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22/05/2025

Leggi SM Italia 2/25

 

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La sclerosi multipla è una delle patologie che più hanno beneficiato dei progressi della ricerca in questi ultimi 50 anni, lo abbiamo detto tante volte. La qualità di vita è aumentata in modo esponenziale e ora la ricerca si sta orientando principalmente sulle tre strade (Stop, Restore, End) che vi abbiamo accennato nel numero scorso della rivista. Ed è proprio dalla ricerca, e da tutte le rubriche in cui ne parliamo, che partiamo per raccontarvi il numero appena uscito.

 

Prevenzione e progressione sono le due parole chiave del numero. Nel dossier approfondiamo cosa significhi per la ricerca End MS, l’area della prevenzione primaria, un tema – la prevenzione -  che tocchiamo anche nella rubrica lasciti, insieme alla dottoressa Benedetta Bodini, i cui studi, proprio finanziati anche grazie a un lascito solidale, puntano a prevenire la progressione della malattia, studiandone i meccanismi alla base. Anche nella rubrica passione ricerca, con il professor Marco Salvetti, scopriamo che “il vero progresso rispetto al passato risiede nella comprensione dell’esistenza di una progressione silente della sclerosi multipla, che inizia prima della manifestazione dei sintomi.” Con i neurologi Roberto Furlan e Claudio Gasperini, invece, rispondendo alle vostre domande, vediamo i prossimi brevetti per la forma di SM progressiva e messa in commercio di un farmaco per la secondariamente progressiva.

 

E mentre la ricerca va avanti, ognuno di noi può lavorare in un altro campo: quello della partecipazione attiva. L’inchiesta di questo numero fotografa l’importanza delle Associazioni nel permettere alle persone di far sentire la propria voce. Perché dobbiamo porci tutti come cittadinanza attiva, per combattere le fragilità umane, per diventare massa critica capace di "agire nella nostra realtà dall’interno ma anche essere presenti e visibili all’esterno, proporre non limitandosi a contestare, dare spazio alle idee innovative, creare sintesi tra generazioni, visioni, approcci culturali, costruire insieme lo spazio dove ciascuno e tutti viviamo la nostra vita.”

Una partecipazione cui si fa riferimento anche nell’intervista, il cui protagonista, il giornalista Antonio Cianciullo sottolinea ancora come “Per il cambiamento bisogna trovare un modello inclusivo: la gran parte della popolazione deve essere messa in condizioni di partecipare in maniera attiva al processo della transizione: non bisogna lasciare indietro nessuno, soprattutto i più fragili.”

 

Buona lettura anche in questo 2025,

la redazione di SM Italia

(Silvia, Manuela e Federica)

 

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