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07/08/2025

Invecchiare con la sclerosi multipla ed essere curati bene

Gli anziani rappresentano una fascia di popolazione in continuo aumento, soprattutto in Italia, con esigenze diverse rispetto ai più giovani. Una serie di importanti raccomandazioni della comunità scientifica, a cui ha partecipato anche AISM, indica come migliorare la gestione della sclerosi multipla nelle persone in età avanzata.

Sulla prestigiosa rivista “Nature Neurology” è stata pubblicata di recente, con la partecipazione della nostra Associazione e della sua Fondazione, un’importante “Dichiarazione di consenso” internazionale sulla necessità di migliorare la gestione della sclerosi multipla negli adulti che diventano anziani.

 

L’ età media della popolazione mondiale è aumentata in modo evidente negli ultimi decenni. E l’Italia è uno dei paesi del mondo in cui l’invecchiamento della popolazione progredisce più velocemente: secondo l’ultimo rapporto ISTAT, nel 2025 gli over 65 sono il 24,7% della popolazione, con circa 14, 5 milioni di persone in questa fascia d’età, mentre gli ultraottantenni sono 4,7 milioni.

 

Questi cambiamenti si riflettono anche in una fascia sempre più ampia di persone con sclerosi multipla: circa il 50% della popolazione con SM in Italia ha più di 50 anni.

 

Stanno inoltre aumentando le persone cui la sclerosi multipla viene diagnosticata dopo i 50 anni.

 

E questo cambia lo stato delle cose: con l’avanzare dell’età cambia la funzione immunitaria e dunque si modificano le condizioni di efficacia e sicurezza dei farmaci per la sclerosi multipla, aumentano le comorbidità (invecchiando si deve anche convivere con un maggior numero di patologie), si modifica la resilienza cognitiva e fisica.

 

La comunità medico-scientifica ha chiaro che, allo stato delle cose, gli strumenti diagnostici, i biomarcatori di risonanza o biologici e le misure di esito che vengono utilizzate negli studi clinici non riescono fino in fondo a “fotografare” le caratteristiche della sclerosi multipla nell’anziano.

 

Migliorare lo stato delle cose: l’impegno di AISM

Secondo i diversi esperti del “Comitato Internazionale per gli studi clinici e l’invecchiamento nella sclerosi multipla” (International Advisory Committee Clinical Trials” (IACCT), che si sono ritrovati a inizio 2024 in un workshop intitolato “Ageing and Multiple Sclerosis”, è ormai necessario avviare una nuova fase di “ricerca e di pratica clinica” per migliorare la comprensione e la cura della fascia sempre più ampia di popolazione con SM che diventa anziana.

 

Paola Zaratin, Direttore Ricerca Scientifica FISM, che ha partecipato al workshop dichiara: “L’associazione è da tempo impegnata ad assicurare una migliore attenzione scientifica e clinica a questa fascia di popolazione, nella riabilitazione anche a domicilio, nel supporto psicologico, nel favorire le attività sociali e il mantenimento del posto di lavoro per le persone più avanti negli anni. Introdurremo nel prossimo futuro anche nuovi criteri per la valutazione dei progetti scientifici sottoposti al nostro Bando di ricerca, per assicurare che vengano migliorate le conoscenze scientifiche relative alla popolazione con SM over 55. Coerentemente con il nostro impegno a tutto campo per rispondere in modo personalizzato alle esigenze di tutte le persone con SM in ogni fascia di età abbiamo partecipato convintamente al percorso di consenso internazionale che ha portato alle raccomandazioni presentate in questa pubblicazione per migliorare la conoscenza e gli studi clinici legati all’età anziana».

 

Dialogando 2024

 

Migliorare la ricerca

Negli studi clinici per nuovi farmaci solitamente sono escluse le persone over 55: non è una scelta arbitraria, l’esclusione attuale è legata sia a motivi di sicurezza sia alla necessità di evitare che altre comorbidità presenti in età più avanzata diventino un fattore confondente per la valutazione sulla sicurezza e l’efficacia del farmaco. Ma non è più il tempo di andare avanti con lo stesso paradigma: il consenso appena pubblicato indica la necessità di modificare le sperimentazioni per includere persone con avanzata età negli studi sulle terapie per la SM, con particolare attenzione al rapporto beneficio-danno, che in questa fase della vita si modifica.

 

Necessario anche migliorare la comprensione dei cambiamenti patologici che guidano la progressione della malattia nelle persone con SM oltre i 50 anni, per identificare potenziali bersagli terapeutici diversi da quelli della SM ad esordio in età adulta. Sarà utile, inoltre, determinare valori normativi correlati all'età per i biomarcatori clinici, ematici e di risonanza magnetica, da utilizzare per migliorare il monitoraggio clinico e le misure di esito degli studi clinici.

 

Fare progredire l’assistenza clinica

Anche l’assistenza clinica erogata dai Centri Sclerosi Multipla alle persone con SM più anziane è coinvolta. È necessario migliorare la diagnosi stando attenti alle comorbilità, coinvolgere i geriatri, identificare modalità più appropriate per la scelta dei trattamenti modificanti la malattia, tenendo conto anche di altre patologie eventualmente presenti e della necessità di ridurre i rischi di infezione. Qui hanno un ruolo anche le strategie di salute preventiva, come l'uso appropriato delle vaccinazioni.

 

Ascoltare e coinvolgere le persone è la scelta da non mancare
«Anche nel caso della popolazione con SM che diventa anziana, come per le persone cui la SM viene diagnosticata in età avanzata – conclude Paola Zaratin – per non sbagliare il percorso e le scelte da intraprendere nel dare risposte alle diverse esigenze è necessario coinvolgere direttamente e ascoltare l’esperienza di malattia delle persone interessate, al pari degli altri esperti. Come è emerso anche nella recente indagine cura dall’iniziativa internazionale PROMS, sui Patient Reported Outcome, in cui AISM con la sua Fondazione funge da agenzia guida, l’adulto e l’anziano con SM hanno necessità diverse dai più giovani, tanto dal punto di vista dei domini funzionali ritenuti più importanti (funzioni motorie, sensoriali, cognitive, emotive) quanto dal punto di vista delle risposte che la ricerca deve dare».

 

Referenze

Titolo: Advancing multiple sclerosis management in older adults
Autori: A. van de Walt, F. Barkof et al on behalf ot he International Advisory Committee Clinical Trials and Aging in MS workshop members
Rivista:  Nat Rev Neurol. 2025 Aug;21(8):432-448
DOI: 10.1038/s41582-025-01115-5

 

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