«Molti di voi, ricercatori, contribuiscono all'avanzamento della ricerca e della cura e, ancora di più, all'avanzamento delle risposte che arrivano alle persone». Così il Presidente FISM, Mario A. Battaglia, ha concluso il Congresso 2025 di FISM, aggiungendo: «lo sforzo che abbiamo fatto negli ultimi anni, che stiamo ancora mettendo in campo e che continueremo ad agire in futuro sta cambiando lo scenario della conoscenza e della cura della sclerosi multipla, sta portando alla vita delle persone con sclerosi multipla e patologie correlate un grande beneficio».
Un messaggio per chi fa ricerca, un messaggio per tutti noi, a conclusione di un Congresso scientifico ricco di prospettive, di novità, di speranze: lo scenario della sclerosi multipla cambia, la si conosce meglio, si continuano a individuare risposte che le persone aspettano per potere vivere libere in un mondo libero dalla sclerosi multipla.
Una ricerca che dà le risposte: fermare la progressione, recuperare la funzione, mettere la parola fine alla SM
Lo stesso Mario Battaglia evidenzia che «abbiamo davanti la necessità di dare la risposta finale a molte persone con SM: dobbiamo arrivare a mettere la parola “stop”, una volta per tutte, alla sclerosi multipla, a bloccarla prima che la progressione della malattia e il peggioramento delle disabilità portino danni non più recuperabili nella vita delle persone».
C’è un’altra parola chiave, nella strategia della ricerca che tutte le associazioni sclerosi multipla del mondo condividono ed è “restore”, ripristinare al meglio le funzioni essenziali per una vita degna: «è una sfida impegnativa – afferma Battaglia – non facile ad affrontare. Come indica l’Agenda della Sclerosi Multipla e patologie correlate 2025, siamo impegnati a trovare, con la nostra ricerca, tutte le strade che consentano di intervenire efficacemente con trattamenti anche riabilitativi, in particolari cognitivi e motori, e di gestire i molti sintomi dovuti alla sclerosi multipla» .
Il terzo orizzonte in cui si muove la ricerca internazionale e anche la ricerca promossa, indirizzata e sostenuta da FISM, ha ricordato ancora il Presidente Battaglia ai ricercatori presenti al Congresso, la terza parola chiave su cui lavorare con urgenza è la “prevenzione”: «dobbiamo aumentare il lavoro in particolare per la prevenzione primaria. Dobbiamo riuscire a fare la diagnosi prima della diagnosi, identificare e curare la progressione di malattia quando ancora la sclerosi multipla non ha dato segnali di sé ma è già nascostamente in azione. La ricerca più recente, i nuovi criteri diagnostici in via di pubblicazione ci stanno dicendo che lo si può fare: facciamolo».

Il Congresso FISM nello scenario internazionale:
la ricerca guidata dai dati e l’intelligenza necessaria per leggerli
La regia che ha guidato il Congresso scientifico 2025, evidenzia Paola Zaratin, Direttore della Ricerca Scientifica di FISM, è partita esattamente «dalla necessità di ridisegnare la prevenzione della malattia: ci sono aspetti e fasi della malattia che dobbiamo conoscere più di quanto già non sia. Da qui il tema che ha dato il titolo al Congresso e ne è stato filo rosso, legato alla necessità che la ricerca sia sempre più guidata dai dati: l’integrazione dei diversi dati, innumerevoli, che oggi la ricerca ha a disposizione, permette di conoscere sempre meglio i vari aspetti della malattia e sta alla base della possibilità di ridisegnare la sclerosi multipla per migliorarne la prevenzione nei vari aspetti».
Nella partita del futuro della ricerca scientifica che sa cambiare la vita delle persone, giocheranno quelli che nel gergo sportivo definiremmo due fuoriclasse, indispensabili entrambi per la vittoria: l’intelligenza artificiale e l’intelligenza umana.
Come spiega Paola Zaratin «la ricerca sarà sempre più guidata da un’intelligenza ibrida. che sa utilizzare con trasparenza l’intelligenza artificiale per leggere fino in fondo tutti gli aspetti della sclerosi multipla, anche quelli più granulari, quasi invisibili, integrandola al meglio con l’intelligenza umana. Attraverso un’analisi integrata di dati diversificati, l’intelligenza artificiale consentirà di identificare con sempre maggiore precisione i “biomarcatori”, i segnali biologici che perrmettono di individuare precocemente l’azione della sclerosi multipla e di bloccarne in anticipo i possibili sintomi. Insieme, avremo bisogno di integrare la scienza del dato con una vera e propria “scienza della persona e con la persona”, dotata dell’intelligenza messa a disposizione dalla persona che vive direttamente l’esperienza di malattia e di cura. Sarà indispensabile, sempre di più, ‘portare il dato riportato dalla persona’ dentro il percorso della ricerca nelle sue varie fasi, in modo che sia la persona direttamente coinvolta ad aiutare i ricercatori nell’interpretare i dati che emergono dalla ricerca di base e clinica».

Una ricerca tenace, con i giusti ingredienti: i progetti sostenuti da FISM
I progetti di ricerca sostenuti da FISM e conclusi nell’anno in corso (link alla sintesi dei quattro ambiti) spaziano alla ricerca sulle cause e i fattori di rischio all’ambito della diagnosi e del monitoraggio dell’andamento di malattia, si occupano di neuroriabilitazione e qualità della vita, indagano nuove molecole che potrebbero essere utilizzate in futuro per nuovi trattamenti: un panorama completo, ricco di novità, di alto spessore scientifico, frutto di una ricerca tenace, fortemente voluta: « molti dei progetti terminati e presentati in questo Congresso –evidenzia Zaratin - vengono dal periodo COVID e questo è comunque un messaggio di valore per le stesse persone con sclerosi multipla, perché si è dimostrata la determinazione dei ricercatori nel portare a termine le ricerche che avevano iniziato e che spesso si sono dovute interrompere», non solo nel tempo della pandemia, ma anche dopo, perché anche le vaccinazioni contro il COVID potevano risultare fattori confondenti in certi progetti.
Zaratin, inoltre, evidenzia come, tra i relatori dei progetti conclusi, quest’anno, ci sono «ricercatori di alto valore riconosciuto a livello nazionale e internazionale, insieme ai giovani ricercatori, tutti sostenuti dalla nostra Fondazione».
La ricerca di eccellenza promossa e finanziata da FISM, che ha portato i propri risultati al Congresso, aggiunge Zaratin «sarà fondamentale per imparare sempre meglio a caratterizzare in anticipo l’insorgenza biologica della malattia e i diversi stadi in cui si evolve, rispecchiarne la reale complessità, prevenirne la progressione, gestirne i sintomi ripristinando per quanto possibile le funzioni che la malattia compromette, individuare nuovi trattamenti personalizzati che consentano una buona qualità di vita a tutti».
La strada della ricerca non è mai facile ed è importante che nessuna persona con sclerosi multipla si senta illusa da promesse di cui poi non vedrà la realizzazione, però possiamo affermare con chiarezza che «i progetti presentati all’ultimo Congresso – conclude Zaratin - hanno portato tanti dati incoraggianti e dimostrano che siamo sulla buona strada. Abbiamo tutti gli ingredienti della ricetta necessaria per dare sostanza a una reale prevenzione della malattia nei suoi diversi aspetti, nella consapevolezza che la ricerca per prevenire malattie neurodegenerative come la sclerosi multipla non ha solo un valore scientifico e sociale, ma anche economico. La scienza guidata dai dati è vista oggi come un ambito di grande investimento sistematico e continuativo: mettersi nelle condizioni di curare meglio e sempre prima le malattie del cervello significa garantire un futuro sostenibile al mondo intero».