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06/10/2010

Approfondimenti sul ruolo di AISM nella CCSVI

 

A seguito delle numerose richieste pervenute alla nostra Associazione in merito ai servizi trasmessi dalla trasmissione Le Iene mercoledì 29 settembre e mercoledì 6 ottobre 2010 sul tema della CCSVI (Insufficienza cerebrospinale venosa cronica), si rende opportuno chiarire alcuni punti.

 

Studi preliminari condotti dal Prof. Paolo Zamboni e dai suoi collaboratori presso l’Azienda Ospedaliera - Universitaria di Ferrara e successivamente parzialmente confermati dallo studio del dottor  Zivadinov dell’Università di Buffalo in America, hanno condotto il Prof. Zamboni a suggerire che la CCSVI sia fortemente associata alla SM e ipotizzare che possa contribuire alla formazione dei danni del sistema nervoso centrale che caratterizzano la malattia.

 

L’Associazione ha accolto l’ipotesi del Prof Zamboni e sta compiendo tutti i passi necessari per verificare la scientificità della teoria nei tempi più brevi possibili.

 

 

L’ipotesi del professor Zamboni non è stata confermata da studi successivi recentemente pubblicati su riviste scientifiche internazionali di prestigio (No cerebrocervical venous congestion in patients with multiple sclerosis. Doepp F, Paul F, Valdueza JM, Schmierer K, Schreiber SJ.Ann Neurol. 2010 Aug;68(2):173-83; A case-control study. Sundström P, Wåhlin A, Ambarki K, Birgander R, Eklund A, Malm J.Ann Neurol. 2010 Aug;68(2):255-9). Un altro studio in questo senso - condotto da un gruppo di ricerca italiano coordinato dal Prof. Paolo Gallo del Centro Sclerosi Multipla del Veneto e dell’Università di Padova  - è in fase di pubblicazione.

 

 

Questi recenti studi confermano la necessità di uno studio controllato e multicentrico che possa dare una risposta definitiva alle persone con SM.

 

 

È per questo che AISM, da sempre dalla parte delle persone con SM, porta avanti con un finanziamento di 900.000 euro uno studio clinico controllato e multicentrico che coinvolgerà 30 Centri clinici distribuiti su tutto il territorio nazionale e più di 1000 persone con SM, per fornire risposte concrete e scientificamente controllate. Nello studio sarà valutata la prevalenza della CCSVI e di altre malformazioni dell’emodinamica venosa in differenti forme di SM e in altre patologie del sistema nervoso. Si tratta quindi di uno studio osservazionale che verifica la prevalenza della CCSVI nei soggetti con SM, confrontandola con la prevalenza osservata in una popolazione di controllo costituita da soggetti sani e in una popolazione di persone affette da altre malattie neurologiche di origine degenerativa, vascolare infiammatoria e autoimmunitaria del sistema nervoso centrale e periferico.

 

Il processo di ricerca promosso dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla darà i suoi risultati entro la fine dell’estate del 2011. Per questa data le persone con SM  sapranno con certezza se esiste una correlazione tra CCSVI e SM.

 

AISM si è resa anche disponibile a contribuire al finanziamento dello studio clinico controllato promosso dalla Regione Emilia Romagna per testare l’efficacia e la sicurezza dell’intervento di angioplastica.

 

 

L’Aism pertanto afferma con decisione l’importanza di seguire le regole della sperimentazione scientifica,  a tutela della sicurezza delle persone con SM; gli studi attualmente in corso sia in Italia che in USA e Canada, sono pertanto fondamentali per dare una risposta sull’efficacia e sicurezza dell’intervento terapeutico di allargamento dei vasi venosi, elementi essenziali per poter far decidere al servizio pubblico di inserire questo approccio tra i trattamenti offerti dal Servizio Sanitario Nazionale. E nel frattempo le persone con SM non devono interrompere le terapie seguite sino ad oggi.

 

 

Fino a quando non saranno prodotte forti evidenze sperimentali di supporto, e fino a che i rischi del trattamento non saranno completamente definiti, l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla non ritiene opportuno raccomandare alle persone con SM di sottoporsi al trattamento di angioplastica al di fuori di un protocollo scientifico approvato dai comitati etici.