Salta al contenuto principale

14/04/2014

Beta interferone e SM: come ridurre i sintomi simil-influenzali?

Divesi tipi di interferone sono usati come terapia per la sclerosi multipla. Tra gli effetti collaterali: febbre, mialgia, brividi, mal di testa, dolori muscolari e articolari. Uno studio ha esaminato quali fattori possono aiutare a gestire meglio questi fattori

 

Sono disponibili diversi tipi di interferone come trattamento della sclerosi multipla, gli effetti collaterali che possono da questi derivare sono vari, ma più frequente, soprattutto nei primi mesi di trattamento, è la sindrome simil-influenzale caratterizzata da febbre, dolori muscolari e articolari e mal di testa, che può ripercuotersi negativamente sulla qualità di vita delle persone con SM.

Il presente studio pubblicato sulla rivista International Journal of MS Care ha esaminato i cambiamenti dello stile di vita e quali farmaci possono essere utili per gestire e ridurre gli effetti dei sintomi simil-influenzali nelle persone con SM.

Un gruppo di infermieri americani specializzati nella SM ha preso in esame gli studi clinici pubblicati su questo argomento con l’obiettivo di creare linee guida che potrebbero essere utilizzate nella gestione della sindrome simil-influenzale da persone con SM che utilizzano l’interferone beta.

Il gruppo ha preso in esame cinque sintomi della sindrome simil-influenzali: febbre, brividi, malessere generale, mialgia (dolore muscolare) e mal di testa. Successivamente sono stati raccolti e analizzati i possibili interventi per ridurre l’impatto di tali disturbi. Inoltre ad ognuno di questi interventi è stata anche attribuita una valutazione di livello di evidenza, in base alle prove scientifiche raccolte ed infine sono state redatte delle linee guida.

In particolare tra i vari interventi/metodi ne segnaliamo alcuni:

 

Titolazione del farmaco
Una dose inferiore rispetto alla dose piena di interferone è utilizzata quando si inizia il trattamento con interferone beta e la dose viene poi aumentata lentamente, successivamente  per permettere al corpo di “abituarsi” . In generale l’aumento progressivo viene fatto nell’arco di 4-6 settimane fino a raggiungimento dose piena , ma questo frazionamento e relativo periodo può essere personalizzato per la singola persona in base alla gravità degli effetti collaterali che manifesta. Questo approccio è stato valutato come altamente efficace e sostenuta da evidenze scientifiche.

 

Assunzione di analgesici
L’assunzione di ibuprofene o di paracetamolo prima di assumere l’interferone beta è stato dimostrato di essere efficace negli studi clinici nel ridurre la gravità della sindrome simil-influenzale. In particolare si raccomanda che l’analgesico in questione dovrebbe essere assunto all’incirca un'ora prima dell'iniezione . Questo metodo è stato valutato come altamente efficace.

 

Sincronizzazione
Variare l'ora del giorno in cui viene fatta l'iniezione può aiutare alcune persone a gestire meglio gli effetti collaterali. In generale si raccomanda la somministrazione  serale così da “smaltire” gli effetti collaterali durante il sonno . Tuttavia, alcune persone scoprono a vere meno problemi di sindrome simil-influenzale quando si iniettano il farmaco al mattino. Le tempistiche di somministrazione sono molto individuali e le persone stesse devono determinare quando assumere il farmaco affinché questo non impatti troppo nelle attività quotidiane. Questo metodo è stato valutato  efficace.

 

Temperatura del farmaco
Sebbene non ci siano studi formali sulla temperatura del liquido di iniezione, il gruppo che ha stilato le presenti linee guida ha trovato che nella loro esperienza la gravità e la durata della sindrome simil-influenzale era ridotta quando la soluzione da iniettare aveva una temperatura simile alla temperatura corporea. Se una persona riscalda artificialmente il farmaco, questo si danneggia, ma la persona può provare a riscaldarlo leggermente, strofinando il flaconcino fra le mani. Questo metodo è stato valutato come probabilmente efficace, in quanto si basa solo su esperienze aneddotiche. 

 

Stato di idratazione
La febbre può causare disidratazione e una condizione di disidratazione prima della somministrazione può peggiorare la sindrome simil-influenzale . Il gruppo raccomanda alle persone di bere abbastanza prima di iniettare il farmaco, anche questa raccomandazione non si basa su risultati di studi clinici ma su esperienza diretta dei partecipanti al presente gruppo di studio.

 

Alimentazione
Come nel caso dell’idratazione non vi sono studi clinici, ma il gruppo di studio ha osservato durante la loro esperienza che le persone che avevano un buon livello di nutrizione, derivante da una dieta equilibrata subivano un minore impatto della sindrome simil-influenzale.

Infine il gruppo di studio ha evidenziato la necessità e l’importanza che le persone con SM prima di assumere il trattamento vengano correttamente informate sui possibili effetti collaterali, infatti alcuni studi hanno dimostrato se le persone sanno cosa aspettarsi e sa di modi per gestire gli effetti collaterali quindi sono più propensi a rimanere su quel trattamento. Gli autori concludono che le loro linee guida possono aiutare gli operatori sanitari che seguono le persone con SM per supportarli  al meglio nella gestione degli effetti collaterali ed inoltre questo potrebbe migliorare l'aderenza al trattamento e influenzare positivamente gli esiti clinici a lungo termine.

 

Int J MS Care. 2014 Spring;16(1):55-60. doi: 10.7224/1537-2073.2013-006. Nurses' perspective on approaches to limit flu-like symptoms during interferon therapy for multiple sclerosis. Filipi ML, Beavin J, Brillante RT, Costello K, Hartley GC, Hartley K, Namey M, O'Leary S, Remington G.