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10/09/2018

Un test all'occhio per monitorare la sclerosi multipla

Due recenti pubblicazioni scientifiche sostengono che l'analisi della retina potrebbe essere un modo semplice e veloce per valutare la progressione della malattia

 

Come dice un vecchio proverbio gli occhi sono la finestra dell'anima. Chiunque l'abbia detto la prima volta probabilmente non aveva idea di quanto sarebbe stata pertinente per la sclerosi multipla (SM). Oggi infatti gli occhi potrebbero rivelarsi un modo facile e non invasivo per monitorare la patologia. È ciò che sostegnono due studi pubblicati recentemente, incentrati sul rapporto tra l’assottigliamento della retina e la sclerosi multipla. Lo strato di fibre del nervo ottico, infatti, si assottiglia nelle persone con SM e, data la relativa facilità con cui possiamo guardare la parte posteriore dell'occhio, questo potrebbe diventare un metodo abbastanza economico e rapido per analizzare regolarmente la progressione di malattia.

 

Il primo studio, condotto in Italia da ricercatori dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, esamina i potenziali cambiamenti nello strato nervoso quando altre misure non riescono a rilevare l'attività della malattia. È la condizione nota come No Evidence of Disease activity (NEDA). NEDA è spesso definito come assenza di ricadute cliniche, nessun peggioramento delle disabilità e nessuna nuova lesione rilevata con la risonanza magnetica. I ricercatori hanno visitato 72 persone effettuando la risonanza magnetica e altre misure cliniche, nonché l'analisi del nervo ottico in due visite separate, a circa due anni di distanza.

 

Nello studio le persone con un maggiore assottigliamento dello strato di fibre nervose nella parte posteriore della retina avevano maggiori probabilità di sviluppare nuove lesioni cerebrali, rilevate con la risonanza magnetica. Inoltre, una maggiore riduzione della retina era indicativa anche di un peggioramento della disabilità. Nel complesso, quando i ricercatori hanno esaminato entrambi gli occhi, hanno osservato che le persone con NEDA presentavano una minor riduzione dello spessore della retina rispetto a quelle che avevano chiari segni di attività della malattia. Bisogna considerare che alcune persone con sclerosi multipla possono soffrire di neurite ottica, una condizione in cui il sistema immunitario attacca il nervo ottico e che potrebbe falsare il test, portando a diagnosticare erroneamente una maggiore progressione della malattia. Gli scienziati sostengono tuttavia che - nell'arco di due anni - gli attacchi precedenti di neurite ottica non hanno influenzato il tasso di assottigliamento delle fibre nervose retiniche.

 

Quest'ultimo risultato è stato confermato da un altro studio, condotto in Spagna, dove sono stati analizzati i cambiamenti nello strato di fibre nervose retiniche negli occhi per oltre cinque anni. I ricercatori hanno confrontato il tasso di assottigliamento nelle persone con sclerosi multipla che avevano avuto e che non avevano sperimentato la neurite ottica. I risultati dello studio evidenziano come nelle persone che avevano avuto attacchi di neurite ottica le fibre nervose retiniche fossero più sottili delle fibre di persone che non ne avevano avuti. Tuttavia, mentre la neurite ottica può causare periodi temporanei di assottigliamento accelerato, una volta terminato l'attacco, lo spessore complessivo della retina non viene modificato. Questi dati suggeriscono che, nel tempo, il tasso di cambiamento dello spessore retinico nell'occhio possa essere un indicatore di ciò che sta accadendo più in profondità nel cervello.

 

Questi due studi suggeriscono che osservare le fibre nervose nella parte posteriore dell'occhio potrebbe fornire un modo relativamente economico e non invasivo per misurare il livello di attività della sclerosi multipla che si verifica generalmente nel cervello e in altre parti del corpo. Ciò aiuterebbe a indirizzare le decisioni terapeutiche e a capire se il trattamento utilizzato è corretto.

 

No evidence of disease activity is associated with reduced rate of axonal retinal atrophy in MS.
Pisa M, Guerrieri S, Di Maggio G, Medaglini S, Moiola L, Martinelli V, Comi G, Leocani L.

Neurology. 2017 Dec 12;89(24):2469-2475. doi: 10.1212/WNL.0000000000004736. Epub 2017 Nov 15

 

Longitudinal study of retinal nerve fiber layer thickness changes in a multiple sclerosis patients cohort: A long term 5 year follow-up.
Abalo-Lojo JM, Treus A, Arias M, Gómez-Ulla F, Gonzalez F. Mult Scler Relat Disord. 2018 Jan;19:124-128. doi: 10.1016/j.msard.2017.11.017. Epub 2017 Nov 22.