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28/09/2017

L'esercizio fisico può contrastare la progressione della sclerosi multipla?

Un training specifico potrebbe diminuire l'atrofia cerebrale nelle persone con sclerosi multipla. Lo indica uno studio condotto in Danimarca e Germania

 

È stato dimostrato che diversi tipi di esercizi riabilitativi possono migliorare la forza muscolare, la qualità della vita, le abilità cognitive, la stanchezza e l'umore nelle persone con sclerosi multipla (SM). Tuttavia, non ci sono studi che dimostrino come l'esercizio fisico possa aiutare a ridurre l'atrofia cerebrale o la progressione della malattia.

 

In uno studio pubblicato sul Journal of Multiple Sclerosis si sono esaminati - tramite misure di risonanza magnetica (RM), misure cliniche e misure riportate dai partecipanti - gli effetti a lungo termine di un allenamento di resistenza[1] in persone con SM recidivante remittente (SMRR). Sono stati evidenziati miglioramenti nei punteggi MSFC (MS Functional Composite)[2], mentre il punteggio EDSS non è risultato migliorato.

 

Hanno partecipato due gruppi di persone con sclerosi multipla recidivante remittente (SMRR) sotto trattamento con interferone-beta (IFN-β), sottoposti ad un ‘resistance training’ controllato. Il primo gruppo si è allenato per 24 settimane sotto la guida dei ricercatori e poi ha continuato il training da solo per ulteriori 24 settimane. Il secondo gruppo non si è sottoposto al training nelle prime 24 settimane e lo ha iniziato nelle 24 settimane successive con la supervisione dei ricercatori. Le sessioni di allenamento supervisionate sono state condotte due volte alla settimana e con esercizi per la parte superiore e inferiore del corpo.

 

Le scansioni di risonanza magnetica (RM) hanno identificato nuove lesioni nel cervello o nel midollo spinale delle persone in entrambi i gruppi, tuttavia il volume totale combinato delle lesioni non è aumentato. Nella SM le lesioni esistenti dovrebbero aumentare di dimensioni nel tempo, e questo non è stato osservato nel corso dello studio. Un risultato che indica come il resistance training può stabilizzare o restringere le lesioni precedentemente identificate, ma non inibisce la formazione di nuove lesioni.

 

Tuttavia, il risultato più sorprendente è stata trovato quando i ricercatori hanno esaminato il volume di diverse parti del cervello. Mentre il volume complessivo del cervello non sembra essere influenzato dagli esercizi del resistance training, i ricercatori hanno notato un cambiamento significativo dello spessore della corteccia, la parte più esterna del cervello, in alcune persone con SM. L'esercizio potrebbe aver avuto un effetto neuroprotettivo o addirittura rigenerativo su questa parte del cervello.

 

I risultati di questo suggeriscono dunque che il resistance training può migliorare il movimento, la capacità di pensare, le misure di disabilità e ridurre la diminuzione di volume in particolari aree del cervello. Si tratta tuttavia di una ricerca limitata perché ha coinvolto solo 29 persone con bassi punteggi di disabilità e ancora una bassa evoluzione della malattia.

 

Can resistance training impact MRI outcomes in relapsing-remitting multiple sclerosis?
Kjølhede T, Siemonsen S, Wenzel D, Stellmann JP, Ringgaard S, Pedersen BG, Stenager E, Petersen T, Vissing K, Heesen C, Dalgas U.
Mult Scler. 2017 Jul 1:1352458517722645. doi: 10.1177/1352458517722645. [Epub ahead of print
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Note

[1] Il resistance training (allenamento contro resistenza), detto anche strength training[ (allenamento di forza) o weight training (allenamento con i pesi) rappresenta quegli allenamenti fisici anaerobici in cui i muscoli esercitano la propria attività contro un carico esterno. È diverso da quello aerobico, o cardio, che attiva principalmente i polmoni e il cuore.

[2] Il punteggio MSCF misura le funzioni della gamba e del braccio, così come le abilità cognitive o di pensiero.

 

Fonte: MSIF