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10/08/2011

Sclerosi multipla: raddoppia il numero di geni associati alla malattia

 

 

Uno studio internazionale, il più grande mai condotto su questa patologia, fornisce un contributo fondamentale per la conoscenza delle cause della sclerosi multipla

 

 

Milano-Novara, 10 agosto 2011 – Uno studio multicentrico internazionale ha individuato 29 nuove varianti genetiche associate alla sclerosi multipla, fornendo un contributo chiave alla conoscenza dei meccanismi biologici di questa invalidante malattia neurologica. La maggior parte dei geni individuati ha un ruolo nel sistema immunitario, confermando così la natura disimmune della malattia e chiarendo i meccanismi patogenetici implicati nello sviluppo della Sclerosi Multipla. La ricerca, che ha coinvolto scienziati coordinati dalle Università di Cambridge e Oxford e finanziata dalla Wellcome Trust*, viene pubblicata oggi sulla rivista Nature. 
Si tratta del più grande studio di genetica della Sclerosi Multipla mai condotto e include il contributo di centinaia di ricercatori membri dell’“International Multiple Sclerosis Genetics Consortium”  (IMSGC) e del “Wellcome Trust Case Control Consortium”  . In Italia la ricerca è stata coordinata dal Dr. Filippo Martinelli Boneschi (Istituto di Neurologia Sperimentale dell’ Ospedale San Raffaele, Milano) e dalla Prof.ssa Sandra D’Alfonso (Dipartimento di Scienze Mediche e IRCAD, Università del Piemonte Orientale, Novara), entrambi membri del gruppo strategico dell’IMSGC, e che si sono avvalsi della collaborazione di due consorzi di Centri Sclerosi Multipla Italiani, PROGRESSO^ coordinato dal Prof. Giancarlo Comi (Istituto di Neurologia Sperimentale, Divisione di Neuroscienze, Istituto Scientifico San Raffaele di Milano) e PROGEMUS^^ coordinato dal Dr. Maurizio Leone (Clinica Neurologica  Ospedale Maggiore della Carità e IRCAD**,  Novara).
La Sclerosi Multipla è una delle più frequenti malattie neurologiche fra i giovani adulti e colpisce circa 2.5 milioni di individui nel mondo. La malattia è causata da un danno alle fibre nervose e al loro rivestimento protettivo, la guaina mielinica, a livello dell’encefalo e del midollo spinale. Le vie coinvolte – responsabili del corretto svolgimento di attività quotidiane quali il vedere, il camminare, la sensibilità, il pensiero e il controllo delle funzioni sfinteriche – non sono più in grado di trasmettere correttamente gli impulsi e alla fine vengono distrutte. 
Le scoperte annunciate oggi mettono in luce il ruolo fondamentale del sistema immunitario nel causare il danno e aiutano a comprendere la natura dell’attacco immunologico all’encefalo e al midollo spinale, aprendo la possibilità di nuovi target terapeutici.
I ricercatori hanno studiato il DNA di 9.772 individui affetti da Sclerosi Multipla e di 17.376 individui sani, provenienti da diverse popolazioni. Sono stati in grado di confermare 23 associazioni già note e di identificare 29 nuove varianti genetiche (ed altre 5 che sono probabilmente coinvolte) che determinano una suscettibilità alla malattia. 
Un grande numero dei geni scoperti in questo studio gioca un ruolo fondamentale nel funzionamento del sistema immunitario, specificatamente nella funzione delle cellule T (una sotto-categoria di globuli bianchi responsabili della risposta immunitaria contro agenti esterni nel corpo ma anche coinvolto nel meccanismo della autoimmunità), così come nell’attivazione delle “interleuchine” (sostanze chimiche che permettono l’interazione fra diversi tipi di cellule del sistema immunitario). È interessante che un terzo dei geni identificati da questo studio siano stati precedentemente implicati in altre malattie autoimmuni (quali la malattia di Crohn ed il diabete di tipo I), sottolineando che gli stessi meccanismi eziopatogenetici sono coinvolti in più di una malattia autoimmune. 
Precedenti studi hanno suggerito un collegamento fra un deficit di vitamina D e un aumento del rischio di sviluppare la Sclerosi Multipla. Insieme ai molti geni che giocano un ruolo diretto nel sistema immunitario, i ricercatori ne hanno individuati due coinvolti nel metabolismo della vitamina D, fornendo elementi aggiuntivi per un possibile collegamento tra fattori di rischio genetici ed ambientali.
Il Professor Alastair Compston dell’Università di Cambridge che, a nome dell’“International Multiple Sclerosis Genetics Consortium”, ha guidato il progetto insieme con Peter Donnelly della “Wellcome Trust Centre for Human Genetics” della Università di Oxford, afferma: 
“Identificare le basi della suscettibilità genetica di qualsiasi malattia fornisce importanti conoscenze sui suoi meccanismi. La nostra ricerca chiude un dibattito di vecchia data su cosa avvenga prima della complessa catena di eventi che portano alla disabilità nella Sclerosi Multipla. È adesso chiaro che la Sclerosi Multipla è primariamente una malattia immunologica.”   
Peter Donnelly, che guida il “Wellcome Trust Case Control Consortium”, aggiunge: “Le nostre scoperte sottolineano il valore dei grandi studi genetici nella scoperta dei meccanismi biologici chiave responsabili delle comuni patologie umane. Queste scoperte non sarebbero state possibili senza un ampio network di collaboratori internazionali e senza la partecipazione di numerose migliaia di pazienti che soffrono di questa patologia”. 
La professoressa Sandra D’Alfonso, responsabile del laboratorio di Genetica presso il Dipartimento di Scienze Mediche di Novara, sostiene che “L’attuale scoperta è il frutto della collaborazione internazionale di gruppi di ricerca e di clinici che si occupano di genetica di sclerosi multipla. Inoltre, grazie all’avanzamento della tecnologia, è stato possibile arrivare all’identificazione di oltre 50 geni coinvolti nella suscettibilità alla malattia, mentre fino al 2006 era stato identificato soltanto un gene ”. 
Il Dottor Filippo Martinelli Boneschi, neurologo e responsabile del laboratorio di neurogenetica dell’Istituto di Neurologia Sperimentale, dichiara: “L’attuale scoperta rappresenta un fondamentale avanzamento nella conoscenza della malattia aprendo importanti prospettive anche in campo terapeutico”.
Il professor Giancarlo Comi sottolinea che “vari fattori genetici, diversamente combinati in ogni paziente, contribuiscono a determinare la suscettibilità individuale alla malattia dimostrando l’importanza della personalizzazione del trattamento” 
Il dottor Maurizio Leone sottolinea che “lo studio mette in primo piano il ruolo della genetica nella suscettibilità alla malattia e apre importanti prospettive per capire l’influenza di diverse varianti genetiche nel decorso della sclerosi multipla, malattia molto variabile da paziente a paziente” 
La Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM) si è impegnata a proseguire questo progetto attraverso il finanziamento del progetto “Immunochip” che ha l’obiettivo di creare una piattaforma per la tipizzazione di circa 100.000 varianti genetiche a singola base finalizzata alla replicazione ed al mappaggio dettagliato di tutte le regioni genomiche risultate associate nei vari studi di associazione su tutto il genoma finora eseguiti per diverse malattie autoimmuni, incluse quelle oggi pubblicate sulla rivista Nature legate alla SM. Grazie al finanziamento di FISM sono stati tipizzati 1.000 individui italiani affetti da SM e 1.000 controlli sani. 
************************************************************************
‘Genetic risk and a primary role for cell-mediated immune mechanisms in multiple sclerosis’. Nature. August 11, 2011.
Per informazioni:
Dr. Filippo Martinelli Boneschi
Istituto di Neurologia Sperimentale, Divisione di Neuroscienze, Istituto Scientifico San Raffaele, Milano.
tel. 02 26435092; 02 26435679
martinelli.filippo@hsr.it
http://www.unisr.it/view.asp?id=7178
Prof.ssa Sandra D’Alfonso
Dipartimento di Scienze Mediche e IRCAD, Università del Piemonte Orientale, Novara.
tel. 0321 660684
sandra.dalfonso@med.unipmn.it
Per informazioni alla stampa:
Istituto Scientifico Universitario San Raffaele, Milano
Direzione Comunicazione
Ufficio Stampa
tel. 02 2643 4465/3004 
ufficio.stampa@hsr.it
Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro", Vercelli
Ufficio Stampa
tel. 0161 261502, 335 5265476
Paolo Pomati, responsabile Ufficio Stampa 
paolo.pomati@rettorato.unipmn.it
A.O.U. “Maggiore della Carità”, Novara
tel. 0321 3733640, 335 6221117
Eleonora Cecot, responsabile Ufficio Stampa
eleonora.cecot@maggioreosp.novara.it 
Per informazioni sulla Sclerosi Multipla: 
Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM) 
www.aism.it 
tel. 010 2713410
numero verde dedicato ai pazienti: 800 803028
*Wellcome Trust è una associazione benefica no-profit dedicata all’ottenimento di avanzamenti nella cura e nella salute di uomini ed esseri viventi. Finanzia i più brillanti cervelli della ricerca biomedica e delle scienze umane. La vastità dei finanziamenti della Wellcome Trust include un coinvolgimento pubblico, corsi di formazione e l’utilizzo della ricerca per migliorare la salute. È indipendente da interessi politici e commerciali. 
www.wellcome.ac.uk
**IRCAD (Interdisciplinary Research Center of Autoimmune Diseases ): www4.med.unipmn.it/dsm/IRCAD
^ PROGRESSO è una collaborazione fra i seguenti centri Sclerosi Multipla:
1)Divisione di Neurologia dell’Istituto Scientifico S. Raffaele di Milano (Dr. Vittorio Martinelli, dr.ssa Federica Esposito, dr.ssa Mariaemma Rodegher)
2)Presidio Ospedaliero di Montichiari, Azienda Ospedaliera Civili di Brescia (Dr. Ruggero Capra) 
3)Azienda Ospedaliera S. Antonio Abate, Gallarate (Dr. Angelo Ghezzi)
4)Neurologia del  Presidio Ospedaliero Madonna delle Grazie di Matera (Dr.ssa Gabriella Coniglio)
5)Università di Catania (Prof. Francesco Patti)
6)Dipartimento di Scienze Neurologiche II, Università di Napoli (Prof. Gioacchino Tedeschi)
7)Università di Padova (Prof. Paolo Gallo)
^^ PROGEMUS (PROgnostic GEnetic factors in Multiple Sclerosis) è una collaborazione tra i Centri Sclerosi Multipla dei seguenti Enti:
1.Ospedale Maggiore della Carità, Novara, IRCAD (Dr.ssa Paola Naldi)
2.IRCCS Mondino, Pavia (Dr. Roberto Bergamaschi)
3.Università di Milano, Fondazione IRCCS, Ospedale Maggiore Policlinico, Milano  (Dr. Elio  Scarpini, Dr.ssa Daniela Galimberti)
4.Ospedale San Luigi, Orbassano (Dr. Antonio Bertolotto)
5.Fondazione Don Gnocchi IRCCS, S Maria Nascente, Milano (Dr. Domenico Caputo, Dr.ssa Franca Guerini). 
6.Ospedale Santa Croce e Carle, Cuneo (Dr. Franco Perla). 
7.Ospedale U. Parini, Aosta (Dr. Edo Bottacchi)
8.CENTERS Center for Experimental Neurological Therapy, Università La Sapienza, Roma (Prof. M. Salvetti)
9.Ospedale San Giovanni Battista, Torino (Dr.ssa P. Cavalla).

 

Milano-Novara, 10 agosto 2011Uno studio multicentrico internazionale ha individuato 29 nuove varianti genetiche associate alla sclerosi multipla, fornendo un contributo chiave alla conoscenza dei meccanismi biologici di questa invalidante malattia neurologica. La maggior parte dei geni individuati ha un ruolo nel sistema immunitario, confermando così la natura disimmune della malattia e chiarendo i meccanismi patogenetici implicati nello sviluppo della sclerosi multipla. La ricerca, che ha coinvolto scienziati coordinati dalle Università di Cambridge e Oxford e finanziata dalla Wellcome Trust*, viene pubblicata oggi sulla rivista Nature

 

Si tratta del più grande studio di genetica della sclerosi multipla mai condotto e include il contributo di centinaia di ricercatori membri dell’"International Multiple Sclerosis Genetics Consortium”  (IMSGC) e del “Wellcome Trust Case Control Consortium”. In Italia la ricerca è stata coordinata dal Dr. Filippo Martinelli Boneschi (Istituto di Neurologia Sperimentale dell’ Ospedale San Raffaele, Milano) e dalla Prof.ssa Sandra D’Alfonso (Dipartimento di Scienze Mediche e IRCAD, Università del Piemonte Orientale, Novara), entrambi membri del gruppo strategico dell’IMSGC, e che si sono avvalsi della collaborazione di due consorzi di Centri Sclerosi Multipla Italiani, PROGRESSO^ coordinato dal Prof. Giancarlo Comi (Istituto di Neurologia Sperimentale, Divisione di Neuroscienze, Istituto Scientifico San Raffaele di Milano) e PROGEMUS^^ coordinato dal Dr. Maurizio Leone (Clinica Neurologica  Ospedale Maggiore della Carità e IRCAD**,  Novara).

 

La sclerosi multipla è una delle più frequenti malattie neurologiche fra i giovani adulti e colpisce circa 2.5 milioni di individui nel mondo. La malattia è causata da un danno alle fibre nervose e al loro rivestimento protettivo, la guaina mielinica, a livello dell’encefalo e del midollo spinale. Le vie coinvolte – responsabili del corretto svolgimento di attività quotidiane quali il vedere, il camminare, la sensibilità, il pensiero e il controllo delle funzioni sfinteriche – non sono più in grado di trasmettere correttamente gli impulsi e alla fine vengono distrutte. 

 

Le scoperte annunciate oggi mettono in luce il ruolo fondamentale del sistema immunitario nel causare il danno e aiutano a comprendere la natura dell’attacco immunologico all’encefalo e al midollo spinale, aprendo la possibilità di nuovi target terapeutici.

 

I ricercatori hanno studiato il DNA di 9.772 individui affetti da Sclerosi Multipla e di 17.376 individui sani, provenienti da diverse popolazioni. Sono stati in grado di confermare 23 associazioni già note e di identificare 29 nuove varianti genetiche (ed altre 5 che sono probabilmente coinvolte) che determinano una suscettibilità alla malattia
Un grande numero dei geni scoperti in questo studio gioca un ruolo fondamentale nel funzionamento del sistema immunitario, specificatamente nella funzione delle cellule T (una sotto-categoria di globuli bianchi responsabili della risposta immunitaria contro agenti esterni nel corpo ma anche coinvolto nel meccanismo della autoimmunità), così come nell’attivazione delle “interleuchine” (sostanze chimiche che permettono l’interazione fra diversi tipi di cellule del sistema immunitario). È interessante che un terzo dei geni identificati da questo studio siano stati precedentemente implicati in altre malattie autoimmuni (quali la malattia di Crohn ed il diabete di tipo I), sottolineando che gli stessi meccanismi eziopatogenetici sono coinvolti in più di una malattia autoimmune. 
Precedenti studi hanno suggerito un collegamento fra un deficit di vitamina D e un aumento del rischio di sviluppare la sclerosi multipla. Insieme ai molti geni che giocano un ruolo diretto nel sistema immunitario, i ricercatori ne hanno individuati due coinvolti nel metabolismo della vitamina D, fornendo elementi aggiuntivi per un possibile collegamento tra fattori di rischio genetici ed ambientali.

 

Il Professor Alastair Compston dell’Università di Cambridge che, a nome dell’"International Multiple Sclerosis Genetics Consortium”, ha guidato il progetto insieme con Peter Donnelly della “Wellcome Trust Centre for Human Genetics” della Università di Oxford, afferma: 
Identificare le basi della suscettibilità genetica di qualsiasi malattia fornisce importanti conoscenze sui suoi meccanismi. La nostra ricerca chiude un dibattito di vecchia data su cosa avvenga prima della complessa catena di eventi che portano alla disabilità nella Sclerosi Multipla. È adesso chiaro che la Sclerosi Multipla è primariamente una malattia immunologica.”   

 

Peter Donnelly, che guida il “Wellcome Trust Case Control Consortium”, aggiunge: “Le nostre scoperte sottolineano il valore dei grandi studi genetici nella scoperta dei meccanismi biologici chiave responsabili delle comuni patologie umane. Queste scoperte non sarebbero state possibili senza un ampio network di collaboratori internazionali e senza la partecipazione di numerose migliaia di pazienti che soffrono di questa patologia”. 

 

La professoressa Sandra D’Alfonso, responsabile del laboratorio di Genetica presso il Dipartimento di Scienze Mediche di Novara, sostiene che: “L’attuale scoperta è il frutto della collaborazione internazionale di gruppi di ricerca e di clinici che si occupano di genetica di sclerosi multipla. Inoltre, grazie all’avanzamento della tecnologia, è stato possibile arrivare all’identificazione di oltre 50 geni coinvolti nella suscettibilità alla malattia, mentre fino al 2006 era stato identificato soltanto un gene”.

 

Il Dottor Filippo Martinelli Boneschi, neurologo e responsabile del laboratorio di neurogenetica dell’Istituto di Neurologia Sperimentale, dichiara: “L’attuale scoperta rappresenta un fondamentale avanzamento nella conoscenza della malattia aprendo importanti prospettive anche in campo terapeutico”.

 

Il professor Giancarlo Comi sottolinea che “vari fattori genetici, diversamente combinati in ogni paziente, contribuiscono a determinare la suscettibilità individuale alla malattia dimostrando l’importanza della personalizzazione del trattamento”.

 

Il dottor Maurizio Leone sottolinea chelo studio mette in primo piano il ruolo della genetica nella suscettibilità alla malattia e apre importanti prospettive per capire l’influenza di diverse varianti genetiche nel decorso della sclerosi multipla, malattia molto variabile da paziente a paziente”.

 

La Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM) si è impegnata a proseguire questo progetto attraverso il finanziamento del progetto “Immunochip” che ha l’obiettivo di creare una piattaforma per la tipizzazione di circa 100.000 varianti genetiche a singola base finalizzata alla replicazione ed al mappaggio dettagliato di tutte le regioni genomiche risultate associate nei vari studi di associazione su tutto il genoma finora eseguiti per diverse malattie autoimmuni, incluse quelle oggi pubblicate sulla rivista Nature legate alla SM. Grazie al finanziamento di FISM sono stati tipizzati 1.000 individui italiani affetti da SM e 1.000 controlli sani. 

 

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Genetic risk and a primary role for cell-mediated immune mechanisms in multiple sclerosis’. Nature. August 11, 2011.

 

 

Per informazioni:

 Dr. Filippo Martinelli Boneschi
Istituto di Neurologia Sperimentale, Divisione di Neuroscienze, Istituto Scientifico San Raffaele, Milano.
tel. 02 26435092; 02 26435679
martinelli.filippo@hsr.it
http://www.unisr.it/view.asp?id=7178 

 

Prof.ssa Sandra D’Alfonso
Dipartimento di Scienze Mediche e IRCAD, Università del Piemonte Orientale, Novara.
tel. 0321 660684
sandra.dalfonso@med.unipmn.it

 

Per informazioni alla stampa:

 Istituto Scientifico Universitario San Raffaele, Milano
Direzione Comunicazione
Ufficio Stampa
tel. 02 2643 4465/3004 
ufficio.stampa@hsr.it

 

Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro", Vercelli
Ufficio Stampa
tel. 0161 261502, 335 5265476
Paolo Pomati, responsabile Ufficio Stampa 
paolo.pomati@rettorato.unipmn.it

 

A.O.U. “Maggiore della Carità”, Novara
tel. 0321 3733640, 335 6221117
Eleonora Cecot, responsabile Ufficio Stampa
eleonora.cecot@maggioreosp.novara.it 

 

Per informazioni sulla Sclerosi Multipla: 
Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM) 
www.aism.it
tel. 010 2713410
numero verde dedicato ai pazienti: 800 803028

 

*Wellcome Trust è una associazione benefica no-profit dedicata all’ottenimento di avanzamenti nella cura e nella salute di uomini ed esseri viventi. Finanzia i più brillanti cervelli della ricerca biomedica e delle scienze umane. La vastità dei finanziamenti della Wellcome Trust include un coinvolgimento pubblico, corsi di formazione e l’utilizzo della ricerca per migliorare la salute. È indipendente da interessi politici e commerciali. www.wellcome.ac.uk

 

**IRCAD (Interdisciplinary Research Center of Autoimmune Diseases ): www4.med.unipmn.it/dsm/IRCAD

 

 

^ PROGRESSO è una collaborazione fra i seguenti centri Sclerosi Multipla:

1) Divisione di Neurologia dell’Istituto Scientifico S. Raffaele di Milano (Dr. Vittorio Martinelli, dr.ssa Federica Esposito, dr.ssa Mariaemma Rodegher)

 

2) Presidio Ospedaliero di Montichiari, Azienda Ospedaliera Civili di Brescia (Dr. Ruggero Capra) 

 

3) Azienda Ospedaliera S. Antonio Abate, Gallarate (Dr. Angelo Ghezzi)

 

4) Neurologia del  Presidio Ospedaliero Madonna delle Grazie di Matera (Dr.ssa Gabriella Coniglio)

 

5) Università di Catania (Prof. Francesco Patti)

 

6) Dipartimento di Scienze Neurologiche II, Università di Napoli (Prof. Gioacchino Tedeschi)

 

7) Università di Padova (Prof. Paolo Gallo)

 

 

^^ PROGEMUS (PROgnostic GEnetic factors in Multiple Sclerosis) è una collaborazione tra i Centri Sclerosi Multipla dei seguenti Enti:

 

1. Ospedale Maggiore della Carità, Novara, IRCAD (Dr.ssa Paola Naldi)

 

2. IRCCS Mondino, Pavia (Dr. Roberto Bergamaschi)

 

3. Università di Milano, Fondazione IRCCS, Ospedale Maggiore Policlinico, Milano  (Dr. Elio  Scarpini, Dr.ssa Daniela Galimberti)

 

4. Ospedale San Luigi, Orbassano (Dr. Antonio Bertolotto)

 

5. Fondazione Don Gnocchi IRCCS, S Maria Nascente, Milano (Dr. Domenico Caputo, Dr.ssa Franca Guerini). 

 

6. Ospedale Santa Croce e Carle, Cuneo (Dr. Franco Perla). 

 

7. Ospedale U. Parini, Aosta (Dr. Edo Bottacchi)

 

8. CENTERS Center for Experimental Neurological Therapy, Università La Sapienza, Roma (Prof. M. Salvetti)

 

9. Ospedale San Giovanni Battista, Torino (Dr.ssa P. Cavalla).