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30/11/2015

Sclerosi multipla: tomografia a coerenza ottica come biomarcatore

Un recente studio suggerisce che la tomografia a coerenza ottica può essere utilizzata come indicatore di danno neuronale nella SM

 

La sclerosi multipla è considerata una malattia caratterizzata da due differenti processi, infiammazione e neurodegenerazione (perdita delle cellule nervose), e conseguente atrofia spinale o cerebrale. La risonanza magnetica (RM) è la tecnica di immagini migliore per monitorare la SM, soprattutto per ciò che riguarda la progressione della disabilità, mentre la misurazione dell’infiammazione risulta meno sensibile. Pertanto, lo sviluppo di nuove tecniche è molto importante.

 

La tomografia a coerenza ottica (OCT) è una tecnica che misura lo spessore delle fibre nervose della retina nella parte posteriore dell'occhio. A differenza delle cellule nervose presenti nel resto del cervello, che sono coperte dalla mielina, le cellule nervose della retina sono “nude”, senza rivestimento mielinico. La OCT è in grado di catturare e misurare l'atrofia (assottigliamento) del nervo ottico, comune nella SM.

 

I ricercatori della Johns Hopkins University, negli Stati Uniti d'America, hanno seguito 107 persone con SM, per quattro anni, con analisi OCT e di risonanza magnetica per stabilire se l’atrofia di specifici strati retinici e di sottostrutture cerebrali siano associate nel corso del tempo, al fine di convalidare ulteriormente l'uso di OCT come indicatore di danno neuronale.

 

I risultati di questo studio indicano che l'atrofia degli strati retinici e delle sottostrutture cerebrali nella SM sono strettamente associate nel tempo, in particolare nella SM progressiva. Questo suggerisce un potenziale ruolo della OCT come biomarcatore (indicatore) per il monitoraggio clinico delle persone con SM e per monitorare  le terapie neuroprotettive o riparative in studi clinici.

 

Optical coherence tomography reflects brain atrophy in multiple sclerosis: A four-year study
Saidha S et al , Ann Neurol.
2015 Nov;78(5):801-13.

 

Fonte: MSIF (pagina esterna)