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30/03/2022

Lavoratori fragili ancora a rischio contagio: FISH e AISM intervengono

 

Più volte, a partire dalla pandemia, AISM, insieme a FISH-Federazione Italiana Superamento Handicap, ha agito con immediatezza perché i vari Decreti Legge nati nell’emergenza, a partire dal Decreto Cura Italia del 2020,  fosse garantito ai “lavoratori fragili” l’accesso al lavoro agile o smart-working e perché venisse loro riconosciuto il diritto all’equiparazione dell’assenza dal lavoro per tutelarsi dal rischio Covid all’assenza per ricovero ospedaliero.

 

È anche questa una delle #1000eazionioltrelaSM che AISM continua a mettere in campo per rendere effettivo, come indicato dall’Agenda 2020 della Sclerosi Multipla, il “diritto al lavoro” per le persone con sclerosi multipla e tutte quelle in condizioni simili.

 

AISM e FISH hanno poi ottenuto, con un emendamento specifico presentato in sede di conversione in legge del cosiddetto “Decreto Festività”, che la proroga del ricorso facilitato al lavoro agile e dell’equiparazione al ricovero ospedaliero di eventuali assenze dovute alla propria condizione di fragilità fosse spostata dal 31 dicembre 2021 al 31 marzo 2022, con il riconoscimento del diritto al lavoro agile anche per i genitori di figli con disabilità.

 

Ora il 31 marzo è arrivato. E oggi, durante la discussione parlamentare per la conversione del Decreto Legge “Riaperture” (Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza), sta emergendo che queste proroghe non saranno più riconosciute per i lavoratori fragili.

 

Dunque, da domani 1 aprile, tutti i “lavoratori fragili” dovrebbero tornare a lavorare in presenza, nonostante l’oggettiva crescita del numero dei contagi da Covid, che esporrebbe a gravi rischi persone non autosufficienti con gravi e particolari disabilità.

 

Allertata dall’allarme lanciato da numerose persone con disabilità e dai loro familiari, AISM d’intesa con FISH, si è mossa ancora una volta con rapidità, chiedendo di procedere a una nuova proroga fino al 30 giugno prossimo.

 

«Abbiamo presentato in queste ore una nuova proposta emendativa inviata ai parlamentari dei vari gruppi politici, in cui chiediamo, in sostanza, di estendere fino al 30 giugno 2022 la possibilità per i lavoratori dipendenti pubblici e privati in possesso di certificazione rilasciata dai competenti organi medico-legali, attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, ivi inclusi coloro che siano in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità, di svolgere, di norma, la prestazione lavorativa in modalità agile», dichiara Vincenzo Falabella, il presidente della Federazione Italiana Per il Superamento dell’Handicap, che aggiunge: «nonostante la copertura vaccinale degli italiani stia raggiungendo percentuali sempre più elevate, l’attuale scenario emergenziale e la rapida circolazione delle varianti del virus richiedono di mantenere ancora in vigore le tutele giuslavoristiche per le persone fragili, con disabilità o immunodepressione, almeno fino al periodo estivo, dove storicamente la percentuale di contagi tende ad abbassarsi».

 

Paolo Bandiera, Direttore Affari Generali e Relazioni Istituzionali AISM e coordinatore del gruppo di lavoro FISH sui temi del lavoro e disabilità, conclude: «Non ci fermiamo e continuiamo a interagire con i referenti istituzionali per una reale co-progettazione delle politiche del lavoro, tanto più ora che le nuove “Linee Guida sul collocamento mirato”, approvate in via definitiva nei giorni scorsi, ricordano come l’emergenza Covid abbia reso il lavoro agile un naturale canale per garantire il mantenimento del posto di lavoro e uno strumento di protezione della salute, sia individuale che collettiva. Rispettando il diritto alla salute dei lavoratori fragili ne garantiamo nello stesso tempo la possibilità di continuare a lavorare in un contesto protetto, producendo ricchezza e sviluppo per l’intero Paese, una misura che dovremo certamente sostenere anche fuori dal contesto pandemico».