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20/01/2022

AISM ha incontrato il Ministero per le Disabilità: al centro il lavoro

 

Come si fa, oggi, a trovare lavoro e a mantenerlo? Domanda decisiva, ancora di più per una persona con sclerosi multipla: secondo il Barometro 2021 della Sclerosi Multipla 1 persona con sclerosi multipla su 2 dichiara di non avere potuto fare il lavoro che avrebbe voluto, o per cui era qualificata. 1 persona con sclerosi multipla su 3 dichiara di aver dovuto lasciare il lavoro a causa della SM. E 1 lavoratore con SM su 3 indica un impatto negativo della pandemia sull’inclusione lavorativa.

 

Se le domande sono pressanti, le risposte si costruiscono insieme, anzitutto con i decisori politici e istituzionali: «per questo ieri AISM ha incontrato in audizione il Ministero per le Disabilità, dando seguito alla propria partecipazione attiva alla precedente consultazione pubblica Verso una piena inclusione delle persone con disabilità», evidenzia il Direttore Affari Generali e Advocacy di AISM, Paolo Bandiera.

 

«Insieme con il Presidente Nazionale AISM Francesco Vacca – continua Bandiera - abbiamo richiamato le grandi sfide che ci vedono in prima linea rispetto alle profonde trasformazioni del mondo del lavoro, che interessano l’intero sistema produttivo e in modo molto robusto le persone con disabilità, i pazienti gravi, i lavoratori fragili».

 

 

 

Visione e concretezza.

Il lavoro giusto per tutti è frutto di visione e di concretezza insieme. Due ingredienti che AISM possiede in abbondanza e che sono le due fondamenta del percorso verso l’Agenda 2025 della sclerosi multipla. «Abbiamo necessità - continua Bandiera –di una visione prospettica ampia che sappia tenere insieme le politiche del lavoro rispetto alle altre priorità di intervento, a partire dalla salute, l’inclusione, la mobilità, la transizione ecologica, la scuola, la formazione».

 

Insieme, AISM ha messo sul tavolo del confronto con il Ministero tutta la forza delle questioni concrete, che diventano il vero banco di prova di ogni visione: «evidenziando l’importanza di un governo strategico dei dati – aggiunge Bandiera- ci siamo concentrati sull’accesso al mondo del lavoro e il mantenimento del posto nelle categorie dei lavoratori fragili, evidenziando la necessità di fare attenzione anche alla categoria dei lavoratori autonomi, trascurata dalle varie misure di tutela attuate sinora. Inoltre, abbiamo sottolineato la necessità di arrivare a standard di servizi e soprattutto di livelli essenziali garantiti su tutto il territorio nazionale: insieme a buone esperienze maturate sull’utilizzo dei Fondi regionali per l’occupazione, esistono ancora forti diversità territoriali».

 

Dalle buone pratiche a un sistema globale di lavoro inclusivo

Esistono certamente diverse buone pratiche di inclusione lavorativa, legate alle figure del disability manager, alla presenza di responsabili dell’inserimento mirato e di osservatori aziendali: AISM sottolinea l’importanza di passare dalle buone pratiche a processi sistematizzati, diffusi, calati concretamente nel funzionamento del mondo del lavoro.

 

C’è anche una sfida culturale che vede AISM in prima fila nel sensibilizzare la comunità lavorativa e l’intera collettività sull’importanza del trovare soluzioni di accomodamento ragionevole che non siano un mero espediente tecnico ma partano da un pensiero lungimirante e da una capacità di rivisitazione degli assetti, degli equilibri, dei modelli, incluso il carico di lavoro, le forme di flessibilità come il lavoro agile, i processi di produzione.

 

«Certamente – aggiunge Francesco Vacca, Presidente Nazionale AISM – la recente Legge delega sulla disabilità (n° 227 del 22 dicembre 2021) può rappresentare con i Decreti delegati un veicolo importante per intervenire sul sistema di valutazione della disabilità anche ai fini lavorativi, così come nella costruzione di progetti personalizzati che tengano dentro non solo il piano assistenziale ma anche la componente lavorativa in modo genuinamente centrato su storia, aspettative e caratteristiche delle persone. Noi persone con SM possiamo, vogliamo e dobbiamo essere, ognuno con le proprie migliori capacità, una risorsa produttiva per l’intera collettività».

 

Il collocamento mirato

Un’altra urgenza che le persone indicano nel Barometro 2021 della SM riguarda il collocamento mirato: secondo il Barometro 2021 della SM solo il 15% delle persone con SM è entrata nel mondo del lavoro attraverso il canale previsto dalla Legge 68/1999 per il collocamento mirato: «È proprio impellente, in questo frangente, che il Governo liberi le Linee Guida, previste già sette anni fa dalla Legge 151/2015 in materia di collocamento mirato delle persone con disabilità, per le quali anche AISM con FISH ha dato il proprio forte contributo», afferma Bandiera.

 

Inoltre l’Associazione ha messo a disposizione delle riflessioni e delle scelte del Ministero le proprie analisi sulle disposizioni della contrattazione collettiva per persone con disabilità e lavoratori con gravi malattie e situazioni di fragilità, e le Linee Guida, elaborate a suo tempo con SIML- Società Italiana Medicina del Lavoro, sul tema dell’idoneità alla mansione, temi entrambi di pressante attualità in tempo di pandemia.

 

Rendere continuativi i diritti nati nell’emergenza

Nella linea delle questioni concrete da non mancare, infine, AISM ha anche sottolineato la necessità di ripristinare immediatamente, tramite emendamenti che l’associazione ha predisposto insieme con FISH per il Decreto MilleProroghe e Festività, l’equiparazione al ricovero ospedaliero delle assenze lavorative per i lavoratori fragili così come il diritto al lavoro agile per i caregiver di familiari con disabilità e per i genitori di bambini e ragazzi con disabilità.

 

La nostra Agenda per il lavoro

Il Presidente AISM Francesco Vacca conclude: «C’è molto da lavorare, insomma, perché tutti abbiano e possano mantenere un lavoro di qualità. AISM lo sta facendo, facciamolo tutti insieme: è una delle #milleazionioltrelaSM che possono cambiare il presente e il futuro di tanti, dell’intera comunità italiana».