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17/06/2025

Virus e sclerosi multipla: la ricerca continua a dare risposte per la prevenzione e la cura

In una ricerca supportata da FISM e curata dal Professor Bruno Gran (Università di Nottingham, UK) lo studio dell’interazione tra la risposta immunitaria al Citomegalovirus e al virus Epstein Barr nella sclerosi multipla

Una delle principali vie della ricerca scientifica degli ultimi anni per la prevenzione primaria della sclerosi multipla passa per lo studio sempre più accurato di come la risposta immunitaria delle persone in particolare agli herpes virus giochi un ruolo essenziale nello sviluppo della sclerosi multipla. Le infezioni da herpes virus sono causate da HSV (herpes simplex virus), HZV (herpes virus varicella zoster o herpes zoster), CMV (citomegalovirus) e EBV (Virus di Epstein Barr).


All’ultimo Congresso FISM, in questo ambito, sono stati presentati i risultati di un progetto di ricerca sostenuto dal Bando FISM e curato dal Professor Bruno Gran (Nottingham University Hospitals NHS Trust, Nottingham, UK, and University of Nottingham School of Medicine, UK) sulla possibile interazione tra Citomegalovirus (CMV) e Virus di Epstein Barr (EBV), realizzato su un campione  di 200 persone italiane con sclerosi multipla a ricadute e remissioni, non ancora trattate farmacologicamente, a confronto con un numero equivalente di controlli senza sclerosi multipla.

 

Le analisi sono state effettuate confrontando i campioni di siero ottenuto dalla Biobanca CRESM di Orbassano: sostenuta in gran parte dalla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM), fa parte della Infrastruttura di Ricerca Europea delle Biobanche e delle Risorse BioMolecolari.

 

In base a precedenti studi effettuati nel Regno Unito, lo stesso Bruno Gran e il suo gruppo di ricerca erano arrivati a ipotizzare che «contrarre il Citomegalovirus potesse “proteggere” dal rischio di rispondere in maniera troppo potente all’EBV e di sviluppare la sclerosi multipla, riducendo l’intensità della risposta anticorpale a EBV. Sappiamo infatti che la ‘forza’ della risposta anticorpale a EBV é direttamente proporzionale al rischio di sviluppare la SM».

 

I ricercatori hanno valutato, con la ricerca presentata al Congresso FISM, se tale tendenza fosse confermabile anche nella popolazione italiana.

 

Nell’analisi sierologica effettuata sul campione di popolazione italiana con sclerosi multipla – spiega Bruno Gran – «a differenza di quanto osservato nello studio in UK, nella popolazione con SM non si è verificata alcuna differenza nella risposta anticorpale contro EBV tra chi prima contrae il citomegalovirus e poi EBV  e chi invece viene infettato da EBV senza avere contratto il CMV. Interessante il confronto con i controlli senza SM: mentre negli studi su popolazioni di altre nazioni in genere le persone con SM hanno una prevalenza più bassa di CMV, nel campione italiano non si è vista alcuna differenza nella sieroprevalenza di CMV tra pazienti e donatori sani. La dinamica dell’infezione da CMV varia in diverse popolazioni e merita di essere studiata ulteriormente».

 

Come abbiamo imparato in occasione della pandemia da COVID, per difendersi dai cosiddetti “patogeni esterni” il sistema immunitario utilizza due tipi di risposte, quella “anticorpale” e quella “cellulare”: da una parte il sistema immunitario, tramite i linfociti B, produce anticorpi con cui neutralizzare l’infezione prodotta dagli antigeni esterni, dall’altra parte agiscono i linfociti T che distruggono le cellule infettate o aiutano i linfociti B a produrre anticorpi.

 

La ricerca condotta da Gran, in questo quadro, ha studiato anche la risposta “cellulare” evidenziando la presenza di «livelli più alti di linfociti citotossici anti-EBV in persone con sclerosi multipla e precedente infezione da CMV rispetto ai CMV-sieronegativi. I linfociti citotossici – spiega Bruno Gran - potrebbero perciò promuovere una risposta immunitaria più veloce ed efficace contro cellule infettate da EBV». 

 

La valutazione dettagliata delle risposte T-linfocitarie ad antigeni di EBV, conclude Bruno Gran «suggerisce che, pur non essendoci diversa sieroprevalenza di CMV tra pazienti e controlli, l’infezione con CMV potrebbe agire da immunomodulatore, favorendo una più efficace risposta citotossica contro EBV. In questo modo, l’infezione da CMV potrebbe esercitare un effetto protettivo contro la SM». 

 

Per FISM, come evidenzia l’Agenda della Sclerosi Multipla e patologie correlate 2025, «indirizzare, promuovere e finanziare la ricerca sulle cause, sui fattori di rischio», sui meccanismi immunologici più rilevanti per lo sviluppo della sclerosi multipla significa contribuire a «sviluppare la prevenzione della sclerosi multipla e di altre patologie correlate prima che si manifestino» e ad «individuare una cura risolutiva».

 



Per ulteriori approfondimenti, il rendiconto scientifico di questo progetto si trova nel “Compendio 2025 della ricerca sulla sclerosi multipla finanziata da FISM”, pag. 22

 

Si può anche leggere:
Peter A Maple  Radu Tanasescu , Cris S Constantinescu , Paola Valentino , Marco Capobianco , Silvia D'Orso , Giovanna Borsellino , Luca Battistini , Giovanni Ristori , Rosella Mechelli , Marco Salvetti , Bruno Gran  Cytomegalovirus, Epstein-Barr Virus, Herpes Simplex Virus, and Varicella Zoster Virus Infection Dynamics in People with Multiple Sclerosis from Northern Italy; Pathogens 2024 Jun 12;13(6):499.