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12/01/2014

Sclerosi multipla: l’impatto della riabilitazione sulla sostanza bianca cerebrale

Il trattamento riabilitativo attivo dell’arto superiore può indurre cambiamenti a livello cerebrale. Lo dimostra lo studio recentemente pubblicato su Neuroimage nato dalla collaborazione tra l’Università di Genova e la Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, premiato come miglior poster al RIMS 2013.

 

La neuroriabilitazione ha l’obiettivo di mantenere e possibilmente di migliorare le capacità residue in persone con problemi neurologici puntando a preservare le loro attività personali e sociali. Attualmente, non c’è un consenso definito su quali interventi riabilitativi possano risultare i più efficaci nell’ottenere dei miglioramenti sulle attività. Tuttavia è stato recentemente dimostrato che a seguito dell’apprendimento di un compito motorio è possibile osservare cambiamenti strutturali con incremento della sostanza bianca in soggetti sani.

 

In persone con sclerosi multipla possono essere presenti deficit motori a livello dell’arto superiore che hanno un impatto significativo sull’attività della vita quotidiana. La crescente compromissione motoria osservata durante il corso della malattia potrebbe essere principalmente dovuta alla progressione del danno della sostanza bianca a livello cerebrale ed in particolare nel corpo calloso (fascio di fibre che permette la corretta comunicazione tra aree omologhe dei due emisferi cerebrali).

 

Lo studio si è proposto di valutare la relazione tra i cambiamenti microstrutturali a livello della sostanza bianca del corpo calloso e i miglioramenti nella performance dell’arto superiore indotti da un trattamento riabilitativo motorio.

 

Trenta persone con sclerosi multipla (decorso prevalentemente recidivante remittente) sono state suddivise in due gruppi da 15 persone: uno sottoposto ad un trattamento riabilitativo attivo (basato su esercizi relativi alle attività della vita quotidiana), uno ad un trattamento passivo (eseguito con mobilizzazione passiva). Entrambi i trattamenti comprendevano 20 sedute, per una durata di due mesi. All’inizio e alla fine del trattamento, ciascun paziente è stato sottoposto a valutazione motoria cinematica e a risonanza magnetica con tensore di diffusione per la valutazione dell’integrità della microstruttura della sostanza bianca delle fibre che connettono aree corticali coinvolte nel controllo del movimento volontario.

 

I risultati hanno mostrato che il trattamento attivo consentiva di mantenere stabile la performance nella coordinazione bimanuale, mentre un peggioramento, dovuto al progredire della malattia, era rilevato nei pazienti sottoposti a trattamento passivo. Tale risultato è lo specchio di quanto rilevato tramite risonanza magnetica: nel gruppo di trattamento attivo l’integrità della sostanza bianca nel corpo calloso, ma anche nei tratti corticospinali, era preservata, mentre nel gruppo di trattamento passivo si è osservato un peggioramento dell’integrità microstrutturale. Tali risultati indicano l’importanza di ricevere un trattamento basato su procedure riabilitative attive.

 

“I risultati di questo progetto potrebbero costituire un passo in avanti per la possibilità di progettare protocolli riabilitativi specifici capaci di indurre modificazioni funzionali motorie e strutturali a livello cerebrale allo scopo di ottenere un efficace adattamento del cervello alle varie fasi della malattia” commenta il Professor Bove dell’Università di Genova che ha coordinato lo studio.

 

Questo studio è stato presentato all’ultimo RIMS (Rehabilitation in Multiple Sclerosis) - network europeo per le best practice e per la ricerca riabilitativa nella SM – svoltosi lo scorso Ottobre a Copenhagen in concomitanza con ECTRIMS. L’importanza dei risultati ha consentito, in questa occasione, di vincere il premio come miglior poster. Si tratta di un riconoscimento importante per lo studio e un'ulteriore conferma dell'eccellenza della ricerca promossa da AISM e dalla sua Fondazione.

 

Upper limb motor rehabilitation impacts white matter microstructure in multiple sclerosis. Bonzano L, Tacchino A, Brichetto G, Roccatagliata L, Dessypris A, Feraco P, Lopes De Carvalho ML, Battaglia MA, Mancardi GL, Bove M. Neuroimage. 2013 Dec 25. pii: S1053-8119(13)01229-9. doi: 10.1016/j.neuroimage.2013.12.025. [Epub ahead of print]