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10/03/2014

Le Regioni chiedono al Governo una nuova politica di welfare

Mentre è in corso l’iter del riparto per il 2014 dei Fondi Nazionali delle Politiche Sociali e per le Non Autosufficienze, la Conferenza delle Regioni presenta un documento con le priorità per raggiungere un’intesa: stabilità nello stanziamento dei fondi, politiche integrate, coinvolgimento delle autonomie locali

 

Come già espresso di recente, l’iter di approvazione del riparto 2014 del Fondo per le Non Autosufficienze è in corso. Tuttavia, il Governo non ha ancora trasferito i Fondi del 2013, e alcune Regioni non hanno ancora emanato le delibere e i bandi per trasferirli alle persone. Ritardi di questa entità non sono accettabili, soprattutto per coloro che sopportano disabilità gravi o gravissime, ai quali tra l’altro il riparto 2013 dedica grande attenzione.

Per questo motivo - in occasione del riparto per il 2014 dei sopra citati “Fondi per il Sociale” - la Conferenza delle Regioni  ha presentato al Governo un documento dove viene rimarcata la necessità di raggiungere un’intesa che definisca una nuova politica di welfare.

Le Regioni, chiedono quindi:
a) una stabilità almeno triennale e incrementale, a partire dal 2014, dei finanziamenti statali riguardanti gli interventi sociali, con particolare riferimento al Fondo Nazionale delle Politiche Sociali e al Fondo per le Non Autosufficienze. Chiedono altresì di ripristinare il FNPS nella sua dotazione originaria ( 317 milioni di euro ) indicata nella tabella C della legge di Stabilità 2014;
b) una confluenza temporale nei primi mesi dell’anno, per l’erogazione dei citati Fondi, per una programmazione triennale/annuale dei servizi;
c) la valorizzazione concreta di politiche integrate, anche con l’apporto di altri Ministeri, sotto il profilo della salute e sotto il profilo del lavoro al fine di  promuovere e affiancare tutte le iniziative che facilitano occasioni di lavoro per i disoccupati, i giovani, i portatori di disagio sociale;
d) il rafforzamento, nel rispetto dei modelli di governance delle Regioni, del confronto e del coinvolgimento delle Autonomie Locali, con l’apertura di una fase di concertazione che valorizzi la programmazione sociale.

In alcune linee le Regioni convergono positivamente con quanto sostengono le associazioni: FISH, e quindi AISM, nelle loro richieste al Governo per la legge di stabilità 2014 avevano sottolineato, con le altre istanze, proprio l’importanza che i Fondi sociali diventino “strutturali”, ovvero siano triennali, per consentire una concreta programmazione e stabilità dei servizi. Per maggiori informazioni.

Come sempre terremo monitorata questa materia, di grande interesse per le persone con SM, e vi aggiorneremo non appena ci saranno novità rilevanti, al fine di assicurarsi che le persone con SM possano fruire effettivamente di tali risorse e dei servizi ad esse collegati.