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30/07/2013

La guida AISM sull'idoneità alla mansione lavorativa fa scuola

 

Il documento è oggi scaricabile anche dai siti della Società Italiana di Medicina del Lavoro e dell'Associazione Formatori Sicurezza sul Lavoro. Perché è uno strumento così importante? L'intervista al Professor Traversa, medico del lavoro e redattore della guida

 

Sul sito della Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale (SIMLII) e sul giornale on line della Associazione Nazionale Formatori della Sicurezza sul Lavoro (ANFOS) è scaricabile da pochi giorni la Guida AISM Idoneità alla mansione e sclerosi multipla. Dopo aver prodotto uno strumento utile a trovare e mantenere il lavoro anche se si ha la SM, ora l’Associazione ne sta favorendo - con l'aiuto dei partner - la diffusione, conoscenza e utilizzo presso i medici del lavoro e i formatori che si occupano di sicurezza. Si chiude così il cerchio di un importante percorso intrapreso dall'Associazione, che ha al centro il diritto delle persone con SM a vivere libere e attive in una società inclusiva. Per approfondire il senso di questo percorso, abbiamo intervistato il professor Franco Traversa, Docente di Medicina del Lavoro all’Università di Genova e Presidente della Sezione Regionale Ligure di SIMLII. È stato uno dei principali collaboratori anche per la redazione della Guida AISM.

 

Professor Traversa, perché SIMLII promuove la conoscenza della Guida AISM sull’idoneità? Che vantaggi possono venire ai vostri associati da questa sinergia?
«Questo è uno strumento medico-scientifico importante e credo sia utile conoscerlo. So che diversi medici e professionisti hanno telefonato al Numero Verde AISM per approfondimenti e domande. Vuol dire che c’era bisogno di questo tipo di supporto. Noi medici competenti ci confrontiamo quotidianamente col problema delle idoneità cosiddette ‘difficili’, in cui il medico deve trovare un equilibrio nel binomio spesso conflittuale tra lavoro e salute, e dare il proprio contributo alla salvaguardia di entrambi, spesso formulando un giudizio di idoneità con le giuste prescrizioni o limitazioni, dove necessario, ma senza mettere a repentaglio il posto di lavoro. Avere a disposizione uno strumento di questo tipo facilita anche il dialogo tra noi medici: possiamo cercarci, confrontarci, discutere su una base solida e non a partire da impressioni, sensibilità o competenze personali del singolo medico».

 

Lei ha collaborato alla stesura della Guida AISM: quale il principale punto di forza del testo? Che innovazione porta?
«Questo è già di per sé uno strumento innovativo in generale per i medici competenti: non esistono pubblicazioni del genere riferite ad una singola patologia. Questa Guida raccoglie da una parte una sintesi scientificamente rigorosa su cosa sia la sclerosi multipla, presentando i diversi sintomi che vanno gestiti, le disabilità che la malattia può comportare, le principali terapie e i loro effetti collaterali. Il testo propone inoltre una sintesi delle principali normative di riferimento, degli strumenti diagnostici e così via, di modo che il medico competente in una volta sola ha tutto sottomano. Uno strumento unico come questo potrebbe essere un esempio per altre situazioni diverse ma, in qualche modo, parallele».

 

Perdoni l’ignoranza: in cosa consiste la visita di idoneità al lavoro e che conseguenze produce?
«A partire dalle direttive europee degli anni ’90, con il Decreto legislativo 626/1994, poi trasfuso nel cosiddetto Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/2008), tutte le persone che svolgono un’attività lavorativa comportante dei rischi per la salute o la sicurezza devono essere sottoposte a visite mediche preventive e periodiche, che possono comportare eventuali accertamenti ulteriori come esami strumentali, di laboratorio o visite specialistiche. Le visite servono per assicurarsi che lo svolgimento di una determinata mansione non comporti rischi per la salute e la sicurezza, propria o di terzi. Vengono effettuate dal cosiddetto “medico competente”, nominato dal datore di lavoro per questo scopo, e si devono concludere con un giudizio di idoneità alla mansione. Quando ci sono delle disabilità, il giudizio di idoneità può comportare limitazioni o prescrizioni particolari o anche, addirittura, un giudizio di non idoneità. E il giudizio ha sempre conseguenze importanti: nell'ambito di un rapporto di lavoro in corso il datore di lavoro deve trovare possibilmente una collocazione alternativa; ma se l’azienda è piccola e la collocazione alternativa non c’è, il lavoratore potrebbe essere licenziato. Quando si tratta di una visita preventiva per assunzione, in caso di giudizio di non idoneità di solito il rapporto di lavoro non si instaura».

 

Che consiglio darebbe, allora, a una persona con SM che deve sottoporsi a visita di idoneità?
«In linea di massima è sempre opportuno illustrare con chiarezza la propria situazione e farlo con tutti gli strumenti migliori, che comprendono anche eventuali certificazioni da parte del neurologo o di altri specialisti di riferimento, per consentire al medico di emettere un giudizio il più possibile equilibrato ed adeguato. In ogni caso, la verità non si può nascondere a lungo, e nemmeno si può rischiare la vita propria o altrui per ottenere o mantenere ad ogni costo una mansione che non si è in grado di svolgere. Naturalmente è bene che la persona non solo espliciti le proprie disabilità, se ci sono, ma valorizzi anche le sue abilità, in modo da consentire il miglior collocamento possibile, adeguato alle sue capacità, ed eventualmente con l'aiuto di quelli che l'UE chiama accomodamenti ragionevoli».

 

In una società in difficoltà economica, in cui aumentano ogni giorno i disoccupati, perché vale la pena garantire un giusto lavoro a chi ha una disabilità? E come ci si può realisticamente riuscire?
«Non ho ricette e risposte univoche. È evidente che la crisi economica c’è e pesa, ancora di più su chi ha difficoltà. D’altra parte è evidente che i diritti che le persone con disabilità hanno quando la società va al galoppo, permangono intatti anche quando la società va al passo o, addirittura, cammina all’indietro. In epoca di crisi a maggior ragione è bene che strumenti come la Guida AISM siano diffusi, per consentire alle persone di giocare le proprie carte come tutti gli altri».

 

Giuseppe Gazzola