dei propri pensieri, azioni e motivazioni.

 

 

Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricercatori svizzeri su 150 persone con SM recidivante-remittente e SM secondariamente progressiva e fornisce dati importanti sul valore di un trattamento alternativo, come quello della meditazione, per alcuni sintomi della malattia e sottolinea l'importanza di dover svolgere studi specifici con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita delle persone con SM.

 

La depressione e la fatica sono sintomi frequenti nella SM e possono influire negativamente sulla qualità di vita e sulla sensazione di benessere, e la loro intensità è spesso indipendente dagli aspetti clinici della malattia. Anche se le terapie attualmente in uso possono influenzare positivamente il decorso della malattia, di solito non determinano sostanziali modifiche sulla qualità di vita. Con queste premesse i ricercatori hanno valutato se la meditazione tipo “mindfulness” potesse migliorare il benessere nelle persone con SM.

 

Questa forma di meditazione ha come obiettivo una attenzione consapevole, intenzionale e non giudicante alla propria esperienza nel momento in cui essa viene vissuta. Tale atteggiamento di accettazione viene coltivato con una pratica quotidiana di esercizi specifici.

 

In particolare 76 persone hanno partecipato settimanalmente a 2 ore e mezza di sessioni di gruppo di meditazione per otto settimane complessive oltre ad una sessione di una giornata intera e ad esercizi da svolgere a casa; mentre il gruppo di controllo di 74 persone ha continuato ad eseguire regolarmente i trattamenti farmacologici.

 

Dalla valutazione dei dati ottenuti dallo studio su qualità di vita, depressione e fatica dopo otto settimane di trattamento le persone che erano nel gruppo della meditazione mostravano miglioramenti significativamente maggiori rispetto al gruppo di controllo e inoltre tali miglioramenti sono rimasti significativi nei sei mesi di monitoraggio, anche se in misura minore rispetto a quanto emerso dalla valutazione al termine del trattamento.

 

Nell’editoriale di accompagnamento all’articolo i dottori Jinny Tavee e Lael Stone della Cleveland Clinic Foundation hanno commentato il lavoro sottolineando l'importanza di un trattamento diretto a questioni di qualità della vita nelle persone con SM, facendo però notare che un limite di questo studio è rappresentato dal fatto che il gruppo di controllo non abbia ricevuto un intervento di meditazione fittizio (placebo) ma solo il trattamento farmacologico.