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19/10/2011

Il ruolo dei Linfociti CD8 nella SM: parla Anna Paola Batocchi

 Anna Paola Batocchi
Nella foto: Anna Paola Batocchi con il suo team di ricerca

 

La Professoressa Anna Paola Batocchi è responsabile del Centro Sclerosi Multipla presso la Divisione di Neurologia del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma.

All'ECTRIMS 2011 di Amsterdam presenta due posters relativi a studi di immunologia condotti con il suo staff. In questa intervista la scienziata illustra i risultati di quest'ultimo studio.

 

Come si collocano i vostri studi nel quadro globale della ricerca sulla SM?
«La nostra è una ricerca di immunologia clinica effettuata sul sangue dei pazienti affetti da sclerosi multipla remittente-recidivante e secondaria progressiva, per valutare le percentuali di linfociti CD8 effettori e della memoria, possibili responsabili del danno al sistema nervoso centrale e della progressione della malattia».

 

Dal punto di vista scientifico qual è il valore della ricerca che presenta all'ECTRIMS?
«Con il nostro studio abbiamo dimostrato che nel sangue delle persone con sclerosi multipla remittente-recidivante sono presenti sia linfociti CD8 effettori che della memoria, che risultano aumentati rispetto ai soggetti sani. Invece nei pazienti con la forma secondaria progressiva della malattia sono presenti soltanto linfociti CD8 effettori. I nostri dati evidenziano che il passaggio dalla fase remittente-recidivante a quella progressiva della malattia è caratterizzato dalla diminuzione dei linfociti CD8 della memoria circolanti».

 

Che ricadute potranno avere sulla vita delle persone con SM gli esiti degli studi che sta presentando?
«L’individuazione di specifiche sottopopolazioni linfocitarie associate alle differenti fasi della sclerosi multipla con esordio recidivante potrebbe permettere di individuare precocemente i pazienti che entreranno a breve nella fase progressiva della malattia e di sviluppare terapie specifiche, capaci di agire selettivamente sulle diverse sottopopolazioni di linfociti CD8. Tali terapie potrebbero essere messe a punto nel medio-breve termine con maggiori benefici per i pazienti».

 

Dovesse mandare un messaggio alle persone sullo stato globale della ricerca nella SM, sul quadro complessivo che le sembra possa emergere all’ECTRIMS e sulle principali conquiste che ci possiamo aspettare nei prossimi anni, cosa direbbe?
«La ricerca immunologica di base ha permesso e permetterà nei prossimi anni lo sviluppo di nuovi farmaci immunomodulanti ed immunosoppressori, molti dei quali aformulazione orale, estremamente più efficaci nel rallentare la progressione della malattia. Tali farmaci sono meglio accettati dai pazienti, garantendo una maggiore aderenza al trattamento».

 

Dovesse trovare un titolo giornalistico per la sua ricerca quale sarebbe?
«Cellule della memoria: anello di connessione tra fase remittente-recidivante e fase secondaria progressiva della sclerosi multipla».