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11/03/2020

Coronavirus e lavoro per le persone con sclerosi multipla, con gravi patologie e immunodepresse

 

Continuano numerose le domande al nostro Numero Verde in merito a Coronavirus e lavoro, da parte di persone con sclerosi multipla, gravi patologie e disabilità.

 

Le persone con SM si trovano spesso disorientate e non sanno come comportarsi in questa delicata situazione, qui di seguito trovate alcune delle questioni che vengono maggiormente rivolte alla nostra associazione.

 

Si tratta di indicazioni generali e pratiche. Per le specifiche situazioni lavorative, essendo legate alle varie tipologie contrattuali e soprattutto alle varie tipologie di attività e mansione, è opportuno poi che ciascuno si rivolga al proprio sindacato di fiducia.
Oppure contatta il Numero Verde AISM per una prima consulenza di orientamento.

 

 

Disposizioni generali per il lavoro agile

Si intende la possibilità di alternare periodi di lavoro da casa a periodi di attività nella propria sede lavorativa.

L’ articolo (articolo 39) del nuovo Decreto-Legge “Cura Italia “ prevede in via eccezionale (per ora fino a fine aprile 2020) che i lavoratori dipendenti con disabilità grave (art. 3, comma 3, legge 104/1992) o i lavoratori che abbiano nel proprio nucleo familiare persona con disabilità grave, abbiano diritto al lavoro agile purché “sia compatibile con le caratteristiche della prestazione” lavorativa svolta. È dunque un vero e proprio diritto. È stata inoltre introdotta la priorità nell’accoglimento delle istanze di lavoro agile presentate dai lavoratori del settore privato affetti da gravi e comprovate patologie con ridotta capacità lavorativa. Chiaramente l’accoglimento della domanda in ogni caso è condizionato al fatto che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della propria attività.

 

Quali sono le disposizioni di urgenza per usufruire del lavoro agile?

Le misure che sono state progressivamente adottate per il Coronavirus con i Decreti del Governo, prevedono anche la facilitazione dell’accesso a questa tipologia di lavoro: in particolare si prevede una facilitazione, in deroga alla normativa corrente, per la quale il lavoro agile può essere adottato anche in assenza della sottoscrizione del patto scritto con il diretto interessato (normalmente richiesto) e con una procedura semplificata di trasmissione all’INPS. Per le persone in particolari condizioni di salute (gravi patologie, immunodepressione, la stessa sclerosi ultipla) si configura qui un vero e proprio diritto - anche se condizionato alla concreta applicabilità del modello di lavoro agile alla tipologia di mansioni e ai processi organizzativi e produttivi - di ricorrere a questa modalità di lavoro.

 

Cosa hanno stabilito i decreti relativi al Coronavirus?

I decreti del Consiglio dei Ministri hanno previsto la “raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con  stati di immunodepressione congenita o acquisita, di  evitare  di  uscire dalla   propria  abitazione  o  dimora  fuori  dai  casi  di   stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non  sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, di cui all'allegato 1, lettera d)”. Inizialmente quindi c'era l’indicazione di privilegiare durante il periodo di efficacia del decreti i periodi di congedo ordinario, ferie o comunque prediligere la modalità smart working. Il Decreto del 17 Marzo ha poi riconosciuto il diritto allo smart working per i disabili gravi e loro familiare, compatibilmente con le mansioni svolte.

 

Una persona con SM che volesse usufruire del lavoro agile a chi dovrebbe chiedere maggiori informazioni?

Le disposizioni dei vari decreti governativi e la tutela della propria salute possono creare difficoltà di conciliazione con la prosecuzione delle attività lavorative, specialmente nelle zone a maggior rischio.

Pertanto si può:

- valutare con il proprio medico curante se effettivamente sono a maggior rischio in relazione alle loro condizioni e alle terapie che assumono (non tutte le persone sono immunosoppresse, ma dipende dalle specifiche terapie assunte e dagli effetti di queste terapie);

- produrre documentazione e attestazioni del proprio stato di salute, nel rispetto della privacy, che confermino la necessità di usufruire del lavoro agile, con il supporto del proprio neurologo o medico curante;

- confrontarsi con il proprio datore di lavoro sulle possibilità di forme di lavoro agile o permessi e congedi, con l’eventuale supporto del proprio sindacato di fiducia e della documentazione succitata.

 

Posso usare la malattia per stare a casa per il rischio di contagio?

L’articolo 26 comma 2 del Decreto-legge, prevede che “fino al 30 aprile …. ai lavoratori in possesso di certificazione rilasciata dai competenti organi medico legali, attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, …. che il periodo di assenza dal servizio prescritto dalle competenti autorità sanitarie, è equiparato al ricovero ospedaliero .” Per cui si può usufruire di malattia.

 

Come si può certificare la condizione di gravi patologie, immunodepressione per poi richiedere la malattia per stare a casa?

Il Decreto prevede che siano i “competenti organo medico legali” a rilasciare la certificazione. AISM nei giorni scorsi si è attivata affinché la certificazione di rischio da immunodepressione, utile per esercitare il diritto ad assentarsi dal proprio posto di lavoro in questo stato di emergenza sia effettuabile da parte dei medici di medicina generale, (medicina di famiglia) e specialisti del SSN (es. neurologi). È stato peraltro elaborato un form di certificazione condiviso tra tutti i Centri SM volto a consentire a tutti i neurologi di dotarsi di uno strumento snello e fruibile per la compilazione della suddetta certificazione.

 

Posso usare i giorni di permesso di legge 104/92 per stare a casa?

L’art 24 del Decreto Legge “Cura Italia” e una successiva nota dell’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità hanno previsto un prolungamento dei giorni di permesso retribuiti di legge 104/92. Si potrà fruire di complessivi 18 giorni di permesso di legge 104/92 per i mesi di Marzo e Aprile (3 di Marzo, 3 di Aprile e 12 totali da utilizzare entro il 30 aprile 2020). Dopo costanti azioni mirate di advocacy di AISM e di FISH e le altre associazioni aderenti, il Ministero del Lavoro (per i dipendenti pubblici) prima e l’INPS con la circolare n. 45 del 25 Marzo 2020 (per i dipendenti privati) hanno chiarito definitivamente che i 18 giorni di permesso spettano anche ai lavoratori con handicap grave. La circolare INPS n. 45 contiene tutte le indicazioni pratiche e l’esame delle diverse ipotesi applicative.

 

Come richiedo i permessi di legge 104/92 per lo stato di emergenza Coronavirus?

Le modalità per richiederli sono le medesime dei permessi usuali di legge 104/92: chi è già in possesso del provvedimento autorizzativo, dovrà solo comunicare al datore di lavoro la propria intenzione di fruirne e sarà proprio il datore di lavoro a comunicarlo successivamente all’INPS, utilizzando però gli specifici codici indicati nella circolare INPS. Coloro invece che faranno domanda per la prima volta, dovranno preventivamente presentare all’INPS domanda di autorizzazione. Le regole di fruizione (proporzionati all’orario lavorato, frazionamento, cumulabilità, ecc.) continuano a essere le stesse dei permessi di 104/92 “ordinari”.

 

Congedo per i figli.

L’articolo 23 del Decreto a favore dei genitori (anche affidatari), in alternativa ai congedi esistenti, prevede 15 giorni mensili retribuiti al 50% (anziché al 30% di altre formule) per i genitori di minori sino ai 12 anni. Nel caso di persone con disabilità grave si prescinde dall’età, purché iscritti a scuole di ogni ordine e grado o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale. Può essere richiesto alternativamente dai due genitori per un totale complessivo a famiglia di 15 giorni mensili e nel nucleo familiare non ci deve essere altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito (in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa) o altro genitore disoccupato o non lavoratore. Si attendono anche in questo caso le disposizioni operative per poterne usufruire da parte dell’ INPS e enti competenti.

 

Cosa sta facendo AISM in questo particolare contesto?

L’associazione, coinvolgendo le reti di riferimento, con azioni mirate di interlocuzione con le forze politiche e il Governo e il Parlamento, ha promosso una formula di diritto al lavoro agile per le persone con SM. Ha inoltre in corso azioni mirate per ottenere in tempi rapidi e congrui tutti i chiarimenti e il miglioramento sulle modalità operative per concretizzare le agevolazioni previste dal Decreto legge del 17 Marzo.

 

Per maggiori informazioni: www.aism.it/coronavirus

Ultimo aggiornamento 26 marzo 2020

 

emergenza corona virus