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07/05/2014

Under Pressure: la situazione in Italia

 

L’Italia è considerato un paese ad alto ‘rischio’ di SM sulla base del tasso di incidenza  pari al   9,7 per 100.000 abitanti. Il sistema sanitario pubblico è fra i migliori in Europa e le politiche sanitarie e sociali riflettono i bisogni delle persone disabili.

L’Italia offre un consistente accesso al trattamento e alla terapia. Più di 200 centri ospedalieri per la SM sparse sul territorio garantiscono la possibilità alle persone con SM di essere seguite con costanza. Il 65 per cento delle persone con SM riceve medicine che modificano l’andamento della malattia. A causa della crisi economica e dei costi alti di queste medicine ci sono stati dei tentativi di limitare i trattamenti a livello locale.

In Italia mancano anche strutture adeguate per la riabilitazione a lungo termine, ma è uno fra gli otto paesi europei che hanno un programma di cure palliative.

Metà delle persone con SM in Italia continua a lavorare a tempo pieno. Nella maggior parte delle altre nazioni solo un terzo delle persone con SM mantiene impieghi full-time. Un altro 10 per cento lavora part-time. C’è il diritto legale di mantenere il lavoro dopo la diagnosi e di richiedere condizioni flessibili. La legge italiana, inoltre, offre incentivi ai datori di lavoro per assumere o mantenere persone con disabilità.

La pensione per le persone con disabilità è considerata adeguata e l’Italia ha preso provvedimenti per dare permessi pagati a chi soffre di handicap e a chi si prende cura di loro.

Anche se ci sono  aree di miglioramento, la protezione delle strutture architettoniche, con fini positivi, crea problemi di accessibilità. Non esiste un registro nazionale e nell’area della raccolta dati l’Italia perde la sua posizione fra le nazioni più virtuose nel Barometro sulla SM.