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29/09/2015

Ocrelizumab: annunciati dati positivi dalla sperimentazione sulle forme progressive di SM

Si attende la presentazione alla comunità scientifica in occasione dei prossimi congressi internazionali. L’azienda farmaceutica Roche ha comunicato i risultati dello studio di Fase III noto come ORATORIO, condotto su 732 persone con la forma primariamente progressiva di SM

 

Attualmente le forme progressive di sclerosi multipla – caratterizzate da un decadimento costante delle funzioni neurologiche, senza periodi di attacco, ricadute e remissioni - sono ancora orfane di terapie.

 

Roche ha annunciato alla stampa i risultati di uno studio di fase III, randomizzato, in doppio-cieco,  multicentrico, denominato ORATORIO, che ha valutato l'efficacia e la sicurezza del farmaco ocrelizumab – un anticorpo monoclonale umanizzato – condotto su 732 persone con sclerosi multipla primariamente progressiva (SM-PP).

 

In studi precedenti – denominati OPERA I e OPERA II – l’azienda aveva già osservato e comunicato risultati positivi dell’ocrelizumab sulle forme recidivanti-remittenti di SM.

 

Obiettivo primario di ORATORIO era valutare miglioramenti rispetto alla progressione della disabilità (definita come un aumento nella scala EDSS) rispetto al placebo per almeno 12 settimane.
Secondo quanto comunicato dall’azienda lo studio ha raggiunto il suo obiettivo primario, dimostrando come il trattamento con ocrelizumab abbia ridotto significativamente la progressione della disabilità.

 

Durante i prossimi congressi internazionali,  tra cui l’ECTRIMS di Barcellona (7-10 ottobre), i dati degli studi ORATORIO e OPERA I e II  saranno presentati e discussi con la comunità scientifica. L’azienda ha annunciato anche che, all’inizio del 2016, comunicherà i dati degli studi alle autorità competenti (FDA e EMA) al fine di ottenere l’autorizzazione del farmaco sia per le forme progressive sia per le forme recidivanti-remittenti.

 

«Attendiamo la imminente presentazione scientifica di questi risultati all’ECTRIMS – dice Mario Alberto Battaglia, Presidente FISM – per conoscere i dettagli della ricerca e la discussione della comunità scientifica. I risultati degli studi sulle forme primariamente progressive sono importanti per comprendere cosa accade in queste forme, essendo esse ancora orfane di terapia efficace».